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Le immagini separate – Secreto di Marcella Vanzo

[nemus_slider id=”66755″] — English tex below Scoprire il significato etimologico delle parole, permette di ampliare il significato dei concetti in modo esponenziale. Il pretesto per una buona scoperta è la parola utilizzata dall’artista Marcella Vanzo per la sua mostra ospitata...

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Scoprire il significato etimologico delle parole, permette di ampliare il significato dei concetti in modo esponenziale. Il pretesto per una buona scoperta è la parola utilizzata dall’artista Marcella Vanzo per la sua mostra ospitata nell l’ex-chiesa di San Carlo e Sant’Agata – fino al 30 giugno – a Reggio Emilia, a cura di Marinella Paderni.
Secreto è il titolo scelto per questo lavoro site-specific: un termine che si riferisce a Secretum, secernere, mettere da parte, separazione; ma anche cosa occulta, misteriosa.

“Mettere da parte” è forse il concetto che meglio descrive i tanti volti disseminati in un luogo fortemente connotato. L’ex-chiesa di San Carlo e Sant’Agata è un piccolo tempio barocco dalle antichissime origini; rifatto in più epoche, un secolo fa (forse anche di più), è stato sconsacrato e impiegato per diversi utilizzi tra cui una macelleria…
A un a rapida occhiata, entrando, il luogo sembra vuoto. Solo dopo aver compiuto alcuni passi ci accorgiamo dei lievi interventi dell’artista. Inoltrandoci verso l’ampia navata unica, scopriamo decine e decine di fotografie ricoperte da piccoli innesti in ceramica.

Marcella Vanzo, Secreto - Installation view, Ex-Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia, 2017
Marcella Vanzo, Secreto – Installation view, Ex-Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia, 2017

Marcella Vanzo è entrata in possesso di un baule di fotografie vernacolari appartenenti a una famiglia italiana vissuta un secolo fa: ritratti ‘separati’ dalla realtà, che mantengono segreti, vite vissute e scomparse. Poco più grandi di foto tessere alcune, foto di gruppo altre, mamme con bambini, coppie di anziani, giovani saldati: le immagini in bianco e nero – già arricchite della ‘patina’ del tempo – vengono occultate dall’artista grazie a interventi di pasta ceramica colorata a volte nera, altre volte rosa, rossa, beige. La Vanzo interviene in diversi modi: nascondendo parti del volto, deformandone le fisionomie, allungando arti, dissimulando membra. E’ come se una forza inconscia uscisse dalle persone ritratte, e l’artista ne seguisse delle linee di forza, dei grumi di vitalità sommersa, creduta scomparsa.

Ed è proprio di energia vitale quella che percorre le superfici fotografiche, tanto che le escrescenze di ceramiche, dai corpi si espandono nello spazio: acquasantiere, grate, feritoie, buchi nelle pareti accolgono lingue e masse carnose, grumi di materiale che sembrano muscoli, parti di viscere, polpa. La Vanzo compie una doppia lettura: la scrittura muta che generano i volti ritratti nelle vecchie foto e quella, altrettanto silente, inscritta nel luogo. Asseconda le oscure vicende aggiungendo alla memoria segreta delle immagini, il racconto dell’ex-chiesa.

Costruisce una narrazione discreta – separata, distinta, divisa – che cresce come un palinsesto esistenziale dove, non ultima, si fonde la vita stessa dell’artista che ha compiuto un lavoro gestuale, forse mutuato dal suo quotidiano.

Marcella Vanzo, Secreto - Installation view, Ex-Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia, 2017
Marcella Vanzo, Secreto – Installation view, Ex-Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia, 2017

Marcella Vanzo — Secreto
curated by Marinella Paderni

San Carlo e Sant’Agata Church via San Carlo, 1 Reggio Emilia
Until June 30th 2017

Entitled Secreto, meaning both secretion and secret, Vanzo presents a site-specific installation inside the former church of San Carlo and Sant’Agata. The vestiges of this small baroque temple become an integral part of the art project and bridge the memoria loci to the photographic memory of a found archive and the present.

“The church, the physical space of prayer, is the quintessential place for keeping secrets, the secrets we all hide. Also, the church is the place where we are allowed – or totally forbidden to – bare our soul.” The artist’s words echo her work that aims at showing the least visible, secret soul of things and people.

Marcella Vanzo will disseminate the church with a conspicuous group of vernacular photographs, belonging to an Italian family who lived a century ago. She inserted small handmade ceramic pieces on each portrait, modifying the representation and the narration of the past. These new images, molded by the artist, relate to the church’s secrets; they are ceramic inserts that come out of the holy water fonts, holes in the wall and loopholes, becoming metaphors for a place as full of ancient history as it is unknown in the present.
In this new project, the artist creates a never before seen tactile memory of photography that activates a “second memory” of the images and the place, opening new possibilities of the significance of the past beyond the boundaries of time and of stories never imagined. Vanzo’s intervention aims at going beyond the static, closed dimension of the past, bestowing on each image the power to exceed the represented reality. In creating an original conceptual arrangement of past and present together with aesthetic layering of photography and ceramic sculpture, Vanzo creates a place for the reinvention of photographic practice in art.

Marcella Vanzo, Secreto - Installation view, Ex-Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia, 2017
Marcella Vanzo, Secreto – Installation view, Ex-Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia, 2017