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Storia della Notte e Destino delle Comete. Il Padiglione Italia di Gian Maria Tosatti

Storia della Notte e Destino delle Comete è il titolo scelto per il Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia (23 aprile – 27 novembre 2022), promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, curato da Eugenio Viola...

Storia della Notte e Destino delle Comete 2022_dettaglio_ph Gian Maria Tosatti

Storia della Notte e Destino delle Comete è il titolo scelto per il Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia (23 aprile – 27 novembre 2022), promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, curato da Eugenio Viola – attualmente chief curator del MAMBO, Museo de Arte Moderno de Bogotá – il quale per la prima volta nella storia del Padiglione ha scelto di presentare l’opera di un solo artista, Gian Maria Tosatti.
Con un investimento pubblico da parte della Direzione Generale pari a seicentomila euro, e il concorso di risorse private arrivate a raggiungere la considerevole somma di un milione quattrocentocinquantamila euro, il progetto espositivo di Tosatti, soltanto parzialmente rivelato nel corso della conferenza stampa di presentazione, lascia intendere un importante sforzo organizzativo le cui premesse, dense di rimandi e condite di un sostrato metanarrativo a tratti impenetrabile, fanno spazio alla irriducibile attesa che lo circonda. Realizzato anche grazie al sostegno di Sanlorenzo e Valentino, main sponsor della mostra, il Padiglione conta del sostegno di Xiaomi e degli sponsor tecnici Bonotto, Folio, Fondazione Morra, Italstage, Laterlite, Marcegaglia e Mosaico Studio, oltre che del contributo di importanti donor, italiani e internazionali.

Nelle parole di Roberto Cicutto, Presidente La Biennale di Venezia, il Padiglione si configura come «un viaggio che racconta – sottintendendo sempre un messaggio di speranza – possibili convivenze e sostenibilità», in un rapporto di continuità indiretta con le sotto-tracce narrative e concettuali racchiuse nel progetto di mostra a cura di Cecilia Alemani; dunque, interdisciplinarietà e vocazione alla creazione di uno spazio espositivo immersivo sembrano accompagnare un progetto che oltre a riflettere sulla contemporaneità più prossima, eleva l’ottimismo a necessità etica, come sottolineato da Eugenio Viola. Storia della Notte e Destino delle Comete si configurerà come una grande installazione ambientale pensata per gli spazi delle Tese delle Vergini; elaborato come un dispositivo intermediale, che tiene insieme linguaggi molteplici in grado di spaziare dalla letteratura alle arti visive, passando per il teatro e la musica, il progetto si presenterà come una imponente macchina scenica «con l’obiettivo di offrire una consapevolezza nuova e generare riflessioni concrete sul possibile destino della civiltà umana, in bilico tra i sogni e gli errori del passato e le promesse di un futuro ancora in parte da scrivere».

Il titolo evocativo scelto, spiega il curatore, si riferisce a un presente incerto e meta-pandemico, in cui l’impiego di un termine di derivazione anglofona come spillover è servito a illustrare le connessioni, storiche ed economiche, tra epidemia e progresso. 

Gian Maria Tosatti – ph Maddalena Tartaro

Alla luce degli scenari attuali, dunque, curatore e artista – legati da un lungo sodalizio iniziato con il progetto triennale di interventi site-specific, concretizzatosi poi nella mostra curata da Viola al Museo MADRE di Napoli intitolata Sette Stagioni dello Spirito (2016) – nell’elaborare il progetto per il nuovo Padiglione Italia si sono interrogati su come l’arte potesse parlare di ambiente e territorio, di ecologie sostenibili, radicando il proprio discorso nell’attualità e nella Storia. Un lavoro, spiega Viola, improntato da una «irriducibile sintassi teatrale che inizia con una sorta di prologo in sordina e si sviluppa attraverso due atti scanditi dal nome stesso del progetto, caratterizzato da un’epifania finale. La storia della notte ripercorre metaforicamente l’ascesa e la caduta del sogno industriale italiano, a partire dal boom economico. La storia della notte prepara alla visione finale, quella del destino delle comete, che annuncia una visione palingenica e catartica, con uno sguardo propositivo sul presente». «Numerosi i punti di contatto tra la mia ricerca curatoriale e quella artistica di Gian Maria Tosatti. Per entrambi, il nostro lavoro è innanzitutto confrontarsi dialetticamente con le lacerazioni e le contraddizioni della contemporaneità, ovvero significa assumersi una responsabilità critica rispetto al nostro presente storico incerto. Per entrambi, un progetto deve necessariamente esprimere una tensione etico-politica e concepirsi come un lucido saggio visivo, parte di un più ampio racconto per immagini in costante divenire». 

«Il più grande artista italiano del Novecento» esordisce Tosatti nel proprio intervento «è stato Pier Paolo Pasolini; l’1 febbraio 1975 sul Corriere della Sera Pasolini scriveva un editoriale in cui lamentava che, mentre il nostro Stato si perdeva dietro alle sue piccolezze di potere e burocrazia, non ci accorgevamo che stavano scomparendo le lucciole», a sottendere un pericoloso cambiamento del rapporto tra uomo e natura: assumendo un atteggiamento impegnato e critico allo stesso tempo, l’artista sottolinea così la valenza proattiva di un approccio storico e metanarrativo, sferzando il proprio discorso con un perentorio «non ci stiamo evolvendo» che vuole essere un monito per le generazioni passate, presenti e future.
Queste, dunque, le premesse di Storia della Notte e Destino delle Comete che, velatamente misteriose, appuntano lo sguardo su un’interrogazione serrata del pubblico, ponendo un accento di importanza sulla capacità dell’arte, nelle sue molteplici e diversificate sfaccettature, di interrogarsi e interrogare ancora una volta il presente, con l’auspicio che si possa arrivare in maniera diretta a toccare le corde di chi si appresterà a visitare il Padiglione. 

Eugenio Viola, curatore del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022 and Gian Maria Tosatti, artista Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022 Foto di Elena Andreato
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