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La lunga strada di sabbia | Istituto Italiano di Cultura Copenaghen

“Il cuore mi batte di gioia, di impazienza, di orgasmo. Solo, con la mia mille-cento e tutto il Sud davanti a me. L’avventura comincia”. Parla così Pier Paolo Pasolini al Circeo. É il 1959, l’anno in cui Charles De Gaulle...

Pier Paolo Pasolini sulla spiaggia del Cinquale (Versilia), 1959_©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo
La prima volta al mare, Rimini -195 9 ©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo

Il cuore mi batte di gioia, di impazienza, di orgasmo. Solo, con la mia mille-cento e tutto il Sud davanti a me. L’avventura comincia”. Parla così Pier Paolo Pasolini al Circeo. É il 1959, l’anno in cui Charles De Gaulle diventa presidente di Francia, Salvatore Quasimodo vince il Nobel per la Letteratura e viene venduta la prima Barbie, uno dei giocattoli più iconici e noti a livello globale. L’Italia è appena entrata nel boom economico e gli italiani iniziano a viaggiare, grazie anche alla diffusione delle automobili.
A bordo di una Fiat 1100, Pier Paolo Pasolini – per il momento solo scrittore e non ancora regista – e il fotografo Paolo Di Paolo percorrono l’Italia da Nord a Sud per documentare le vacanze estive degli italiani, un reportage commissionato da Arturo Tofanelli, direttore del mensile “Successo” e del settimanale “Tempo”.

La lunga strada di sabbia è il titolo dell’iconico reportage e quello scelto dalla curatrice Silvia Di Paolo per l’esposizione all’Istituto Italiano di Cultura Copenaghen dedicata ai due artisti, nel centenario della nascita di Pasolini. Allestita fino al 10 giugno 2022, la mostra ricorda con più di sessanta immagini – di cui moltissime inedite -, video e documentari il pazzo viaggio iniziato a Ventimiglia: le fotografie di Di Paolo sono accompagnate dai testi di Pasolini, che si lascia andare a momenti di pura gioia e felicità. 

I due cominciano un viaggio che li condurrà in ogni dove, dal Tirreno all’Adriatico, da Torvaianica alla Sicilia, fino a Trieste, ultima tappa del percorso. Inizialmente non si conoscevano ed entrambi avevano visioni diverse del racconto per immagini. 

Walter Chiari a Fregene, 1959 ©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo
Bagnanti al Lido di Coroglio (Pozzuoli), 1959 ©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo

Pasolini cercava un mondo perduto, di fantasmi letterari, un’Italia che non c’era più – ricorda Di Paolo – io cercavo un’Italia che guardava al futuro. Avevo anche ideato il titolo La lunga strada di sabbia che voleva indicare la strada faticosa percorsa dagli italiani per raggiungere il benessere e le vacanze.” I due condivideranno solo la prima parte del viaggio, ma il sodalizio continuerà nel corso degli anni, tanto che Di Paolo documenta Pasolini durante le riprese dei film Il Vangelo secondo Matteo e Mamma Roma con Anna Magnani. Il reportage sarà pubblicato in tre puntate in “Successo”: qualche anno dopo Di Paolo abbandona la macchina fotografica per dedicarsi al suo primo amore, la filosofia. 
La lunga strada di sabbia riscopre alcuni dei numerosissimi materiali – 250000 tra negativi, stampe e diapositive – conservati nell’archivio Di Paolo, scoperto per caso dalla figlia Silvia, curatrice dell’esposizione. Un vero e proprio racconto per immagini di un’epoca storica ormai perduta e mai più ritrovata. 

La lunga strada di sabbia
A cura di Silvia Di Paolo
Istituto Italiano di Cultura Copenaghen
Fino al 10 giugno 2022

Organizzata da Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen
Sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Danimarca
Promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
In collaborazione con Fondazione Sozzani
Con il patrocinio del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa

Forte dei Marmi, 1959 ©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo