Alcune settimane fa è stato aperto uno dei musei più belli a poco più di un ora di treno da Milano, il LAC, Lugano Arte e Cultura. Due navette (insolitamente piene di giornalisti) ha assistito alla presentazione stampa ufficiale. Sindaco, direttore, curatori e artisti, tutti presenti e disponibili per raccontare questa grande avventura, iniziata ben 10 anni fa, ma terminata solo quest’anno. Bello il museo e bellissima la ‘cornice’ che lo circonda: a pochi metri si estende il lago di Lugano e la sua tranquilla cittadina. Il Museo – costato l’altrettanto bella cifra di 200 milioni di franchi – non è dedicato ‘solo’ all’arte visiva, ma apre un ampio spettro di iniziative come il teatro, la danza, concerti di musica contemporanea e classica. Ma oltre a queste prospettive contenutistiche, il LAC è innanzitutto un polo culturale che vuole competere con i tanti musei attivissimi in altre città svizzere. Ecco che il Ticino entra “trionfante” a competere culturalmente – e come attrattore turistico – con le altre mete come Basilea, Ginevra, San Gallo e Zurigo. Nato dall’unione del Museo Cantonale d’Arte con il Museo d’Arte di Lugano, il LAC apre i battenti con ben tre progetti espositivi: “Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960”, “Anthony McCall: Solid Light Works” e “Teatro di MNEMOSINE. GIULIO PAOLINI d’apre?s WATTEAU”.
Tre progetti non strettamente legati al contemporaneo, o per lo meno non in ‘senso stretto’, ma che spaziano sul ‘900. La mostra che più di altre è diventata, a mio parere, il manifesto di questa nuova apertura è proprio la mostra “Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960” a cura di Marco Franciolli e Guido Comis. Lo stesso direttore del museo Marco Franciolli, alla conferenza ha sottolineato come con questa mostra si “è voluto delineare i più importanti riferimenti artistico-culturali della nostra regione, l’arte e gli artisti che per molti versi hanno nutrito il nostro immaginario.” Ecco allora il titolo, “Nord-Sud” che delimita un ciò che sta a nord di Lugano, l’Europa con le sue correnti, le tanti culture e diversità, e ciò che sta a sud, l’Italia e i suoi ‘manifesti’, i colori caldi del Mediterraneo, i ‘suk’ culturale magari proveniente dal nord Africa e oltre.
La dualità manifesta già dal titolo, si evince pienamente in tutta la mostra, strutturata per dualità, opposizioni, particolari comunanze tra visioni contrastanti ecc. Un dualismo, dunque, che senza essere ‘scientifico’, risulta non solo poetico, ma decisamente coinvolgente. L’altezza della qualità delle proposte è così alta, i capolavori sono così tanti che è veramente un piacere (e un intellettuale godere) attraversare le sale espositive del livello 1 e 2. L’inizio è all’insegna del pre-Romanticismo con le acqueforti di Piranesi e le vedute – brumose e decadenti – di Caspar Wolf. Dalle rovine di Villa Adriana a delle gole e cascate oscure e profonde; dalla grandiosità in declino dell’Impero Romano, descritta con magistrale bravura dall’artista italiano, all’altrettanto grandiosa natura dei paesaggi invernali dipinta da Wolf: due visioni del sublime complementare e struggenti. Tra loro, la presenza ‘extra’ di J.W.M. Turner (accanto a Paul Klee le uniche due presenze non strettamente legate alla dicotomia Nord-Sud), la cui presenza è giustificata dal fatto che, passando per il Canton Ticino, ha realizzato straordinari acquerelli che immortalano il territorio svizzero e i suoi vastissimi cieli.

Alberto Giacometti – Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960, LAC Lugano Arte e Cultura, Lugano 2015
Da questo intenso inizio, si passa alla ‘coppia’ Giorgio De Chirico e Arnold Böcklin: il sud surreale e metafisico dell’artista nato in Grecia e le visioni oniriche e oscure del pittore di Zurigo. Si continua con Ferdinand Hodler e lo sculture milanese Adolfo Wildt – presente con opere memorabili come “Maschera del dolore” (Autoritratto) 1909, “Madre” (Ravera) 1929, “San Francesco” 1926, “Un Rosario- MCMXV” 1915, “Vittore Grubicy de Dragon” 1922 – accomunati da una rara sensibilità per raccontare, l’uno con la pittura l’altro con il marmo, sofferenze e drammi dell’uomo. Si continua con Giovanni Segantini, italiano di nascita e svizzero di adozione, e dello sculture lombardo Medardo Rosso, Fe?lix Vallotton e Felice Casorati, per chiudere, il primo livello con la natura morte di Albert Anker e Giorgio Morandi. Diversissimi per intensità, cromatismi e sapienza formale, l’uno è attento a descrivere un tempo infinito (Morandi) l’altro più sensibile a cogliere un tempo fugace e istantaneo.
La seconda parte della mostra si apre al ‘900 e ai suoi ‘polari’ protagonisti. Si inizia con i futuristi Giacomo Balla e Fortunato Depero, per continuare con Sophie Taeuber-Arp, Sophie Taeuber-Arp, Max Bill e Luigi Veronesi, che piu? di ogni altro seppe interpretare in ambito italiano quello spirito, improntato alla sintesi geometrica e ai rapporti essenziali fra forme e colori. Ampio spazio e dato ad uno degli artisti più enigmatici (e per me impenetrabili) del secolo scorso, Paul Klee. In mostra delle opere dove sono più evidenti gli esiti tonali della sua educazione nella Svizzera tedesca, e il mutamento avvenuto in contatto con il torrido e colorato sud, il caotico, ma anche semplicissimo paesaggio assolato della Tunisia con le sue tonalità calde e vivaci. Chiude l’esposizione l’eccezionale dialogo fra Lucio Fontana e Alberto Giacometti. Entrambi gli artisti esprimono una passione quasi morbosa per lo spazio. Fontana buca e lacera le superfici, cosi? da permettere al vuoto di attraversarle, mentre Giacometti assottiglia e quasi scarnifica le proprie figure tanto che in rapporto con esse lo spazio che le circonda diviene quasi palpabile.
Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960
LAC Lugano Arte e Cultura
12 settembre 2015 – 10 gennaio 2016
Anthony McCall. Solid Light Works
LAC Lugano Arte e Cultura
12 settembre 2015 – 31 gennaio 2016
Zimoun
171 prepared dc-motors, cotton balls, cardboard boxes 60x20x20cm
LAC Lugano Arte e Cultura
12 settembre 2015 – 31 gennaio 2016
Teatro di MNEMOSINE. GIULIO PAOLINI d’apre?s WATTEAU
Spazio -1 Collezione Giancarlo e Danna Olgiati 12 settembre 2015 – 10 gennaio 2016
In Ticino. Presenze d’arte nella Svizzera italiana 1840-1960
Palazzo Reali
12 settembre 2015 – 28 febbraio 2016

Salvador Dali? nel 1940 per le scenografie del balletto, Tristan fou – Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960, LAC Lugano Arte e Cultura, Lugano 2015

Wildt, Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960, LAC Lugano Arte e Cultura, Lugano 2015