

Mascherine obbligatorie e un buon numero di vetrine e spazi vuoti che mostrano cartelli “for rent”: i segni della pandemia sono ancora visibili nel quartiere di Chelsea, come in tutta la città, la cui energia è però palpabile. I visitatori non mancano, sfidando il caldo dell’estate newyorkese da una galleria all’altra, in un giro di porte che si aprono e chiudono ritmicamente.
Il programma dei summer show delle gallerie che una dopo l’altra si susseguono nelle strade di Chelsea, ha visto delle mostre particolarmente interessanti. I colori saturi dei video manifesti di Tony Cokes alla galleria Greene Naftali con la mostra On Clubbing, Mourning, and Critique, sono stati uno degli highlights di questa estate. Partendo dal costante flusso di notizie e dai meccanismi dei social media associati a canzoni pop, l’artista ha proposto una visione della nostra quotidianità sempre improntata sulla lettura veloce e continua di slogan, post, in un movimento continuo di swipe e taps.
Barbara Kruger, alla David Zwirner Gallery, ha occupato l’intero spazio espositivo con i suoi Replays, trasposizione video dei suoi collages degli anni 80, e una nuova video installazione Untitled (No Comment) (2020). Una mostra che ha coinciso con l’installazione site specific Barbara Kruger: Thinking of You. I Mean Me. I Mean You. nell’atrio del MoMA fino a gennaio 2022 e con la sala a lei dedicata negli spazi dell’Arsenale alla Biennale di Venezia.
La pittura mantiene un posto in primo piano: Spencer Lewis da Vito Schnabel, la mostra Uncanny Interiors da Nicola Vassel, Azikiwe Mohammed alla Anna Zorina Gallery, Devin Lugo alla Calderon Gallery, la collettiva Open Doors alla Galerie Lelong.


Nello scenografico spazio della fondazione Dia: Chelsea – all’esterno della quale si trovano alcune delle 7000 querce di Joseph Beuys – la mostra Camille Norment: Plexus vale sicuramente una visita. Aperta fino al 7 gennaio, l’artista mette in atto in due opere site specific il suo lavoro sulla “cultural psychoacoustics”, ossia l’investigazione dei fenomeni socio-culturali attraverso lo studio dei suoni e della musica – nello specifico, delle istanze di dissonanza sonora e sociale.
Passeggiando sulla High Line per attraversare il quartiere alla ricerca di un po’ di riparo dal sole, si incontrano le opere del progetto High Line Art dedicato all’espansione del ruolo dell’arte contemporanea negli spazi pubblici: tra gli artisti coinvolti recentemente, Paola Pivi e la sua statua della libertà in You Know Who I Am e Nina Beier con Women & Children.
Il mese di settembre inizia con l’Armory Week per le gallerie newyorkesi: l’Armory Show 2022 allo Javits Center aprirà dal 9 all’11 settembre, subito dopo Frieze Seoul.
Quest’anno la sezione Focus, intitolata Landscape Undone e curata da Carla Acevedo-Yates, esamina i temi che riguardano l’ambiente, incentrando l’attenzione sull’interazione tra aspetti sociali e personali. Attesissima anche la mostra Abortion Etchings di Paula Rego al Crystal Palace, che celebra l’artista portoghese naturalizzata britannica scomparsa da pochi mesi. Molti saranno le installazioni in giro per la città, per la seconda edizione dell’Armory Off-site, come l’opera di Tomokazu Matsuyama nella Flatiron Plaza, quella di Carolina Caycedo a Times Square e la speciale collaborazione con gli US Open.

