Il Premio illy Present Future, rivolto all’artista risultato più interessante tra quelli presenti nella sezione Present Future, dedicata ai talenti emergenti, è andato a Cécile B. Evans (Cleveland, USA, 198), presentata da Galerie Barbara Seiler di Zurigo con l’opera What the heart wants, (2016). La giuria di selezione era composta da: Carolyn Christov-Bakargiev (direttrice Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea – GAM, Rivoli-Torino), Bart van der Heide (curatore Capo, Stedelijk Museum, Amsterdam), Verena Hein (curatrice, Museum Villa Stuck, Munich), Nicoletta Fiorucci (collezionista e Fondatrice, Fiorucci Art Trust, London). Di seguito la motivazione espressa dalla giuria: “Il lavoro di Cécile B. Evans offre una visione e una forma del futuro dove l’interfaccia tra la dimensione digitale e quella corporea è strutturata in modo da esplorare il suo impatto sullo sviluppo della soggettività umana”. Ci sono state anche due menzioni speciali. Una a Renato Leotta (gallerie Fonti, Napoli e Madragoa, Lisbona), “per le forme riflessive e sofisticate attraverso le quali l’artista osserva elementi della realtà e li configura poeticamente e politicamente in modi impliciti”. L’altra al duo Body by Body (galleria Chateau Shatto, Los Angeles) “per il loro approccio alla ricerca artistica mediante una modalità di networking collaborativo e una varietà di mezzi espressivi incentrati sulle manifestazioni dell’attivismo e del grottesco”. I progetti della sezione Present Future per l’edizione 2016 raccolgono il lavoro di 20 artisti presentati da 22 gallerie, di cui 18 gallerie straniere e 4 italiane, scelti da un Comitato Curatoriale composto dal coordinatore Luigi Fassi (Curatore Arti Visive, Steirischer Herbst Festival, Graz), Anne Faucheret (Curatrice, Kunsthalle Wien, Vienna), Hicham Khalidi (Curatore Associato, Fondation d’entreprise Galeries Lafayette, Lafayette Anticipation, Paris), Sohrab Mohebbi (Scrittore e Curatore Associato, REDCAT, Los Angeles), Wim Waelput (Direttore Fondatore e Curatore, KIOSK, Ghent). Come ogni anno dal 2012, li Premio offre al vincitore la possibilità di organizzare una mostra per l’anno successivo al Castello di Rivoli.
Il Premio Sardi per l’arte Back to the Future, del valore di 5.000 euro, è stato assegnato alla Galerie in situ – Fabienne Leclerc di Parigi con un progetto su Lars Fredrikson. La giuria, composta da Daniel Baumann (direttore, Kunsthalle Zurich), Christine Macel (curatore Capo, Musée National d’Art Moderne – Centre Pompidou, Paris | Direttore, Biennale di Venezia 2017) e Joanna Mytkowska (direttrice, Museum of Modern Art, Warsaw), ha assegnato il riconoscimento con la seguente motivazione: “Il Premio Back to the Future Sardi per L’Arte va a Gallerie in situ – Fabienne Leclerc di Parigi per il lavoro di Lars Fredrikson. La commissione ha valutato la pratica dell’artista come particolarmente rilevante dal punto di vista storico e in confronto con la produzione artistica contemporanea per l’inedito legame che crea tra la dimensione sonora e quella visiva. I lavori di Fredrikson, pur molto fisici e basati sulla materia, danno corpo a una dimensione mistica. Le sue opere appaiono disinteressate e autonome nei confronti delle classiche distinzioni tra i media tradizionali, rispetto ai quali si situano in un regno completamente differente”. Di seguito le due menzioni speciali. Una alla galleria Rotwand di Zurigo, con opere di Klaus Lutz; l’altra alla galleria Monitor di Roma con i lavori di Pat O’Neil, con la seguente motivazione: “La commissione tributa inoltre due menzioni speciali: una all’opera di Klaus Lutz, presentato dalla galleria Rotwand di Zurigo, per la preziosità e il rigore dell’allestimento, che mette in luce l’originalità della pratica dell’artista che usa un personale linguaggio visivo, e una a Pat O’Neill, presentato dalla galleria Monitor di Roma: un pioniere del filmmaking sperimentale negli anni Settanta, capace di declinare il suo approccio di ricerca anche nel medium del collage”. Le 19 gallerie di Present Future sono state selezionate da un comitato curatoriale composto dalla coordinatrice Eva Fabbris (curatrice indipendente), Gary Carrion-Murayari (Curatore, Kraus Family, New Museum, New York | Co-curatore, New Museum Triennial 2018), Krist Gruijthuijsen (Direttore, KW Institute for Contemporary Art, Berlin) e Cristiano Raimondi (Responsabile per lo Sviluppo e i Progetti Internazionali, Nouveau Musée National de Monaco).
Il Premio Reda è rivolto ad un artista che produce fotografie tra quelli che espongono ad Artissima, con età massima di 35 anni. La vincitrice è stata Joanna Piotrowska, presentata dalla galleria Madragoa (Lisbona), New Entries. La giuria, composta da Tobia Bezzola (Direttore, Museum Folkwang, Essen), Reinhard Braun (Direttore, Camera Austria, Graz), Francesco Zanot (Curatore, Camera – Centro Italiano per la Fotografia, Torino) e Giovanna Silva (Editore, Humboldt Books, Milano) ha assegnato il riconoscimento con la seguente motivazione: “Il lavoro di Joanna Piotrowska si pone nella tradizione della fotografia – le sue stampe sono analogiche, le sue riprese fedeli a ciò che si vede nelle opere finali – offrendo una inedita combinazione tra rappresentazione della realtà e messa in scena. In ogni caso, il soggetto principale delle sue immagini è invisibile, risiedendo nella tensione che si forma tra i diversi individui e i vari elementi che rientrano nelle sue inquadrature. Realtà e finzione, visibile e invisibile: la ricerca di Piotrowska procede per opposizione, mette sempre in discussione ogni certezza, rifugge il comfort di qualsiasi livello di sicurezza, lasciando lo spettatore (come i soggetti) in uno stato di costante sospensione. Anche la scienza (antropologia, psicologia, fisiologia…), che rientra tra gli strumenti privilegiati del suo processo produttivo, non fornisce alcun sollievo. Di fronte alle immagini di Joanna Piotrowska ci sentiamo costantemente indagati ed esitanti: costituiscono in questo modo uno specchio della società contemporanea che in questa occasione siamo felici di premiare e di mettere di fronte agli occhi del pubblico”.
Il Premio Fondazione Ettore Fico è stato attribuito a Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) presentato dalla galleria Lia Rumma, Main Section. La giuria, composta da Letizia Ragaglia (Direttore, Museion, Bolzano), Andrea Viliani (Direttore, MADRE, Napoli), Andrea Busto (Direttore, MEF – Museo Ettore Fico, Torino), Renato Alpegiani (collezionista), ha assegnato il riconoscimento con la seguente motivazione: “Interpretare l’arte come un’esperienza radicalmente pubblica. Accogliere la complessità, nelle sue potenzialità conoscitive – invece di rifiutarla o semplificarla – per raccontare la nostra contemporaneità. Declinare un’esperienza dell’arte in cui passato, presente e futuro, dimensione intima e comunitaria, utopie e conflitti, radicamento e spaesamento, dialoghino fra loro. Nella loro articolazione fra gli ambiti delle arti visive, dell’architettura e della performance, nella loro impostazione basata su una rigorosa ricerca documentaria e sul campo, nella loro relazione fra la dimensione del processo e quella della realizzazione finale, le opere e i progetti di Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) sono diari, memoriali, esplorazioni a lungo termine, spesso strutturate in veri e propri cicli, dei concetti di identità e comunità di Storia come “storie”. In cui si intrecciano, in una sintesi dinamica e frammentaria, elementi letterari, filosofici, sociologici, antropologici, che restituiscono un senso inevitabilmente politico e una funzione necessariamente complessa all’esperienza di cosa possa intendersi, oggi, per “arte pubblica”. In un’ideale prosecuzione dell’azione di affiancamento e supporto che il Premio Ettore Fico ha fornito in questi anni, e intende fornire in futuro, anche alle ultime generazioni di artisti italiani, individuando e sostenendo, nel dialogo fra ricerca artistica nazionale e internazionale, artisti emergenti che si siano già segnalati per il loro profilo di ricerca e sperimentazione, il Premio Ettore Fico è conferito, quest’anno, a Gian Maria Tosatti.”

Luigi Fassi Cecile B. Evans Sarah Cosulich Barbara Seiler Carlo Bach e Carolyn Christov Bakargiev-ph Perottino Alfero Tardito