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Sistema Italiano | Stefano Raimondi presenta la sua prima edizione di Artverona 2021

Tra le righe, nell’introduzione della prossima edizione di ArtVerona 2021 (15/17 ottobre 2021) fatta dal nuovo direttore Stefano Raimondi, si intuisce un “finalmente si ritorna in presenza!”.“Questo anno è mezzo di lockdown ha portato delle trasformazioni importanti. Il mondo dell’arte...

ArtVerona – Panoramica -credits SkymindImages

Tra le righe, nell’introduzione della prossima edizione di ArtVerona 2021 (15/17 ottobre 2021) fatta dal nuovo direttore Stefano Raimondi, si intuisce un “finalmente si ritorna in presenza!”.
“Questo anno è mezzo di lockdown ha portato delle trasformazioni importanti. Il mondo dell’arte ha imparato l’importanza delle collaborazioni. In questo anno e mezzo sono nati tanti progetti condivisi, tra gallerie e istituzioni. Ho visto molti progetti fondati su un senso di solidarietà. Quello che di buono e auspicabile mi auguro di intravedere nel 2021è il senso di responsabilità che definirei etica dell’arte: dove il produrre e collezionare arte ha un valore che non è speculativo, ma etico; cerchiamo di contribuire ad un sistema, nello specifico quello italiano, che si presenta ricco di attori e protagonisti. Questa è la mia prima direzione in presenza, sono stato nominato nel 2020. La fiera, l’anno scorso, è stata ‘fatta’ cinque volte, ma in nessuno degli appuntamento è stato possibile farla in presenza. Questi continui cambiamenti dovuti alla pandemia ci hanno insegnato soprattutto l’ascolto’ delle gallerie, dei giornalista, di tutti gli operatori.”

Ribadisce il direttore: “ArtVerona 2021 ha come leitmotiv o hashtag #ItalianSistem, il sistema italiano: un sistema che è stato sottovalutato, nel senso che molto spesso preferiamo andare all’estero, quando non ci accorgiamo che tutto ciò che ci serve lo abbiamo in Italia: dagli artisti, le gallerie, i magazine, i musei. Ritengo che l’Italia abbia un sistema strutturato e importante. L’obbiettivo di ArtVerona è quello di presentare questo sistema mettendo le gallerie al centro della scena, ma anche tutte quelle realtà senza le quali non ci sarebbe ArtVerona e, più in generale, il sistema dell’arte italiano.”

Nella presentazione della fiera, accanto a  Stefano Raimondi, era presente Giovanni Bonelli, vice presidente di ANGAMC, Giacinto Di Pietrantonio, curatore della sezione Introduction e Irene Sofia Comi, curatrice della mostra Ciak Collecting.
Tra le prima novità raccontate da Raimondo, all’insegna della sostenibilità, il direttore ha citato la nuova sezione Red Carpet: progetto immersivo che mette il visitatore al centro dell’esperienza, certificando nel migliore dei modi il ritorno in presenza della manifestazione. Il progetto è stato affidato a Paola Pivi, che realizzerà per la Galleria dei Signori della fiera un’installazione che prenderà la forma di un tappeto interamente vivibile in uno spazio di oltre 700 metri quadrati.    

Oltre alla Main Section, il cuore della manifestazione, con gallerie d’arte moderna e contemporanea accomunate da una proposta qualificata sugli artisti italiani e internazionali, ampio spazio sarà dato ai giovani e alle realtà sperimentali
La nuova sezione Evolution è invece rivolta a gallerie che lavorano con artisti capaci di sviluppare la propria ricerca attraversointelligenza artificiale, social network, robotica, videogiochi, animazioni 3D, Coding, Big Data e nanotecnologie. 
Solo e Next sono poi le sezioni dedicate agli emergenti: in Solo le gallerie sono invitate a valorizzare con un progetto monografico un giovane artista italiano, mentre Next è lo spazio dedicato alle gallerie che presentano e promuovono fino a tre talenti delle generazioni più recenti.
Altra novità dell’edizione 2021, la sezione Introduction,curata da Giacinto Di Pietrantonio che ospita sei giovani gallerie segnalate da altrettante tra le più importanti e riconosciute gallerie “storiche” italiane. 
“Introduction è una ‘piccola’ – come dimensione – ma grande sezione della fiera come progetto. Si caratterizza” spiega Di Pietrantonio, “per la presenza di sei gallerie giovani. E’ importante, in Italia, soprattutto, perché dagli anni ’80 si è interrotta la trasmissione generazionale del mondo dell’arte. Decenni fa, avveniva la trasmissione, o il passaggio di consegna, tra generazioni di artisti. In Italia negli anni ’80, se guardiamo alla storia dell’arte, si è interrotta la relazione tra gli artisti di generazione diverse.  Ad esempio, nelle gallerie i giovani artisti esponevano accanto ad artisti più grandi e conosciti. Con anni a seguire, le gallerie si sono sempre più concentrate su artisti giovani … ed è mancato quel confronto tra generazioni diverse. Quello che vogliamo proporre con Introduction è di riproporre un dialogo trans-generazionale. 

ArtVerona 15.06.2021 -Foto Ennevi

Un nuovo capitolo sarà dedicato alle residenze artistiche e alle realtà sperimentali no-profit attive in Italia, rappresentato dalla sezione Lab1, a cura di Giulia Floris: otto sono gli spazi chiamati a sviluppare un progetto per la fiera in dialogo con un programma di residenza istituzionale attivo in Italia. Tra le istituzioni coinvolte, citiamo Fondazione Zimei, Montesilvano – Pescara; Villa Romana, Firenze; Post Disaster Rooftops, Taranto; Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella; Mattatoio – La Pelanda, Roma; Istituto Svizzero, Milano-Roma, tra le altre.
Ritornano le conversazioni, affidate a Saverio Verini con Standchat tra il pubblico e gli artisti e da quest’anno anche con i galleristi che li rappresentano, estendendo così il dialogo a un’altra figura chiave del sistema dell’arte.
#Pages,a cura di Ginevra Bria, arricchisce la tradizionale sezione dedicata editoria, invitando sei riviste di settore a presentare la propria storia, il ruolo della critica, dell’informazione e i collegamenti con gli artisti, immersi nel sistema dell’arte italiano, attraverso un progetto di curatela monografico.
Protagonista del percorso digitale è stata anche la serie di #Talk a cura di Maria Chiara Valacchi, realizzata sul canale IGTV e nel feed della pagina Instagram della fiera, caratterizzata da brevi interviste
Con Art & the City, il progetto sviluppato per coinvolgere la città di Verona, spiega Raimdondi “la fiera di fa promotore di una serie i iniziative culturali dedicate al collezionismo, performance e videoarte:Performance&TheCity, a cura di Claudia Santeroni e Maria Marzia Minelli, che consiste nella presentazione di progetti legati alla performance in diversi luoghi di Verona”.  Il progetto presenta Marijke De Roover, SAGG Napoli e Sophie Jung, artiste che affrontano temi urgenti della contemporaneità attraverso lavori in cui è centrale la contaminazione tra presenza scenica, aspetto performativo del linguaggio e capacità di modellare lo spazio attraverso voce, testo, scultura, suono e video.
Sempre in città, ci sarà BLAST, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti. L’aspetto inedito di quesi progetti è quello di far scoprire dei luoghi della città nascosti o poco noti, come ad esempio gli spazi di Palazzo Poste, prestigioso edificio progettato da Ettore Fagiuoli negli anni ’20 del Novecento, ex sede delle Poste italiane, che riapre alla città il Salone degli Sportelli. 
Molto attenzione è dedicata al collezionismo con due progetti:  Ciak Collecting: Collezionismo Italiano Attivo, a cura di Irene Sofia Comi e Critical Collecting, curato da Antonio Grulli.

In merito a Ciak Colleting, spiega Comi “Il progetto ruota attorno al ruolo che ricopre oggi il collezionista in relazione all’arte emergente: in che modo può sostenere e promuovere in maniera etica, strutturata e lungimirante attraverso delle attività di supporto degli artisti.” I progetto prevede il coinvolgimento di otto realtà: GRID/Eddy Merx Curating, Seven Gravity Collection, Associazione Barriera, DucatoPrize e Fondazione Coppola, Nicoletta Rusconi/Cascina Idea, Gerry Bonetti, Viaindustriae.

Il dialogo sul collezionismo quest’anno giunge al suo quinto anno, un punto di svolta che segna un risultato importante e che ArtVerona intende celebrare attraverso la pubblicazione di un volume che raccoglie 50 interviste a collezionisti, per la gran parte giovani, realizzate da 50 critici. Il progetto Critical Collecting, curato da Antonio Grulli, è nato nel 2016 dalla necessità di capire il modo in cui il collezionismo in Italia era cambiato in anni cruciali a livello globale per il sistema arte.

ArtVerona 15.06.2021 -Foto Ennevi