Per ogni estatico istante | Galleria Studio G7, Bologna

Apparentemente legate dal tema della natura, a porre in dialogo le due artiste, Giulia Dall’Olio e Paola De Pietri, è un elemento imprescindibile della quotidianità: il tempo.
17 Novembre 2020
Per ogni estatico istante- exhibition view, G7, Bologna
Paola De Pietri Senza Titolo, dalla serie Questa Pianura 2004, 2014-17 2016 stampa digitale ai pigmenti su carta cotone, cm 137,5×165 – Courtesy G7, Bologna

Per la prima volta Giulia Dall’Olio e Paola De Pietri si relazionano in un ambiente comune, quello della storica Galleria Studio G7 che con Per ogni estatico istante a cura di Irene Sofia Comi (25 Settembre – 3 dicembre 2020) ha inaugurato la nuova stagione espositiva.

Apparentemente legate dal tema della natura, a porre in dialogo le due artiste, diverse per tecnica e generazione, è un elemento imprescindibile della quotidianità: il tempo. Mentre all’esterno della galleria la città e il mondo si muovono in modo frenetico secondo uno standard di iperproduttività al quale la società contemporanea ci ha ormai abituati, tra le pareti bianche di via Val d’Aposa il tempo sembra essersi fermato. Le fotografie in bianco e nero della pianura del Po catturate da Paola De Pietri appaiono come frammenti di un discorso incompleto, appunti visivi certi per il racconto di una storia sempre diversa. Casali abbandonati e alberi immersi in quella nebbia che già Luigi Ghirri ci ha insegnato ad apprezzare e che negli scatti di De Pietri da vita ad un mondo quasi fiabesco. Ogni scatto è contemporaneamente un frammento, un inizio e un punto di arrivo di un percorso, mentale o fisico. La presenza umana è assente eppure così visibile. Immagini nitide, solo apparentemente oggettive, che si alternano ai carboncini di Giulia Dall’Olio.

Per ogni estatico istante- exhibition view, G7, Bologna
Giulia Dall’Olio, g 19][199 d, 2020, carboncino su carta, cm 45×45

Disegni di grande formato, frutto di una ricerca inesauribile e quotidiana, un esercizio concreto di riconnessione con il sé più profondo che si traduce in una lenta esecuzione a carboncino improvvisamente modificata da una cancellazione quasi incontrollata. Un gesto che intende superare la dimensione del quadro fino ad assumere la forma di un intervento site specific in uno degli angoli più profondi dello spazio espositivo. La Dall’Olio abbandona la sua tecnica di disegno e pittura per sottrazione per portare sulla carta – e su parete – un elemento naturale rigoglioso, dipinto in tutti i suoi dettagli. La cancellazione, le sbavature, i segni lasciati dal gesto, lontani dall’intento di distruggere la bellezza, sono il tentativo di disturbo per spostare l’attenzione dell’osservatore dal visibile all’invisibile. Per creare uno spazio ulteriore nel quale poter ritrovare il proprio tempo: quello di incontro tra essere umano e Natura.

Allestite seguendo uno schema di rimandi visivi sottili, le opere diventano un monito a guardare il mondo che ci circonda con occhi diversi, un esercizio di tempo per lo sguardo. Ed ecco allora che già dall’esterno della galleria, affacciandosi oltre l’imponente portone di legno, la sensazione è quella di trovarsi sospesi in un istante, in un tempo nel quale ritrovare e ripensare se stessi e il gesto degli altri. Piano piano, veloce veloce, per ogni estatico istante.

Per ogni estatico istante- exhibition view, G7, Bologna
Per ogni estatico istante- exhibition view, G7, Bologna
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