Sentire “verde” — Francesco Cavaliere e Tomoko Sauvage

Sabato 18 febbraio alle 22.00 Xing presenta a Raum Green Music, sound performance di Francesco Cavaliere e Tomoko Sauvage un omaggio al compositore fluxus Henning Christiansen e il suo folle amore per il colore verde.
17 Febbraio 2017

English text below

Tutto parte da un folle amore per il colore verde. E, come una malattia contagiosa, da un individuo ad un altro, la follia giunge a Bologna, dove contamina gli spazi Raum, sede oramai storica di xing. Domani, sabato 18 febbraio, Francesco Cavaliere e Tomoko Sauvage presentano Green Music, una sound performance che rende omaggio al compositore fluxus Henning Christiansen e alla sua “ossessione” per il colore verde. Era talmente ammaliato da questa nuance che dipinse il suo violino e le sue orecchie di verde. Racconta il figlio di Christiansen: “colorandosi l’orecchio di verde intendeva richiamare all’ascolto della natura; si trattava di sentire quello che accade fuori o lì davanti. Nel periodo verde, aveva prodotto un numero consistente di schizzi e acquarelli con orecchie e fiori a forma di tuba, ma anche telefoni – un altro dei suoi motivi preferiti – quasi si trattasse di navicelle spaziali o strumenti utili per allontanarsi dal proprio corpo”.
Cavaliere dà a questo gesto un valore particolare: “Per me è una sorta d’incantesimo che si aziona al momento in cui ci si colora l’orecchio. Christiansen, oltre a creare un filtro magico che attrae tutti i suoni dalle proprietà verdi, ci fa quasi immaginare che qualsiasi cosa entri in contatto con un orecchio dipinto, si colori della medesima tinta, si trasformi; una sorta di mutazione interna attivata dal quel gesto riflesso sul corpo.”

Seguono alcune domande a Francesco Cavaliere

ATP: Partiamo dalla tua collaborazione con Tomoko Sauvage. Come vi siete incontrati e quando avete deciso di sviluppare il progetto Green Music che presenterete a Raum?

FC: Ci siamo incontrati anni fa durante una serie di mostre che ho curato con Marcel Türkowsky al Grimmuseum di Berlino, la serie si chiama Whistle Minotaure! (Fischia minotauro!), era il 2010.
Green Music è un’idea nata un anno fa in studio. Leggevamo delle scores e degli scritti di Takehisa Kosugi fantasticando su un set audio in un campo da tennis. Ecco che Christiansen ha fatto capolino.

ATP: La sound performance Green Music è un omaggio al compositore fluxus Henning Christiansen. Cosa vi ha attratto della sua ossessione/amore per il colore verde?

FC: Probabilmente il fatto che fosse così vicino ad un colore e non troppo ad una teoria in connessione col suono. L’immaginario di Christiansen resta comunque la cosa più affascinante a parte il discorso del verde; il suo modo di osservare e rigirare le cose, i significati. Pensa al telefono visto come una navicella spaziale…

Francesco Cavaliere / Tomoko Sauvage (I/D/Jap/F), Green Music sound performance

Francesco Cavaliere / Tomoko Sauvage (I/D/Jap/F), Green Music
sound performance

ATP: In cosa consiste la vostra sound performance? In che modo rende omaggio a Christiansen?

FC: Ci circondiamo di oggetti verdi collezionati durante i nostri viaggi. Sono sempre di più e purtroppo stiamo iniziando a lasciarli andare. Ma quelli più preziosi sono ancora con noi. Non hanno solo funzioni sonore, ma si comportano quasi come degli amuleti; dei filtri tra noi e l’ altro, degli amplificatori di verde, degli scudi amplificatori…potremmo andare avanti all’infinito.
Pensiamo spesso a cosa significa una certa gradazione di verde: più chiaro è più giovane? Più scuro è più antico? Logica che ci aiuta a posizionarli sul pavimento. In che modo rende omaggio a Christiansen? Cerchiamo di creare dei suoni che possano essere uditi dal suo orecchio verde; ma non solo, creiamo delle piccole correnti di vento e alcune volte usiamo degli strumenti che ci ricollegano direttamente a lui e alle sue passioni: un martello, ad esempio, o due Xilofoni autocostruiti verdi.

ATP: Oltre a Christiansen, ci sono altri compositori, ma anche teorie, generi musicali, ricerche sonore legate al colore, a cui fate riferimento in relazione al vostro progetto Green Music?

FC: Sicuramente questo disco di Hiroshi Yoshimura ‘Green’ uscito nell’ 86.

ATP: Per la performance avete selezionato una serie di oggetti verdi. In certo qual modo, ritorna l’aspetto rituale… Come avete scelto questa collezione di “curiosità verdi”? In che modo sono funzionali alla realizzazione della performance?

FC: Come ti dicevo sono degli oggetti che spesso possiedono degli attributi sonori, ma non solo. Ognuno di noi ha una scatolina personale con questi oggetti e prima di partire individualmente selezioniamo quelli da portare. Ultimamente ho aggiunto una ciotola di terracotta solo internamente laccata in verde e una scimmietta di Jada poco più grande di un pollice.

ATP: Dipingendoti le orecchie di verde, hai mai udito dei suoni particolari, delle “onde alpha” o “penduli subacquei”?

FC: L’ho fatto solo una volta e ho cercato di invitare le persone a fare lo stesso per sentire la nostra musica da molto lontano. Avevamo un concerto in Asia, ottima occasione per testare questo metodo. Ho percepito più suoni interni che esterni, ma non so se funziona così, dal niente. Dobbiamo lavorarci su.

CS — Cavaliere Sauvage Green Music – Raum, Bologna 2017

Francesco Cavaliere / Tomoko Sauvage (I/D/Jap/F), Green Music sound performance

Francesco Cavaliere / Tomoko Sauvage (I/D/Jap/F), Green Music
sound performance

Francesco Cavaliere and Tomoko Sauvage, both musicians and artists, re-interpret the piece by the fluxus composer Henning Christiansen, as a tribute to his mad love for the color green.

For their sound installation/performance of Green Music, Cavaliere and Sauvage play green sculptures, icons, plants, tea, minerals, glass, ceramic and green-painted synthesizers as an homage to Christiansen who painted his ear and violin in green. Surrounded by a small collection of green curiosity, the two artists play glass bowls filled with water and leaves, diving in an aquatic rhythm amplified by hydrophones.

The music of Henning Christiansen comes from the 20th Century avant garde but does not sit comfortably amongst any of the recognisable patterns within that field. A turning point in his creative output came in the year 1984 when he created a piece that was a deeper reflection on nature. He called it Green-ear-year, a signpost to listen to nature. A number of sketches and watercolours he made throughout this year all pointed to the act of listening to what is out there. Henning Christiansen was sympathetic with all sounds. He did not distinguish a hierarchy amongst any of them. Cavaliere comments this approach to sound and the symbolic act of colouring in green his own ears and instrument: “For me it is a kind of spell that is operated when one colors his ear. Christiansen created a magic potion that attracts all the sounds with green properties. He makes us almost imagine that anything coming into contact with the painted auditory organ takes the same color, transforming itself; a sort of inner mutation triggered by that gesture reflected on the body”.

Text from Xing, Bologna

foto Cavaliere Tomoko Green Music spell

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