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Riattivando Videografie | Accademia di Spagna a Roma

La storia che si sta scrivendo negli ultimi mesi, del tutto condizionata dalla pandemia che ha colpito ogni popolazione senza distinzione, è una storia che ha in qualche modo costretto ogni essere umano a ripensare il proprio ruolo nel mondo...

Andrea Canepa, The tale of the mass, the grid and the mesh, 2020, Real Academia de España en Roma
Susana Sánchez Carballo, Gritos Mudos, 2017 – Centro Cultural de España en San José

La storia che si sta scrivendo negli ultimi mesi, del tutto condizionata dalla pandemia che ha colpito ogni popolazione senza distinzione, è una storia che ha in qualche modo costretto ogni essere umano a ripensare il proprio ruolo nel mondo e la propria direzione. Una storia che, inevitabilmente, ha caratterizzato il vivere sociale del singolo, costringendolo a riquantificare la libertà dei propri spazi, compresi quelli condivisi professionalmente. Una storia, quella del mondo all’epoca della pandemia dell’era contemporanea, fatta di storture, rinunce, eccezioni, sacrifici che hanno colpito in modo continuo ed evidente anche il settore culturale. Ripensare al lavoro senza la condivisione sociale ha costretto ad impratichirsi nell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online; ripensare al mondo della cultura senza suddetta condivisione sociale ha trascinato online anche tutto ciò che, abitualmente, accadrebbe in presenza, come vedere un balletto della Scala in streaming o visitare una mostra online. 

Nell’ampio dibattito aperto e partecipato delle realtà culturali mondiali, nell’impegno portato avanti nel tentativo di mantenere alta l’attenzione e la curiosità così come l’informazione e l’arricchimento del singolo, l’Accademia di Spagna a Roma presenta un progetto lungo un anno, che vuole essere un percorso di preparazione in vista di poter tornare live nel prossimo 2022. Riattivando le Videografie, questo il titolo della mostra – al momento fruibile online al seguente link reactivandovideografias.com– che si sviluppa in un percorso espositivo virtuale con i lavori di sessantacinque artisti dell’audiovisivo e due collettivi, provenienti da ben diciassette paesi per un totale di sessantaquattro opere video, resa possibile grazie alla collaborazione di diciotto centri culturali in rete con l’Accademia di Spagna a Roma e ventitré curatori.

Donna Conlon, From the Ashes (De las cenizas), 2019, Centro Cultural de España en Panamá

In attesa di poterla vedere dal vivo, l’AECID (Agencia Española de Cooperación para el Desarrollo) in collaborazione con la Real Accademia di Spagna a Roma, il CSIC (Consejo Superior de Investigaciones Cientificas) e Network of Spanish Cooperation’s Cultural Centres in America Latina, Caraivi e Guinea Equatoriale hanno presentato Videografie. La cultura tra le telecamere, un ricco programma di lecture e dibattiti online a cura di Remedios Zafra, saggista e titolare scientifica dell’Istituto di Filosofia del CSIC. 

Sul tavolo virtuale un argomento quantomai attuale, ovvero la videoarte, nel tentativo di affrontarne il ruolo in un’epoca in cui l’accesso alla digitalizzazione e alla formazione creativa sul web è alla portata di tutti e offrendo dunque un’occasione di riflessione e di scambio da mantenere sempre vivi nonostante li si debba trasporre davanti a uno schermo in diretta YouTube. Per il primo appuntamento svoltosi lo scorso 24 marzo ha visto la partecipazione di Laura Baigorri, docente dell’Università di Barcellona e ricercatrice specializzata in arte e New Media; Jacqueline Lacasa, artista visiva e curatrice uruguayana; José Luis de Vicente, curatore del festival SONAR di Barcellona e ricercatore; Gabriela Golder, artista e curatrice argentina, direttrice de La Bienal de la Imagen en Movimiento (BIM) di Buenos Aires. Dal titolo (VIDEO) ART AND ERA (Post-Internet), questo primo incontro ha analizzato l’evoluzione della videoarte, interpretandola in quelle che sono state le sue sfaccettature nel secolo scorso fino alla società contemporanea, fatta di una rete di persone sempre connesse, affette da una bulimia di presenza online, in cui l’immagine nella sua eccessiva moltiplicazione è soggetta ad una intrinseca svalutazione. L’immagine, ripetuta infinite volte su infiniti canali virtuali, rischia di perdere il suo significato, così come l’attenzione di chi guarda è sempre sottoposta al rischio di assottigliare il proprio livello di partecipazione all’oggetto guardato. 
Studiare 

Il primo evento online del calendario è visibile online a questo indirizzo; seguirà la programmazione dei prossimi incontri che rientrano nel programma VENTANA volto a stimolare l’interscambio tra artisti e industrie culturali spagnole in questi mesi di interruzione forzata.

Antoni Abad, Money Honey, € 2019, Spagna
Erik Tlaseca, La noche (no) es muda, 2018-2020, Centro Cultural de España en México