Artissima XYZ | Present Future: una soluzione da ripensare

Da poche ore è stata annunciata la vincitrice di quello che è uno dei premio più ambiti di Artissima, il Premio illy Present Future. Vince Diana Policarpo
6 Novembre 2021
Diana Policarpo Cyanovan (Protocol) 2020 Video, suono 10’56”, loop Ed. 1/2 + 2 EC Courtesy l’artista e Lehmann + Silva gallery In collaborazione con Paula Pin

L’anno scorso, in pieno regime pandemico, Artissima ha lanciato la piattaforma innovativa cross-mediale Artissima XYZ, per avere un ‘sintesi’ digitale delle tre sezioni che da alcuni anni connotano la fiera: Present Future (curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner), Back to the Future (curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar) e Disegni (curata da Bettina Steinbrügge e Lilou Vidal). Quest’anno, con l’inaugurazione della fiera in presenza, il progetto ha preso vita nei grandi spazi dell’Oval, diventando tre mostre fisiche. Mentre le mostre in fiera sono state visibile per le giornate della fiera, la piattaforma è fruibile fino al 9 novembre.

L’esperienza online è decisamente fatta bene con schede di approfondimento e video che mostrano sia le opere che gli artisti, am non solo. Interessanti le interviste ai curatori, la presentazione di più opere per artiste e, non ultimo, la sezione “consigliato da”: un percorso dove una selezione di curatori motivano la scelta della loro preferenza. A prospettare i percorsi consigliati sono stati coinvolti Diana Baldon, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Roberta Tenconi, Marianna Vecellio, Letizia Ragaglia, Irina Zucca Alessandrelli ed Eugenio Viola.Ben i mostra, in merito alle opere, i dettagli tecnici, i materiale e i prezzi, con relativi contatti con le rispettive gallerie.  Per ogni sezione sono stati selezionati ben 10 artisti tutti con progetti inediti. L’iniziativa è senza dubbio utile e stimolante, anche se, alla fine, l’ultima parola o meglio, la vince sempre la visione diretta dell’opere: esperienza che, per noi nativi non-digitali, rimane insostituibile e imprescindibile. Eccola allora che la piattaforma è un aiuto alla comprensione dell’opera, a ciò che ha spinto gli artisti a fare determinate scelte, così come il percorso dei curatori nella lettura dei lavori. 
Il progetto xyz ha contato sulla la curatela editoriale del team di Ordet, composto da Edoardo Bonaspetti, Stefano Cernuschi e Anna Bergamasco.

Ma veniamo alla mostra in presenza. 
Il progetto più longevo, Present future, è la sezione che da sempre trovo come punto forte della fiera: uno spazio dedicato ai talenti emergenti di massimo 40 anni d’età. Gli artisti sono selezionati in base a progetti presentati dalle gallerie di riferimento oppure da spazi di ricerca, da un team curatoriale composto per il secondo anno da Ilaria Gianni, curatrice indipendente e scrittrice di Roma, e Fernanda Brenner, curatrice indipendente e scrittrice di San Paolo.

Mentre negli anni scorsi la sezione era allestita al centro della fiera, proprio per dare risonanza agli artisti e alle opere, quest’anno sembra che la stessa importanza sia stata dedicata più all’esperienza virtuale che non a quella fisica. Peccato: in fiera le opere sono state allestite dentro un’area che alla fine è risultata piccola e ha penalizzato senza dubbio la fruizione delle opere. La sensazione era un po’ quella di visitare una mostra di fine anno dell’accademia. L’allestimento non risultava molto chiaro e non c’era separazione tra una sezione e l’altra. Mentre gli anni scorsi ho avuto la sensazione si fruire un progetto vero e proprio, dentro una spazio definito, ora la visione di circoscrive per lo più su un’opera. 

Artissima 21 – Premio Illy Diana Policarpo, stand LEHMANN + SILVA di Porto Photo courtesy: Perottino-Piva / Artissima

Quest’anno il tema esplicitato dai curatore è stato presentato con le seguenti parole:  “Il mistero allarga i confini del visibile e del comprensibile attraverso la funzione discorsiva del linguaggio. La modernità non tollera la superstizione e spesso ignora ciò che non è scientificamente dimostrabile. Affrontando il mistero e la visione mistica, questa sezione intende opporsi a una lettura del mondo ridotta a fatti, descrizioni e progetti. Il mistero esula dallo spazio dell’indagine poiché è irraggiungibile, inesprimibile, imprevedibile e spesso ci incute timore. Mette in dubbio l’idea stessa di conoscenza o supera la nozione della conoscenza umana come strumento per dominare specie diverse e il pianeta, e la convinzione che i cinque sensi siano gli unici mediatori tra il nostro corpo e ciò che lo circonda. Come narrare la nostra storia in una società senza verità e certezze? Present Future 2021 indaga il mistero, sottolineando la nostra soggettività ed esplorando il labile confine tra esprimibile e inesprimibile. L’arte ci fornisce un modello per potenziare i nostri sensi e gli artisti presentati sono accomunati dalla convinzione che il tutto sia superiore alla somma delle sue parti

Come gli anni scorsi, una giuria internazionale ha valutato le proposte della sezione e ha assegnato il Premio illy Present Future, sostenuto da illycaffè al lavoro di Diana Policarpo, presentata dalla galleria LEHMANN + SILVA di Porto. 
Questa la motivazione della giuria composta da Aaron Cezar, direttore della Delfina Foundation di Londra, Hou Hanru, direttore artistico del MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma e Kathryn Weir, direttrice del MADRE Museo d’Arte Donnaregina di Napoli.

Un forte senso attuale di crisi sistemica ha spinto diversi artisti della generazione post-1980 verso approcci basati sulla ricerca che snaturano questo sistema in una prospettiva storica cercando di sviluppare alternative. Nella sua pratica Diana Policarpo intreccia prospettive e quadri concettuali apparentemente opposti, mobilitando intelligentemente varie strategie e media, dal testo al video, attraverso il suono e la disposizione spaziale. L’artista crea ambienti in cui il pubblico è invitato a esplorare i mondi allucinatori che evoca. Nel suo lavoro, i membri della giuria riconoscono una delle correnti chiave della pratica artistica contemporanea. 

In tutta onestà non ho visto il video, confesso che in una fiera – con tutta la buona volontà – non mi sono mai dedicata alla visione fi un’opera video.
In ogni caso, accanto a questa opera, ho apprezzato molto l’impegnativa installazione di Federico Tosi Almost (2021):  un robot scassato e lugubre che ogni tanto borbotta delle invettive contro l’essere umano.
Mi sono piaciute le immagini ‘mentali’ frutto dell’immaginazione pittorica di Gokula Stoffel (presentata da Fortes D’Aloia & Gabriel, San Paolo e Rio de Janeiro): un tipo di pittura gestuale, indefinita, quasi istintiva. Così come mi hanno catturato i quadri di Paolo Salvador, presentato da Peres Projects, Berlino. Il suo immaginario è descritto con una pittura molto acquosa e tirata. A campire ampie di alternano macchi e brevi tratti che definiscono figure a volte solo accennate. 

Federico Tosi Almost 2019-2021 Silicone, capelli sintetici, ferro, acciaio, componenti meccanici, resina 300 (variabile) x 40 x 30 cm Courtesy l’artista e Monica De Cardenas Foto: Andrea Rossetti
Gokula Stoffel Fogo 2021 Olio e pastelli ad olio su tela 182 x 129 cm Courtesy l’artista e Fortes D’Aloia & Gabriel, San Paolo e Rio de Janeiro Foto: Eduardo Ortega
Paolo Salvador Amanecer 2021 Olio su lino 220 x 190 cm Courtesy Peres Projects, Berlino Foto: Matthias Kolb
Theme developed by TouchSize - Premium WordPress Themes and Websites