Tutta la verità / The Whole Truth: Jenny Holzer a Palazzo della Ragione, Bergamo

"Tutta la verità" mette in dialogo gli elementi architettonici del prestigioso edificio medievale e gli affreschi staccati in esso contenuti con la poetica sovversiva dell’artista americana. Intervista con il curatore Lorenzo Giusti
25 Luglio 2019
Exhibition view: GAMeC: Tutta la verità (The Whole Truth), Sala delle Capriate, Bergamo, Italy, 2019 Text: “Luna” by Gëzim Hajdari, © 2001 by the author, from A New Map, 2011. Used with permission of the author; Siza Gorozian quoted in A Postcard from Aleppo by Issa Touma, © 2015 by the author. Used with permission of the author. © 2019 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY / SIAE, Rome Photo: Michele Stroppa

E’ in corso fino al 1 settembre 2019, presso il Palazzo della Ragione di Bergamo, Tutta la verità (The Whole Truth), la mostra di Jenny Holzer curata da Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.
Conosciuta per l’utilizzo della parola scritta come mezzo di riflessione critica e di espressione creativa, nella mostra Tutta la verità, l’artista mette in dialogo gli elementi architettonici dell edificio medievale e gli affreschi staccati in esso contenuti con la poetica sovversiva dell’artista americana.
Le pareti della Sala delle Capriate, luogo simbolico dove storicamente si amministrava la giustizia cittadina, costituiranno la base visiva per una serie di nuove proiezioni luminose. I versi scelti da Jenny Holzer per questa speciale occasione toccheranno alcune delle tematiche a lei più care – identità, genere, dialogo – e tratteranno in particolare il tema della crisi migratoria, attingendo a testi e poesie di scrittrici e scrittori italiani, tra cui Patrizia Cavalli e Pier Paolo Pasolini, e internazionali come Wislawa Szymborska e James Schuyler. (da CS)

Segue l’intervista di Claudia Santeroni a Lorenzo Giusti —

Claudia Santeroni – “Tutta la verità (The Whole Truth)”, la mostra di Jenny Holzer, è la seconda che curi a Palazzo della Ragione, la prima fu “Il diletto del praticante”, di Gary Kuehn. Si passa quindi dal linguaggio “crudo e radicale” dello scultore americano alle comunicazioni “immediate e taglienti” della Holzer, uno dei nomi più noti del panorama dell’Arte Contemporanea globale. Da cosa dipende questo cambio radicale?

Lorenzo Giusti – Sono effettivamente due proposte molto diverse. La mostra di Gary Kuehn, la prima che ho curato per GAMeC, rispondeva a una serie di esigenze. In primis, condividere la “scoperta” di questo autore. Mai in Italia si era vista una mostra di Kuehn, nonostante, soprattutto in una certa fase, già dai primi anni Sessanta il suo linguaggio fosse affine a quello dei poveristi, che per alcuni aspetti ha anticipato. Così come ha percorso soluzioni formali “post-minimaliste” che la scultura contemporanea frequenta oggi con disinvoltura. Mi sembrava la scelta giusta per fare intendere quale tipo di “modernità” il nuovo corso della GAMeC intendesse indagare. Una modernità non celebrativa, non scontata, con l’ambizione di proporre percorsi di autori meno noti al grande pubblico, ma importanti per lo sviluppo di determinate sensibilità e soprattutto ancora attuali. Su questa linea di idee abbiamo successivamente lavorato con Kunsthalle Tübingen e Louisiana Museum alla realizzazione della mostra di Birgit Jürgenssen, che si è chiusa da poco. La proposta di Jenny Holzer, molto semplicemente, asseconda un mio grande e antico desiderio: lavorare con quella che, per mille motivi, ritengo un’artista fondamentale.

Exhibition view: GAMeC: Tutta la verità (The Whole Truth), Sala delle Capriate, Bergamo, Italy, 2019 Text: “I Can’t Attend” from Adrenalin by Ghayath Almadhoun, English translation by Catherine Cobham, © 2017 by the author and the translator. Used with permission of the author and the translator; “L’ospite” by Mihai Mircea Butcovan, © 2006 by the author, from A New Map, 2011. Used with permission of the author. © 2019 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY / SIAE, Rome Photo: Michele Stroppa
Exhibition view: GAMeC: Tutta la verità (The Whole Truth), Sala delle Capriate, Bergamo, Italy, 2019 Text: “Songs of Continuity” from The Selected Poetry of Yehuda Amichai, English translation by Chana Bloch and Stephen Mitchell, © 2013 by the Regents of the University of California. Used with permission of the University of California Press. © 2019 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY / SIAE, Rome Photo: Michele Stroppa

CS – Il tessuto iconografico degli affreschi è rivelato/nascosto dalle parole di luce; da una parte si è portati a leggere le frasi e dall’altra a scorgere i dettagli pittorici illuminati all’interno delle lettere. Si ha quindi una doppia partitura, paradossalmente qui il testo lo vedi e l’immagine la leggi.

LG – Sono le parole a illuminare le pareti della sala, lasciando emergere le figure presenti nei dipinti e negli affreschi. Ciò che trovo straordinario è come queste figure – i volti degli apostoli dell’Ultima Cena dell’Allori o i corpi dei Savi del Bramante – diventino testimoni di un messaggio attuale, urgente, trovando una nuova ragione di esistere e resistere al nostro tempo.

CS – Qual è il rapporto che si instaura tra le proiezioni a muro e le panchine, anch’esse opere? Le panchine nascono come opere indipendenti, ma qui prevale la loro funzione primaria di sedute, per le quali vengono scambiate. Volutamente l’artista le consegna a questa ambiguità?

LG – La natura delle panchine di Jenny Holzer è sempre duplice. Sono sculture incise e allo stesso tempo sono normali sedute. Le nove in marmo di Carrara prodotte dalla Fondazione Henraux per questa occasione sono state pensate come un gruppo, affinché, insieme, potessero costituire un cerchio, favorendo la vicinanza tra le persone, oltre alla visione delle proiezioni sulle pareti.

ALTRA GENTE, 2019 Digital Projection Palazzo della Ragione – Sala delle Capriate, Bergamo, Italy, 2019 Text: “Elenco” from La gioia di scrivere by Wisława Szymborska, © 1993 by the Wisława Szymborska Foundation, www. szymborska.org.pl. Italian translation by Laura Rescio, © 2009 by Wisława Szymborska and Adelphi Edizioni. Used with permission of the publisher and the Wisława Szymborska Foundation. © 2019 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY / SIAE, Rome Photo: Michele Stroppa
Exhibition view: GAMeC: Tutta la verità (The Whole Truth), Sala delle Capriate, Bergamo, Italy, 2019 Texts: “I Can’t Attend” from Adrenalin by Ghayath Almadhoun, English translation by Catherine Cobham, © 2017 by the author and the translator. Used with permission of the author and the translator; “L’ospite” by Mihai Mircea Butcovan, © 2006 by the author, from A New Map, 2011. Used with permission of the author. © 2019 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY / SIAE, Rome Photo: Michele Stroppa

CS – Portare i grandi artisti nelle piccole città come Bergamo può essere complicato, ma qui si ha l’impressione che l’artista abbia lavorato senza riserve, offrendo infatti un risultato finale di grande potenza.
E’ un pregiudizio che la grande arte debba concentrarsi nelle città principali, o i risultati più o meno positivi dipendono dal dialogo che si riesce instaurare tra arista-curatore-istituzione-tessuto cittadino, a prescindere dalla collocazione geografica?

LG – Dipende. Si fa male a fare un discorso generico. Le grandi città hanno le loro regole. In provincia bisogna muoversi diversamente. Ma tutto è complicato e niente è impossibile in ogni contesto. Quello che è certo, in questo caso, è che Jenny Holzer abbia lavorato al massimo dell’impegno, interpretando sapientemente il luogo, e con una generosità encomiabile. Dietro la scelta dei testi – autori esuli, scrittori migranti e perlopiù ignoti –  vi è una lunga ricerca.

CS – Palazzo della Ragione è nella piazza principale di Città Alta ed è il luogo simbolo di Bergamo in cui si concentra il maggior afflusso turistico: questo implica che qualunque mostra o evento realizzato qui interessi un ampio numero di visitatori. La mostra di Jenny Holzer è gratuita, altra componente fondamentale per determinare affluenze corpose. Questa è la chiave per avvicinare il pubblico d’oggi all’Arte Contemporanea? Centralità e gratuità?

LG – Non sempre. Quella della gratuità è una scelta del Comune di Bergamo legata alle politiche culturali del Palazzo, che noi occupiamo soltanto in estate. Una scelta che, nel nostro caso, diviene funzionale alla promozione delle mostre e delle attività a pagamento proposte negli spazi della Galleria, che si trova fuori dalle mura del centro, distante, seppure non lontana, dai percorsi turistici più battuti. Attualmente alla GAMeC sono in corso “Libera. Tra Warhol, Vedova e Christo” e “Hysterical Strength” di Luke Willis Thompson. Tante persone entrano a conoscenza di questa offerta significativa tramite la visita al Palazzo. Il Palazzo per noi è un mezzo, non il fine ultimo.

Portrait of Jenny Holzer Exhibition view: Tutta la verità (The Whole Truth), GAMeC, Bergamo, Italy, 2019 Text: “Gente” from La gioia di scrivere by Wisława Szymborska, © 1993 by the Wisława Szymborska Foundation, www.szymborska.org.pl. Italian translation by Laura Rescio, © 2009 by Wisława Szymborska and Adelphi Edizioni. Used with permission of the publisher and the Wisława Szymborska Foundation. © 2019 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY / SIAE, Rome Photo: Michele Stroppa
Theme developed by TouchSize - Premium WordPress Themes and Websites