Dacia Manto, On Growth and Form, azione/installazione, carta e suono, 2011
La sala grande dell’Ex-Brun è occupata da una costruzione invadente ma precaria, in crescita lenta e ritmica. Il lavoro si compie tutto nel disegno, che lentamente và costruendo un rifugio, una tana, uno spazio intimo al quale lo spettatore può avvicinarsi solo con cautela, ‘spiando’, cercando porzioni libere allo sguardo, scegliendo il proprio campo visivo (in collaborazione con Sergio Policicchio).
Le rogazioni (da Wikipedia, l’enciclopedia libera) sono, nel cattolicesimo, preghiere, atti di penitenza e processioni propiziatorie sulla buona riuscita delle seminagioni.
Secondo la definizione di papa Benedetto XIV (1740-58) le rogazioni erano preghiere adatte a difendere la vita degli uomini dall’ira di un Dio che c’impaurisce in ogni luogo. Il loro scopo era quello di “allontanare i flagelli della giustizia di Dio e di attirare le benedizioni della sua misericordia sui frutti della terra. Nella sua performance propiziatoria Mercuri si ispira appunto alle rogazioni. Nella saletta dell’EX BRUN un video. Il videoproiettore è sul ventre del performer sdraiato a terra. Anche il pubblico è invitato a sostituirsi al performer. Nell’atrio della galleria due tralicci di canne.
Ex Brun – Farnespazio
Galleria del Toro, 1 – Bologna