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A Roma ha aperto una nuova realtà artistica priva di uno spazio espositivo e senza una sede fissa, che per gli ultimi due progetti ha utilizzato uno spazio in Via dell’Acquedotto Felice 78. Senza la volontà di darsi troppe definizioni (galleria, spazio no-profit, centro artistico, collettivo, ecc.), Garbo’s è più che altro un luogo d’incontro senza schemi rigidi, “fluido” ci viene detto…dove si incontrano artisti, scrittori, studenti e, va da sé, qualcosa succede.
Venerdì 9 giugno hanno inaugurato la mostra Full for fit di Tomaso De Luca & Catherine Parsonage.
Di seguito una breve intervista con gli organizzatori
ATP: Come è nato il progetto Garbo’s?
GARBO’S: Garbo’s è nato dal desiderio di sperimentare nuove formule di presentazione e indagine delle ricerche artistiche contemporanee, e dall’esigenza di creare uno spazio di incontro, dove chi come noi lavora con l’arte o chi la segue per piacere personale possa ritrovarsi e dialogare, in un contesto informale e libero.
Il nome del progetto riprende quello del Garbo Bar, un piccolo bar nel centro storico di Roma, a Trastevere, dove il mercoledì si tiene regolarmente una serata di reading poetici organizzata da un nostro amico. E’ un’occasione che riunisce una comunità variegata; studenti, artisti romani e stranieri che sono in città di passaggio e per un periodo di ricerca, abitanti del quartiere e passanti casuali si ritrovano qui, o si incontrano per la prima volta, ascoltano qualche poesia e magari esprimono un loro pensiero, bevendo una birra.
Garbo’s condivide questo spirito conviviale, e lo traspone all’interno di un progetto focalizzato sull’arte contemporanea.
ATP: In cosa consiste? Quali sono i vostri obiettivi?
G: Garbo’s non è una galleria né un project space, non è un luogo fisico ma un gruppo di persone provenienti da formazioni diverse – non siamo un collettivo di artisti, né di curatori. E’ una progetto fluido, che vorremmo assumesse forme diverse nel corso del tempo. La nostra intenzione è di alternare format più classici, come quello della mostra personale o collettiva, all’organizzazione di eventi/situazioni di varia natura -una cena, una performance, una serata di reading, un party.
Vorremmo fornire uno spazio di espressone ai giovani artisti, ci piacerebbe entrare in dialogo con altri progetti o realtà indipendenti. L’obiettivo è creare una rete di connessioni, far circolare le idee e le ispirazioni, sperimentare, produrre cultura.
ATP: Che mostra avete in corso?
G: Per presentare il progetto a colleghi e amici abbiamo organizzato uno screening di Paris Is Burning, invitando alcuni artisti a realizzare dei poster ispirati al film. Alan Reid ha scritto un bellissimo testo, che farà da introduzione alla proiezione e che cattura straordinariamente lo spirito dell’evento – e più in generale di Garbo’s.
Venerdì 9 giugno abbiamo inaugurato poi FULL FOR IT, una mostra bipersonale di Tomaso De Luca e Catherine Parsonage. Il titolo è tratto dalla poesia di Gertrude Stein If I Told Him. A Completed Portrait of Picasso. La mostra si è sviluppata tramite un dialogo diretto fra i due artisti e raccoglie un gruppo di opere da loro prodotte negli ultimi mesi.
ATP: Cosa avete in programma per i prossimi mesi?
G: Al momento stiamo lavorando a diversi progetti, ma preferiamo non dare anticipazioni.