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In caso di un’intensa emozione come la paura siamo attraversati, quasi colpiti, da sensazioni che smuovono le nostra interiora, ma che sembrano intraducibili a livello verbale. Per sopperire a tale mancanza ricorriamo ad espressioni come “avere il cuore in gola”, un evento fisicamente impossibile ma manifestazione corporea dell’intensità di una sensazione.
E’ proprio il panorama di queste sensazioni il protagonista della 48° edizione di Santarcangelo Festival, l’evento romagnolo dedicato alle arti performative e diretto da Eva Necklyaeva e Lisa Gilardino. Due weekend – da venerdì 6 a domenica 15 luglio 2018 – durante i quali 200 artisti e artiste invitano gli spettatori ad attraversare luoghi fisici e mentali imprevedibili.
Primo fra tutti l’ambiente che ci circonda. Il paesaggio naturale sarà esplorato da Ingri Fiksdal con Night Tripper una passeggiata nel bosco, una performance – concerto in bilico tra rituale ed evento sociale lungo il fiume Marecchia – e dal progetto The Uknown di Markus Őhry con il quale l’artista svedese trasforma l’ambiente circostante in una cornice per otto artisti che ogni sera presenteranno un progetto inedito: Makode Linde (artista visivo, musicista e dj), Linnea Sjőberg (artista visiva e performativa), Linnea Carlsson (scultrice, disegnatrice e creatrice di installazioni sonore), Oskar Nillson (pittore), Damiano Bagli (musicista, inventore e pensatore), Mara Cassioni (coreografa e performer), Federica Dauri (performer) e Maurizio Rippa (cantante lirico e performer). Dedicano la loro attenzione alla fauna che abita questo contesto Alessandro Sciarroni con Don’t be frightened of turning the page ispirata al volo degli uccelli migratorie, e Gold di Francesca Grilli che inviterà lo spettatore a condividere lo spazio con tre falchi. La percezione dell’ambiente si amplia e si altera con ikea di Cristina Kristal Rizzo e con la riflessione sulla natura e sulle paure connesse ai suoi elementi in Oasi di Muna Mussie.
Al paesaggio umano che abita lo spazio sono dedicati i progetti Multitud di Tamara Cubas una performance pubblica che vede coinvolti 70 volontari e che esplora la condizione e l’eterogeneità dell’individuo nella collettività, e Arrêt sur image di Pagiota Kallimani nella quale l’energia di un gruppo di bambini è trasformata in lentezza creando una dimensione surreale della quotidianità. Ad arricchire il programma di spettacoli sono gli eventi gratuiti offerti al pubblico tra i quali Those ghees di Buhlebezwe Siwani & Chuma Sopotela, la performance Unravalling vain di Sissi e il programma musicale di concerti e DJ set: Timo C Engels con la suonatrice di cello Martina Bertoni, Father Murphy, il progetto solista di Thomas Martin Ekelund Trapaneringsrituale, Sequoya Tiger e il duo africano FAKA: Fela Gucci e Desire Marea.
Le emozioni provate dall’uomo all’interno del paesaggio sono esplorate ed alterate da Panorama e CHROMA KEYS di Motus, mentre elementi di riferimento come il corpo e l’etnia sono ispezionate da minor matter di Ligia Lewis che propone una coreografia nata dalla combinazione tra danze popolari e una scelta musicale che attraversa generi ed epoche. Nasce da un’unione anche il solo fra teatro e danza dell’artista indiana Mallika Taneja Be careful sul tema della violenza sulle donne. La riflessioni filosofica e la riflessione personale si alternano attraverso progetti come Gentle Unicorn di Chiara Bersani, nel quale è il corpo politico dell’artista ad essere messo in luce, ed RH negativo di Asia Giannelli e As For As My Fingerprints Take Me di El Khoury nei quali il corpo dell’altro diventa mezzo di racconto. La volontà e la capacità del festival di esplorare il mondo delle sensazioni addentrandovisi attraverso un viaggio che sembra sovvertirne gli aspetti generalmente conosciuti, è confermata da progetti come I am within di Dewey Delle e FOLE di Michelle Moura che invertono i ruoli della percezione.
Per ulteriori informazioni CS Santarcangelo Festival 2018