GRANPALAZZO | La parola ai galleristi

ATPdiary ha chiesto ad alcuni partecipanti alla mostra-evento di esprimere alcune opinioni sulla manifestazioni, raccontarci le varie aspettative e obbiettivi.
8 Maggio 2015
Maxim Liulca Untitled,   2014 oil on canvas  cm 200 x 270 Courtesy SpazioA,   Pistoia

Maxim Liulca Untitled, 2014 oil on canvas cm 200 x 270 Courtesy SpazioA, Pistoia

Mancano poche settimana all’apertura del weekend dedicato all’arte GRANPALAZZO, organizzato dal team formato da Paola Capata, Ilaria Gianni, Federica Schiavo e Delfo Durante, e ospitato Palazzo Rospigliosi a Zagarolo il 30 e 31 maggio 2015. ATPdiary ha chiesto ad alcuni partecipanti alla mostra-evento di esprimere alcune opinioni sulla manifestazioni, raccontarci le varie aspettative e obbiettivi.

Borjan Dìaz, della galleria di Madrid The Goma  – presentano il lavoro di Ernesto Burgos -, ci spiega che “a differenza delle grandi kermesse internazioli, dove partecipano solo gallerie potenti con progetti stratosferici, questo tipo di mostre-evento come GRANPALAZZO diventano appuntamenti accessibili anche a piccole gallerie come la mia. Ho scelto di venire per l’accessibilità del costo e le ridotte tempistiche di partecipazione. Senza contare che ritengo fortemente positivo che si sia scelto di intrecciare aspetti curatoriali con un taglio sensibile al mercato e alla vendita delle opere.” In merito al motivo della partecipazione, “ho deciso di aderire all’iniziativa per conoscere nuovi curatori e collezionisti, senza contare che la location è incantevole. Dunque mi aspetto di trascorrere un ottimo fine settimana”.

La gallerista Chaja Langa della zurighese BolteLang – presenteranno il lavoro di Vanessa Billy -, in merito a questa iniziativa: “Con un numero sempre crescente di fiere d’arte internazionali è estremamente allettante partecipare ad un evento più piccolo evento e più personale dove i collezionisti e i curatori internazionali, possono relazionarsi con i galleristi in modo più sereno e approfondito. Per esperienza posso dire che progetti simili hanno avuto molto successo, perché si tratta di un gruppo di gallerie affini per mentalità che si riuniscono con gli stessi obbiettivi. Per i collezionisti progetti di questo tipo sono invitanti perché danno la possibilità di informarsi sul lavoro degli artisti con serenità e piacevolezza, senza lo stress delle grandi manifestazioni d’arte tradizionale. Il piccolo formato e il programma personalizzato di ogni galleria a GRANPALAZZO consentono di stabilire delle relazioni più approfondite e autentiche.” In merito alle aspettative: “Speriamo di incontrare nuove persone e approfondire nuovi rapporti professionali. Siamo anche lieti di mostrare delle nuove opere dell’artista che abbiamo scelto presentare. Senza contare che è  davvero entusiasmante trascorrere un week-end in un luogo bellissimo vicino a Roma.”

Stefano di Paola della galleria Anat Ebgi di Los Angeles presenta il lavoro di Margo Wolowiec e si dice “entusiasta di partecipare a GRANPALAZZO proprio perché non è un’art-fiera in senso tradizionale. Oltre che per un incontro con i collezionisti, spero che questa sarà anche una grande opportunità per incontrare sia curatori che scrittori europei. Lo spazio stesso è incredibile, contrappunto intenso al tradizionale vasto white cube delle fiere d’arte”. Il gallerista ha inoltre dichiarato di sentirsi “onorato di essere l’unica galleria americana presente all’evento. Penso che per una galleria di Los Angeles sia un momento speciale con cui mettersi in collegamento con varie gallerie europee. A sua volta, spero che questo creerà un dialogo transcontinentale interessante tra i nostri artisti e quelli presenti in mostra.”

Giuseppe Alleruzzo di SPAZIOA pensa che sia “un’idea molto interessante e generosa da parte di due colleghe, che con il loro staff mettono a disposizione esperienza e qualità professionale. E’ una bella scommessa, ma sono convinto che questa idea di fiera/mostra possa funzionare e differenziarsi da tante altre che ci sono in giro”. Il gallerista, che a Zagarolo presenta il lavoro di Maxim Liulca, ha inoltre detto di non avere aspettative particolari, “se non quella di fare insieme all’artista un bel progetto e condividere questa esperienza con le altre gallerie partecipanti”.

Isabella d’Agostino della Martin Von Zomeren di Amsterdam, che da GRANPALAZZO si aspetta “buoni incontri con collezionisti, curatori e ristoranti”, pensa che questo innovativo format “dia più spazio alla conversazione e agli scambi reali. E’ un ambiente meno ‘distratto’ rispetto a quello solito di una fiera, sarà più facile concentrarsi sulle opere esposte”.

“Crediamo che una città come Roma meriti una grande attenzione sull’arte contemporanea e sul mercato dell’arte”, ci racconta Massimo Ligreggi della galleria Collicaligreggi di Catania. “Pensiamo che Granpalazzo rappresenti un grande evento, originale, una nuova vetrina per i collezionisti e i galleristi, soprattutto per l’organizzazione, fatta tramite inviti, con un’eccellente selezione di gallerie internazionali. Siamo molto contenti, prima di tutto, per essere stati invitati. Siamo soddisfatti che sia stato scelto un artista come Hugo Canoilas, un autore poetico, su cui la galleria punta molto. Abbiamo grandi aspettative perché crediamo che il connubio dei lavori di Hugo con la sede di un palazzo storico romano possa amalgamarsi bene e darci ottimi risultati”.

“Il pubblico amerà questo formato e l’evento avrà sicuramente di successo”, afferma Tiziana di Caro, dell’omonima galleria napoletana. “Secondo quanto ha detto l’organizzazione, l’umore sarà rilassato e amichevole, e sono sicura che questo aiuterà molto. Ognuno è collaborativo e sta dando contributi per l’evento; la gente lo percepirà, e lo apprezzeranno. Inoltre… non saranno costretti a dover correre per vedere un gran numero di cose in poco tempo”. La gallerista, che presenta l’artista croato Damir O?ko, ci racconta inoltre di aver “amato il progetto fin dal primo momento in cui Paola Capata e Federica Schiavo me ne hanno parlato. Un gallerista è la persona migliore che può dare contributi innovativi a una fiera d’arte. Gli artisti sono stati selezionati con un criterio specifico, il che significa che sarà qualcosa di molto simile a una mostra, con un concetto curatoriale specifico (e questo eviterà i sempre più frequenti spazi freddi e asettici via via più frequenti nelle fiere d’arte). E il luogo è incredibile. Il mio mentore mi dice che in Italia, dove le collezioni private sono più di collezioni pubbliche, è importante mostrare opere d’arte in ambienti molto più caratterizzati rispetto a quelli di un comune white cube e che ricordino alle persone gli spazi di una casa. Ho sempre pensato che parlare con i colleghi sia la parte più importante del mio lavoro e in GranPalazzo saremo in pochi, provenienti da diverse parti del mondo, in una villa che è piuttosto piccola (rispetto ai classici spazi fieristici), quindi peno che sarà molto interessante”.

“Il progetto GRANPALAZZO propone un formato molto originale: il fatto di essere in contatto diretto e privilegiato con i collezionisti e i visitatori dà la galleria l’opportunità di vivere la fiera non solo in un modo più familiare, ma anche nel contesto affascinante delle fiere internazionali sistema”, dice Giulia Pesole della galleria mor charpentier, con sedi a Parigi e Bogotà, che dal progetto si aspetta la possibilità di potersi confrontare “con un nuovo pubblico in un contesto eccezionale” e far conoscere il lavoro dell’artista algerino Mohamed Namou.

La bolognese P420 presenta il lavoro di Riccardo Baruzzi. Fabrizio Padovani dalla fiera si aspetta di “conoscere e farsi conoscere”,   ritiene che questo sia “un progetto piuttosto originale in Italia, assolutamente stimabile ed ambizioso. In un momento storico di strapotere delle fiere nel mondo dell’arte, sarebbe un modo di incontrarsi e confrontarsi molto più rilassato e silenzioso, uno spazio più simile a quello della galleria che non della fiera.”

Ilaria Leoni della galleria itinerante Ermes-Ermes, che presenta il lavoro di Samara Scott,  pensa che “GRANPALAZZO sia un progetto interessante perché la selezione delle gallerie partecipanti è di ottimo livello. Sono molto felice di partecipare ad un nuovo progetto di base a Roma, nato dall’idea di un team giovane e di grande professionalità. Mi piace l’idea di presentare i lavori in un luogo così speciale, un palazzo del 1500, dove il contemporaneo può dialogare con elementi decorativi ed architettonici di epoche precedenti. Trovo che la scelta di presentare le opere all’interno del percorso curato da Ilaria Gianni possa fornire un ulteriore livello di lettura dei lavori esposti”. Le sue aspettative? “Far conoscere Ermes-Ermes, galleria molto giovane, nata solo un anno fa, che presenta un programma di giovani artisti italiani ed internazionali. Ermes-Ermes non ha ancora una sede ma ogni mostra è ospitata in uno spazio diverso. Pertanto mi interessa promuovere questa peculiarità della galleria e gli artisti che rappresenta. Spero di poter attivare dei nuovi contatti con gallerie e collezionisti con cui non ho ancora collaborato. ”

Ha collaborato Matteo Mottin

 Sascha Pohle Attachments,   2015 35mm Slide projection Courtesy the artist and Galerie Weingrüll

Sascha Pohle Attachments, 2015 35mm Slide projection Courtesy the artist and Galerie Weingrüll

Hugo Canoilas Spirit of the air,   2013  8 stanzas of a poem painted on suspended canvas. 280 x 150 cm each Acrylic and aniline on raw linen.  Courtesy of the artist and Collicaligreggi Gallery,   Catania,   IT

Hugo Canoilas Spirit of the air, 2013 8 stanzas of a poem painted on suspended canvas. 280 x 150 cm each Acrylic and aniline on raw linen. Courtesy of the artist and Collicaligreggi Gallery, Catania, IT

Vanessa Billy Extended finger,   Navel,   Mirage,   2014 Swiss Art Awards installation view Courtesy BolteLang Image credit: Gunnar Meier

Vanessa Billy Extended finger, Navel, Mirage, 2014 Swiss Art Awards installation view Courtesy BolteLang Image credit: Gunnar Meier

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