Sembra che il motto l’ “unione fa la forza” ben si addica al circuito di musei, gallerie e fiere che inaugurano in questi giorni a Torino. Mentre Artissima si presta a festeggiare il quarto di secolo – quest’anno ci aspetta il taglio della torta all’Oval -, la città si anima di opening: dalle fiere DAMA, The Others, NEXST e FLAT, alle gallerie e spazio no profit.
La Fondazione Sandretto inaugura con 4 assi: Lynette Yadiom-Boakye, Rachel Rose, Andra Ursuta e Monster Chetwynd, il Castello di Rivoli con l’illustre Hito Steyerl; la Fondazione Merz con la personale di Petrit Halilaj; le OGR con Mike Nelson; il PAV – Parco Arte Vivente: con Zheng Bo ecc. Non mancano all’appello le gallerie private: Noero inaugura con Francesco Vezzoli, Dara Friedman e Rayyane Tabet; Persano ospita una mostra di Pistoletto… a ruota gli spazi Almanac, Barriera, Spazio Buonasera… ecc.
Buoni giri!
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Testi raccolti da Irene Sofia Comi
Musei e Fondazioni
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea — Hito Steyerl. La città delle finestre rotte
1 novembre 2018 – 30 giugno 2019
La mostra, curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio, presenta per la prima volta nella Manica Lunga del Castello di Rivoli l’opera The City of Broken Windows (La città delle finestre rotte, 2018). L’installazione multimediale in anteprima si basa sul suono, sul video e sull’intervento architettonico e indaga il modo in cui l’intelligenza artificiale e le tecnologie influenzano il nostro ambiente urbano con un focus sulle tecnologie di sorveglianza e sul ruolo odierno dei musei d’arte contemporanea. A partire da registrazioni alterate di suoni, il progetto di Steyerl offre una prospettiva su come l’immaginario contemporaneo digitale plasmi le emozioni e l’esperienza del reale.
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea — Cally Spooner. Everything Might Spill
3 novembre 2018 – 6 gennaio 2019
Cally Spooner è la vincitrice del Premio illy Present Future 2017. Il Premio da cinque anni offre al vincitore l’opportunità di esporre al Castello di Rivoli l’anno successivo, oltre a sostenere la ricerca dell’artista. In questo caso, Spooner presenta Everything Might Spill (Tutto potrebbe rovesciarsi) nella sala progetto della Manica Lunga. Si tratta di “un disegno a parete che reca l’immagine ingigantita di un organo umano messo in relazione a una fontana dalla quale sgorga un liquido dichiaratamente tossico. L’installazione può essere interpretata come un’inquietante riflessione sulla condizione umana, soggetta a una crescente ed ossessiva dipendenza dalla tecnologia, al punto di avviarsi verso mutazioni incontrollabili e non reversibili.” (Marianna Vecellio, curatrice della mostra).
Mediante riferimenti che includono filosofia e scienze sociali, l’artista indaga i modi in cui la pervasiva diffusione della tecnologia stia alterando sia il corpo sia la mente dell’individuo contemporaneo.
Inoltre, nella cornice degli eventi collaterali del Castello di Rivoli si ricorda il 3 novembre la conversazione di Christov-Bakargiev con Eric Sadin, autore di “Sulla silicolonizzazione del mondo”.
Sempre tra i collaterali, in occasione della mostra di Nalini Malani, il Castello di Rivoli ha organizzato il Public Program Sulla violenza contro le donne, che vedrà la partecipazione dell’artista e teorica Cauleen Smith il 17 novembre e l’8 dicembre del curatore Milovan Farronato, con un focus su Chiara Fumai e sull’archivio appena acquisito dal Centro di Ricerca del Museo e del direttore Carolyn Christov-Bakargiev.

Nalini Malani – The Tables Have Turned (La situazione si è rovesciata), 2008 – piece performed by Alaknanda Samarth 20:00 – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Gam – Galleria d’Arte Moderna — Maria Morganti. Il sostituto: lo studio itinerante
Dal 25 settembre fino al termine dell’opera
In occasione del progetto di residenza per artisti under 35, la GAM e la Fondazione Spinola Banna per l’Arte hanno chiesto a Maria Morganti, tutor dell’edizione 2018-2019, di realizzare un’opera “in progress” che rimarrà esposta fino al suo completamento ed è da fine settembre che nello spazio della biglietteria della GAM Il Sostituto: Lo studio itinerante di Maria Morganti prende vita e si stratifica giorno dopo giorno. Evocando lo spazio dedicato alla pratica quotidiana della pittura, l’artista ha immaginato di portare il suo studio dentro al museo, chi passerà vedrà un’opera che piano piano si intensificherà di materia pittorica e che ogni volta cambierà di colore: “Come portar fuori la propria intimità? Come far girare nel mondo la propria interiorità collegando l’interno con l’esterno? (…) Come non bloccare in un’immagine definitiva qualcosa che per sua natura va avanti attraverso un perpetuo movimento provvisorio?” (Maria Morganti).
Gam – Galleria d’Arte Moderna — Marcello Maloberti. Circus Vitry
Fino all’11 novembre 2018
Quella di Marcello Maloberti è una mostra diffusa nei musei associati AMACI che ospiteranno allo stesso tempo una selezione di opere dell’artista e della sua produzione performativa. L’atrio del piano interrato della GAM ospita l’opera Circus Vitry, una stampa fotografica che raffigura un momento dell’installazione interattiva Circus di Maloberti i cui elementi, come “piccoli luna park” alludono a forme spontanee di aggregazione nello spazio pubblico. Un tendone da mercato, 250 specchietti con cornice di plastica, quattro automobili con fari accesi e musica ad alto volume: senza stabilire nuove gerarchie, Circus definisce temporaneamente un nuovo centro “legato alla città, con una forma che cambia secondo il tempo e la vita che vi scorre attorno”.
Gam – Galleria d’Arte Moderna — Laura Grisi
Fino al 17 febbraio 2019
La mostra presenta le opere filmiche realizzate tra il 1968 e il 1972 di Laura Grisi, artista recentemente scomparsa. In quegli anni l’interesse di Grisi si concentra sugli aspetti immateriali e sulle forze che agiscono nella natura, plasmandola e alterandone la percezione. La VideotecaGAM presenta al pubblico tre opere, insieme con alcuni libri e documenti, che costituiscono la filmografia completa dell’artista: Wind Speed 40 Knots (1968), The Measuring of Time (1969) e From One to Four Pebbles (1972) sono opere ambientali in cui lo spettatore si trova immerso come in un’esperienza di viaggio.
Fondazione Merz — Petrit Halilaj. Shkrepëtima
29 ottobre 2018 – 3 febbraio 2019
Petrit Halilaj è l’artista vincitore della seconda edizione del Mario Merz Prize per il settore arte, il premio biennale internazionale promosso da Fondazione Merz. Curata da Leonardo Bigazzi, la sua mostra personale e inedita è la tappa conclusiva di un progetto più articolato che si è declinato in tre momenti diversi. Il primo capitolo del progetto è stata una performance in Kosovo presso le rovine della Casa della Cultura di Runik, un luogo che per trent’anni è stato il punto di riferimento culturale per i cittadini. Si è trattato del più grande intervento di arte pubblica fino ad ora realizzato dall’artista a cui è seguita a luglio e agosto una mostra al Zentrum Paul Klee di Berna, in Svizzera. Come terzo e ultimo appuntamento, il progetto giunge a Torino dove attraverso installazioni monumentali saranno allestite la scenografia e gli oggetti di scena della performance tenutasi a Runik, cittadina in cui l’artista è tra l’altro cresciuto.
Il progetto Shkrepëtima riflette sul potenziale dell’arte e sulle radici della memoria nella costruzione dell’identità collettiva e, mescolando diverse città e nazioni, genera nuove storie e nuovi punti di vista.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo — Lynette Yadiom-Boakye
2 novembre 2018 – 20 gennaio 2019
La mostra presenta una selezione di opere appartenenti alla Collezione Sandretto Re Rebaudengo di Lynette Yadiom-Boakye, una giovane artista di origine ganese e nazionalità inglese tra le finaliste del Turner Prize, edizione 2013.
Yadiom-Boakye è nota per la sua ricerca pittorica incentrata sulla rappresentazione della figura umana e in particolare nei suoi ritratti raffigura personaggi fittizi di colore, attraverso i quali l’artista riflette su questioni identitarie così come sulla specificità del medium pittorico. Non si tratta, infatti, di personaggi realmente vissuti nel passato ma di proiezioni dell’immaginario dell’artista che attinge a disegni, immagini prodotte da riviste e pubblicità e osservazione della realtà.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo — Rachel Rose. Wil-O-Wisp
2 novembre 2018 – 30 marzo 2019
Nella mostra personale Rachel Rose presenta l’anteprima europea della videoinstallazione Wil-O-Wisp, 2018, prima opera prodotta in collaborazione con il Philadelphia Museum of Art nell’ambito della Future Fields Commission in Time-Based Media, un programma di committenze pensato per sostenere la ricerca innovativa di giovani artisti internazionali. Rachel Rose ha già esposto alla Serpentine Galleries e al Whitney Museum of Art, partecipando anche alla Biennale di Venezia 2017. Le sue opere video indagano il nostro ambiente saturo di immagini e le rappresentazioni della storia, restituendo il panorama complesso e intricato nel quale viviamo. Nel lavoro proposto alla Fondazione Sandretto, l’artista americana volge la sua attenzione a un momento storico tumultuoso, l’Inghilterra del tardo 1500, e la persecuzione delle donne accusate di stregoneria: Wil-o-Wisp esplora come la pratica della magia e della coincidenza influenzano il destino dell’uomo.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo — Andra Ursuta. Vanilla Isis
2 novembre 2018 – 30 marzo 2019
Attraverso le sue sculture ed installazioni, Andra Ursuta indaga con tetro umorismo la vulnerabilità dell’uomo nell’età contemporanea, dando spesso vita ad opere irriverenti e provocatorie. L’artista di origine romena fa emergere nelle sue ricerche una componente autobiografica, realizzando opere dal carattere introspettivo, come è avvenuto nel 2013 alla 55esima Biennale di Venezia dove ha allestito le stanze miniaturizzate della casa dei genitori.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenterà sia lavori esistenti che “nuove produzioni inedite incentrate sui temi della propaganda e del rapporto tra estremismo e cultura popolare”.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo — Monster Chetwynd. The Owl with the Laser Eyes
2 novembre 2018 – 30 marzo 2019
La quarta mostra personale presentata alla Sandretto è quella di Monster Chetwynd, artista britannica di base a Glasgow e nominata nel 2012 per il Turner Prize.
“L’esposizione in Fondazione presenterà una serie di nuove opere pittoriche in cui l’artista ripropone in forma di immagine elementi derivati da precedenti performance, e un nuovo progetto performativo che sarà presentato in occasione di Artissima”.
I lavori di Chetwynd sono vere e proprie rielaborazioni di momenti iconici diventati ormai parte integrante della nostra storia e della nostra cultura. “Attraverso l’unione di diversi medium, come la performance, la scultura, la pittura, le installazioni e i video, l’artista indaga con forza la relazione tra arte e teatro, creando opere di forte impatto culturale”.
OGR – Officine Grandi Riparazioni — Mike Nelson – L’Atteso
2 novembre 2018 – 3 febbraio 2019
A cura di Samuele Piazza, “L’Atteso” è la prima mostra personale di Mike Nelson in un’istituzione italiana. Per la navata dello spazio espositivo, Nelson concepisce un’installazione su larga scala che occupa completamente le OGR, trasformandole in un “luogo altro”. L’artista invita il visitatore a trovare un suo personale percorso che lo porti a una comprensione individuale del contesto, camminando tra gli oggetti dell’edificio, trasformati dall’artista in sculture.
Ci troviamo davanti a una stratificazione di narrazioni che sondano l’idea di trasformazione, dal viaggio onirico alla fantascienza. L’installazione richiama un immaginario visivo cinematografico che si rifà ai registi Michelangelo Antonioni e Dario Argento o ad artisti del calibro di Ed Kienholz: automobili contemporanee e macerie trasformano radicalmente lo spazio, creando un clima ambiguo e sospeso, che fornisce più chiavi di lettura.
PAV – Parco Arte Vivente — Zheng Bo. Weed Party III – Il partito delle erbacce
4 novembre 2018 – 24 febbraio 2019
Il PAV ospita la prima mostra personale di Zheng Bo, artista cinese presente a Manifesta 12 a Palermo. La mostra è curata da Marco Scotini e apre la nuova stagione espositiva dedicata al rapporto tra arte e ecologia, con un focus sul continente asiatico. Confrontandosi con specie vegetali tipiche del territorio piemontese, la mostra dal titolo “Weed Party” è concepita appositamente per il PAV e si pone come il terzo appuntamento dopo il giardino d’erbacce e terra realizzato per lo spazio interno del Leo Xu Projects di Shanghai (2015) e il lavoro sulle felci per TheCube Project Space di Taipei (2016). In questi progetti Zheng Bo indaga il rapporto tra il carattere incontrollabile dei movimenti politici spontanei e il potere infestante e inestirpabile delle piante cosiddette parassitarie, individuando le loro connotazioni e le caratteristiche comuni. Interagendo anche con ricercatori e attivisti locali, l’artista cerca di immaginare un partito politico post-umano dove gli esseri umani ed extra-umani non risultano più separati tra loro.
Fondazione 107: Thomas Lange, Luigi Carboni, Cosimo Casoni. Vivace. Sostenuto. Andante.
Apertura al pubblico: 1 – 4 novembre 2018
A cura di Federico Piccari, la Fondazione 107 propone un percorso originale attraverso l’arte figurativa contemporanea proponendo le opere pittoriche di tre artisti di generazioni differenti: Thomas Lange (1957), Luigi Carboni (1957) e Cosimo Casoni (1990). “Che ritmo s’impone l’artista davanti alla tela bianca, quale processo mentale lo muove, da che musica (…) si lascia ispirare?”. Vivace. Sostenuto. Andante. sonda l’arte figurativa di oggi, usando la musica come metafora, partendo dalla considerazione che “i tempi della musica sono anche i tempi della pittura e soprattutto i tempi della vita”.
OVAL Lingotto – Fondazione Sardi per l’Arte ad Artissima: Carol Rama
1 – 4 novembre 2018
Il progetto è frutto della rinnovata collaborazione giunta al quinto anno consecutivo tra la Fondazione Sardi per l’Arte e Artissima per il Premio Sardi Back to the Future, che consiste dedicato alla riscoperta dei più importanti pionieri della storia dell’arte. Quest’anno, in occasione del 25esimo anniversario della fiera, la Fondazione Sardi presenta anche Carol Rama_100 anni di seduzione, un progetto speciale dedicato all’artista nel suo centenario.
Le pareti esterne dello spazio dedicato all’artista sono state realizzate sulla base di uno scatto inedito degli anni Novanta che documenta le stanze in cui Carol Rama viveva e i materiali con cui lavorava. Le opere presentate appartengono alla collezione di Edoardo Sanguineti e sono state acquisite recentemente dalla Fondazione, si tratta di quadri e oggetti eccezionalmente realizzati che testimoniano l’amicizia di Carol Rama proprio con Sanguineti, collezionista e poeta con cui l’artista ha intrattenuto in più occasioni uno scambio intellettuale intenso.
Museo Nazionale della Montagna: Post Water
Fino al 17 marzo 2019
A cura di Andrea Lerda, la mostra Post-Water è un percorso narrativo e semantico sul tema dell’acqua articolato attraverso differenti linguaggi: video, fotografia, pittura, disegno e scultura. Il progetto solleva urgenti questioni che si inseriscono nel dibattito climatico globale e include i lavori di circa venti artisti internazionali, tra cui Gaston Tissandier, Jeppe Hein, Sebastián Díaz Morales, Laura Pugno, Olivo Barbieri, Jota Castro, Francesco Jodice, Peter Matthews, Giuseppe Penone, Paola Pivi ecc.. In mostra anche opere provenienti dal Castello di Rivoli, dal MAMbo di Bologna e dal Vejle Kunstmuseum.
Gallerie, spazio no profit ecc.
Franco Noero — Francesco Vezzoli. C-CUT Homo Ab Homine Natus
1 novembre 2018 – 12 gennaio 2019
Partendo dalla scultura da giardino in cemento tipica del Novecento, Francesco Vezzoli presenta l’opera C-Cut per la sua terza personale alla Galleria Franco Noero. In questo lavoro la pratica del remix e del pastiche, che caratterizzano da sempre la ricerca Vezzoli, arriva ad estreme conseguenze e i rimandi iconografici sono molteplici: una figura fintamente antica di un milite romano gira su se stessa come “un inquietante carillon” e ingloba un volto d’età repubblicana e i ‘concetti spaziali’ di Fontana.
Ideato da Filippo Bisagni, l’allestimento della mostra coinvolge l’intera sede di Piazza Carignano, dove le stanze completamente vuote accompagnano il visitatore con una colonna di Wendy Carlos e “rimandano all’immaginario di certo cinema horror italiano degli anni ’70, spesso debitore della mitologia che lega la città di Torino all’occulto”.
Franco Noero — Dara Friedman. Lover
30 ottobre 2018 – 26 febbraio 2019
Inaugura nello spazio in residence di Noero la prima personale di Dara Friedman, video artista di origine tedesca la cui ricerca riduce al minimo il mezzo a favore della rappresentazione pura della materia prima a cui attinge, ossia la vita normale e quotidiana.
L☿ver “crea un’esperienza sinestetica che introduce alla potente visione di un ur-mensch: una donna fallica”. Il poema sinfonico del flauto di “Preludio al pomeriggio d’un fauno” di Claude Debussy viene rielaborato in modo che lo strumento musicale “si riveli come oggetto che incarni sia qualità maschili che femminili, diventando un mezzo di potere sciamanico: una bacchetta magica che si impugna e in cui si soffia, dotata di un condotto vuoto, un passaggio fisico per un vento vibrante e di trasformazione”.
Franco Noero — Rayyane Tabet. Hidden in Plain Sight
30 ottobre 2018 – 26 febbraio 2019
La sede di Via Mottalciata la Galleria Franco Noero ospita la mostra Hidden in Plain Sight, prima personale a Torino di Rayyane Tabet. Per Hidden in Plain Sight l’artista ha realizzato quattro nuovi lavori: un neon, un murale, un’installazione fotografica e una scultura che guardano alla storia accidentale e interconnessa di un Bar a Beirut, di una fonderia torinese, di un carattere ideato nel 1934 e di una serie di romanzi popolari”. Nelle sue opere l’artista affronta spesso temi legati alla storia contemporanea del Libano, suo Paese natale. Adottando una prospettiva archeologica sul presente, Tabet rielabora esperienze personali e ricerca tracce materiali per rappresentare una narrazione oggettiva del passato.
Norma Mangione Gallery – Meisenfloo
01 novembre 2018 – 22 dicembre 2018
Giorgio Galotti — Il Vello d’Oro
Fino al 20 dicembre 2018
La Galleria Giorgio Galotti presenta il lavoro di un gruppo di sei artisti italiani emergenti proposti attraverso un unico filo conduttore: il vello d’oro, che secondo la mitologia greca era il manto dorato di un ariete alato capace di volare e guarire le ferite. In un surreale e utopico ritorno alle origini, il progetto si concentra “sul recupero del linguaggio mitologico e delle forme arcaiche” attraverso la visione di opere che si relazionano una con l’altra con forti riferimenti agli esordi ancestrali dell’umanità. Gli artisti presentati sono: Giulio Delvè, Diego Gualandris, Andrea Magnani, Valerio Nicolai, Vincenzo Schillaci e Namsal Siedlecki.
Giorgio Persano — Michelangelo Pistoletto. Comunicazione. Le porte di Cittadellarte
Fino al 26 gennaio 2019
È un rapporto intrapreso quasi cinquant’anni fa quello di Michelangelo Pistoletto con la Galleria Giorgio Persano. Su invito del gallerista nel 1976 Pistoletto realizza una mostra che ne contiene altre cento: espone una sola opera compiuta, un libretto giallo di 9 x 9 x 1,5 cm nel quale descrive tutte le mostre pensate in un mese, numerandole dall’1 al 100. La centesima mostra del libretto è quella attualmente allestita presso la Galleria Giorgio Persano, in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto.
“Comunicazione” si sviluppa un percorso suddiviso in più spazi: le porte di Cittadellarte collegano diciassette stanze dividono lo spazio espositivo in via Principessa Clotilde, in un’installazione inclusiva fatta di comunicazioni e interconnessioni, ma per l’occasione l’artista presenta nello spazio adiacente dell’ex Opificio Pastiglie Leone un nuovo gruppo di Quadri specchianti, computer per selfie ante litteram.
Spazio Buonasera – CAMPO17: Buchi nell’acqua – Fabrizio Vatieri
2 – 4 novembre 2018
Campo, corso per curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, presenta un progetto performativo che riflette sull’identità e il lavoro intellettuale, nonché i diritti e doveri, del curatore indipendente.
Castello di Lajone — The Useless Land
Fino al 4 novembre 2018
La collettiva The Useless Land è un percorso narrativo di opere site-specific e site-sensitive che riflettono sul tema della tensione all’utile nella società contemporanea, è un invito a ripensare il valore di ciò che è disfunzionale in un contesto altro come quello del castello, un microcosmo naturale lontano dalle logiche produttive. Curata da Irene Sofia Comi e Elda Maresca e realizzata in collaborazione con la no-profit Lajoneart, la mostra ospita dieci opere realizzate durante un periodo di residenza d’artista, cui si aggiungono numerose opere inedite pensate ad hoc per lo spazio. Attraverso differenti linguaggi e passando anche per un progetto di scrittura, il progetto ospita i lavori di 31 artisti italiani, emergenti e non.
Ex Cimitero San Pietro in Vincoli — Cleo Fariselli – U.
3 novembre 2018 (21.00 – 00.00)
U. è una mostra/performance di Cleo Fariselli, accessibile a soli 5 spettatori per volta e per una sola notte. Alla performance collabora anche il padre dell’artista Patrizio Fariselli che è stato uno dei fondatori del gruppo Area, tra i più importanti gruppi musicali in Italia che indaga gli aspetti cognitivi dell’improvvisazione. La performance sarà ambientata nel suggestivo ex Cimitero San Pietro in Vincoli di Torino ed è realizzata con il sostegno della Collezione Giuseppe Iannaccone. I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (info@collezonegiuseppeiannaccone.it).
Almanac Inn — Anna Franceschini. Cartaburro
Fino al 15 dicembre 2018
Cartaburro è la nuova mostra personale di Anna Franceschini. Il progetto presenta una nuova video installazione ispirata alle dinamiche formali dell’opera di Carlo Mollino, architetto, fotografo e artista attivo in Italia tra gli anni trenta e gli anni settanta.
Franceschini mette in scena un “film erotico senza corpi”: tre i video in mostra “indagano le architetture di uno sguardo”, di cui l’artista esplora “le implicazioni emozionali ed erotiche, mettendo in discussione la dialettica tra sguardo femminile e maschile nella storia del cinema”. Ispirandosi agli interni di Casa Devalle a Torino e al tavolo Arabesco progettato da Mollino negli anni quaranta, le riprese di una messa in scena teatrale ed illusoria evocano “la magia del film delle origini” e diventano una meta-riflessione sul medium filmico stesso. Il progetto prende forma anche in una pubblicazione editata e concepita dall’artista.
Castello di Perno: Ibrida
Fino al 5 novembre 2018
A cura di Alberta Romano e Clarissa Tempestini, la mostra collettiva propone le opere di dieci artisti italiani nati tra il 1929 e il 1993 che sono stati scelti per la modalità della loro ricerca, che è caratterizzata da pratiche comuni e indaga in profondità il linguaggio pittorico della tradizione, superando i suoi canoni e i suoi stilemi e “ritrovando nella sperimentazione l’importanza essenziale del fare e della concretezza del pensiero”. Gli artisti in mostra sono: CCH, Patrizio Di Massimo, Maurizio Donzelli, Corinna Gosmaro, Luca Loreti, Elio Marchegiani, Michela Nosiglia, Namsal Siedlecki, Priscilla Tea e Alice Visentin. Da metà novembre la mostra si sposterà ad Alba, nello spazio di palazzo Banca d’Alba.
Arcate dell’Ex-MOI – Treti Galaxie: Mélodie Mousset. HanaHana – a Virtual Reality experience
Fino al 15 novembre 2018
È a cura di Treti Galaxie la prima personale in Italia di Mélodie Mousset. L’artista francese non si affida a un solo medium, lavora istintivamente e concettualmente, indagando “le condizioni che portano alla formazione dell’identità nel contesto della biotecnologia e dei nuovi media attraverso installazioni immersive in cui realtà virtuale e realtà materiale convergono”.
Barriera — Collisions and Missing Parts
4 novembre – 5 dicembre 2018
La doppia personale presenta i lavori più recenti di Attila Csörgő e Vadim Fishkin. I due artisti appartengono alla stessa generazione e condividono l’interesse per il mondo scientifico e tecnologico che restituiscono con una sensibilità, una libertà e una leggerezza tutte personali. Collisions and Missing Parts è una mostra che mette in dialogo le opere dei due artisti e, giocando con l’idea di wunderkammer e di studiolo delle meraviglie, disvela un mondo immaginario dove la dimensione onirica e l’accumulo di elementi si mescolano alla fisica e alla meccanica.
FIERE —
Magazzini Docks Dora: NESXT
30 ottobre – 4 novembre 2018
La terza edizione di NESXT, festival ideato e prodotto dall’Associazione ArteSera e curato e organizzato da Olga Gambari e Annalisa Russo, propone “un circuito formato da oltre una trentina di spazi ospiterà progetti prodotti da realtà artistiche e culturali torinesi”, da quelli più noti a quelli meno conosciuti, senza distinzioni o categorie, e i progetti dei nove spazi indipendenti italiani selezionati tramite call per questa edizione. Per una settimana, progetti espositivi in tutta la città e un programma di live performance, talk e laboratori animeranno il festival, che ha il suo quartier generale nel complesso dei magazzini Docks Dora, un esempio di archeologia industriale costruito tra il 1912 e il 1924.
Le realtà indipendenti che partecipano all’edizione 2018 sono: Borderlight (Milano), Cantieri d’Arte (Viterbo), Farmacia Wurmkos (Sesto San Giovanni – Milano), FatStudio (San Lazzaro – Bologna), Lottozero (Prato), MUCHO MAS! (Torino), Novella Guerra (Imola), Porto dell’Arte (Bologna) e VILLAM (Roma).
La Centrale – Nuvola Lavazza: FLAT
2 – 4 novembre 2018
Ritorna l’appuntamento internazionale dedicato all’editoria d’arte contemporanea, quest’anno in partnership con Lavazza, che riunisce il meglio della produzione internazionale di cataloghi di mostre, monografie, saggi, libri d’artista, edizioni rare, out of print e magazines di grandi editori e piccole realtà indipendenti.
Per la sua seconda edizione, la Fiera propone un programma culturale “per riflettere sullo stato dell’editoria d’arte internazionale, sulle pratiche e le tematiche legate alla cultura del libro d’artista”. In particolare, la mostra Dieter Roth. Le pagine, curata da Elena Volpato, propone una figura primaria del libro d’artista, e il palinsesto di incontri, curato da Francesca Valentini, invita trenta ospiti a partecipare ospiti a conversazioni, talk, performance, workshop e presentazioni di libri d’arte e d’artista. Inoltre, si rinnova anche quest’anno il Premio FLAT, istituito come riconoscimento ad un progetto editoriale inedito, la serie di importanti acquisizioni che arricchiranno il Fondo Giorgio Maffei e la pubblicazione di un libro d’artista in tiratura limitata.
Ex Ospedale Regina Maria Adelaide: The Others
1 – 4 novembre 2018
Un board internazionale composto da giovani curatori attivi in diverse aree d’Europa e una nuova sezione dedicata alle video installazioni sono le principali novità del 2018 per The Others, la fiera indipendente e nomade dedicata agli artisti emergenti e alle più recenti tendenze artistiche.
I nuovi protagonisti italiani e stranieri sono: AC Institute (New York), Agreements To Zinedine (Milano), C.R.A.C – Centro di Ricerca per le Arti Contemporanee (Lamezia Terme), CultRise (Roma), Curate it Yourself (Parigi), Dienstgebaude Art Space (Zurigo), Display (Berlino), Frantic Gallery (Tokyo), Ke’ch Collective (Marrakech), Limiditi – Temporary Art Projects (El Jadida, Marocco), Mindscape Universe (Berlino), Spazio Testoni (Bologna), Superdeals (Brussels), Twenty14 Contemporary (Milano), Widmertheodoridis (Eschlikon, Svizzera).
Palazzo Saluzzo Paesana: DAMA
1 – 4 novembre 2018
Giunge quest’anno alla terza edizione DAMA, progetto indipendente ispirato al romanzo Le Città Invisibili di Calvino. Quest’anno il percorso espositivo si sviluppa a partire dall’antico teatro, situato al piano terra di Palazzo Saluzzo Paesana, e che per il secondo anno è la sede prescelta per ospitare il Live Programme, curato da Martha Kirszenbaum, curatrice indipendente attiva tra Parigi e Los Angeles e nominata di recente come curatore del Padiglione Francese alla prossima Biennale di Venezia.
Quattordici gallerie indipendenti e due spazi indipendenti sono stati invitati a presentare artisti provenienti da diverse aree del mondo con opere site-specific in pieno dialogo con le sale del Palazzo barocco. Le novità di quest’anno consistono in due collaborazioni con l’Associazione di collezionisti CoC ETS, che seleziona e sostiene un artista nello sviluppo di una pubblicazione, anche per questa edizione il programma è sostenuto interamente dalla Compagnia di San Paolo.