
Antonia Baehr/Latifa Laabissi/Nadia Lauro (D/F) – Consul & Meshie Image: Consul & Meshie © The Gibbon, Aloys Zötl
Testo di Guendalina Piselli —
Live Arts Week, l’evento dedicato alle live arts organizzato dall’associazione culturale xing, torna a Bologna con la sua settimana edizione dal 18 al 21 aprile in un percorso di ricerca artistica che si muove tra l’ostinazione e la fuga. Ad ospitare performance e sound events saranno gli spazi dell’Ex GAM, il ritrovato Padiglione de l’Esprit Nouveau e i luoghi bolognesi attivi nell’arte contemporanea quali MAMbo, Tripla, Galleria de’ Foscherari, e le gallerie della Manifattura delle Arti di via Azzo Gardino: P420, Localedue e Gallleriapiù.
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E’ l’opera immateriale “Bad Mood” della performer e coreaografa estone Kroot Juurak ad inaugurare la prima giornata del festival. Sfidando i concetti stessi di performance e coreografia, il lavoro condizionerà come un flusso le attitudini del personale del MAMbo e di tutti i suoi visitatori. La fruizione da parte del pubblico è al centro anche dell’intervento “Ù” di Paolo Bufalini e Filippo Cecconi, fondatori di Tripla, che nel dispositivo – espositivo da loro ideato stravolgeranno la natura della relazione con il fruitore facendo del luogo un medium in senso plastico.
La Manifattura delle Arti partecipa con la sound performance “Unrewarding task based action” di NO-PA PA-NO, progetto formato da Luciano Maggiore e Louie Rice, che in un doppio live action eseguiranno proposte, istruzioni, partiture in forma verbale commissionate ad artisti, sound artists, coreografi, in un connubio tra libertà operativa e metodo. E’ la condizione contemporanea dell’individuo ad essere invece al centro della performance “High way” che Julian Weber eseguirà negli spazi della P420. Artista visivo e performer di scuola tedesca, Weber muove la propria ricerca sugli spazi di interazione che coinvolgono il corpo, la materia e il movimento interessandosi alla resistenza che il materiale scultoreo oppone alla leggerezza della danza. Le implicazioni sociali e culturali dell’impiego della tecnologia sono materia di interesse per le composizioni di Mark Fell che nelle sale di Galleriapiù solleciteranno sensorialmente il pubblico con l’intervento “Paralleling”. Performance a sorpresa sarà invece “Buongiorno” di Liliana Moro, artista visiva milanese che lavora sul tema della fragilità e della ricerca di equilibrio, alla Galleria de’ Foscherari.
Lasciato il centro città, il Padiglione de l’Esprit Nouveau di Le Corbusier si trasforma per tre giorni in un museo vivente grazie a “The crypt of the fading composer”: la collezione di visual e sound art di Goodiepal, custodita al SMK – galleria nazionale di Copenaghen, trova temporaneamente nuova dimora e si anima con concerti live ed azioni quotidiane messe in atto da Goodiepal & Pals, la band formata nel 2017 dallo stesso artista. Anche Nada Lauro trasforma gli spazi dell’Ex GAM in un nuovo ambiente nel quale Antonia Baehr e Latifa Laâbissi liberano il proprio istinto animale ispirandosi a Consul e Meshie, i due scimpanzé che ad inizio Novecento hanno vissuto come umani tra gli uomini fino a considerarsi come tali. A modificare la condizione umana sarà anche l’intervento “APNEA” di Rodrigo Sobarzo che, sottraendo la funzione vitale della respirazione, annulla la centralità tradizionale del corpo nell’atto performativo coinvolgendo lo spettatore in un’introspezione visiva e sonora. La corporalità torna in “Endo”, opera di David Wampach in duo con Tamar Shelef nata da una residenza alla Saison Foundation in Giappone, nella quale ad essere messa in scena è la relazione tra corpo ed espressione nelle società tecnologiche contemporanee. Miti aztechi, il pensiero di Bataille, il suprematismo di “Vittoria sul sole”, la “Città del Sole” di Campanella e altre utopie sono invece il terreno fertile dal quale nasce la ricerca antropologica di Leandro Nerefuh che sarà affiancato da Cecilia Lisa Eliceche, Caetano e Bartira nel più recente capitolo di “Orphic
Exuberance versus Solar Capitalism” da titolo “Transambient Cryptolombra”.
Si muovono e sperimentano tra le possibilità sonore, tra innovazione e tradizione, i progetti di Mark Fell, la cui composizione che intreccia sistemi algoritmici, musica e tempo sarà eseguita da Drumming – Gruppo di Percussao, e di Mette Edvardsen che espande con “oslo” il concetto di solo in una moltiplicazione di voci, azioni e momenti. Moltitudine che si ritrova nelle strutture sonore e nell’interpretazione della computer music di Rian Treanor e nella sound performance digitale di Hannah Sawtell.
Krõõt Juurak (EW) · NO-PA PA-ON/Luciano Maggiore/Louie Rice (I/GB) · Julian Weber (D) · Paolo Bufalini/Filippo Cecconi (I) · Mark Fell (GB) · Drumming (P) · Justin F. Kennedy (USA/D) · Antonia Baehr/Latifa Laabissi/Nadia Lauro (D/F) · Mette Edvardsen (N/B) · Goodiepal & Pals (DK) · Liliana Moro (I) · Leandro Nerefuh/Libidiunga Cardoso/Cecilia Lisa Eliceche/Caetano (BR/GA) · Rodrigo Sobarzo de Larraechea (CL/NL) · David Wampach (F) · Rian Treanor (GB) · Hannah Sawtell (GB).