Mika Tajima | Ulterior. Corpo e macchina tra controllo e auto rigenerazione

Con "Ulterior" l'artista ha sviluppato un equilibrio tra forze dirompenti che hanno una natura completamente diversa ma un aspetto fondamentale in comune, il corpo, che diventa uno spazio altro in cui ricercare la propria indipendenza psicofisica.
1 Dicembre 2018
MIKA TAJIMA ULTERIOR Installation view at Francesca Minini, Milan

MIKA TAJIMA ULTERIOR Installation view at Francesca Minini, Milan

La nostra esperienza del mondo è modellata da dispositivi e applicazioni che promettono di migliorare il nostro corpo, ottimizzarne la produttività, soddisfare ogni esigenza, arricchire le amicizie e gestire in generale la nostra vita in modo migliore. Questo stato di costante accrescimento delle abilità fisiche e percettive è sottoposto a forze contrastanti, che da una parte ci illudono di avere pieno possesso delle nostre capacità, dall’altro aumentano il controllo su ciò che facciamo, desideri, affetti, la quotidianità in generale.

L’artista nippo-americana Mika Tajima ha fatto di questo scenario il fulcro della propria ricerca artistica realizzando opere molto diverse tra loro, sculture, installazioni, arazzi, ma tutte legate dalla volontà di cercare di ritrarre il complesso rapporto uomo-macchina.
Con la mostra Ulterior, l’artista indaga le tecnologie che controllano e modificano il corpo trasformando gli spazi della galleria Francesca Minini in un laboratorio dove l’avanguardia tecnologica si incontra e si scontra con le pratiche più antiche e fondamentali dello Yoga. “Il mio lavoro si concentra molto sullo spazio e le infrastrutture che modellano la nostra esistenza, ma soprattutto si concentra sull’urgenza di trovare una soluzione a tutto ciò”, afferma Tajima.
Ulterior sottolinea il rapporto dicotomico di potere e sottomissione che il nostro corpo affronta in relazione alle tecnologie che lo circondano, mettendo in relazione tre diverse opere dell’artista: le sculture Pranayama, gli arazzi della serie Negative Entropy e i dipinti ambientali Art d’Ameublement.

MIKA TAJIMA ULTERIOR Installation view at Francesca Minini, Milan

MIKA TAJIMA ULTERIOR Installation view at Francesca Minini, Milan

Con la serie Pranayama, Tajima fonde insieme due diversi sistemi di modifica e controllo del corpo giocando su alcune dicotomie: organico-inorganico, corpo-macchina, liberazione-controllo. Il primo gruppo è costituito da opere in legno, in cui si hanno da un lato due monoliti traforati dai getti cromati delle Jacuzzi, che sono posizionati esattamente dove si trovano i chakra del corpo. In queste opere la figura umana è quasi accennata, impressa sul legno e dà vita ad un gioco di presenze e assenze simulandone la sagoma. Dall’altro lato, il secondo gruppo si compone invece di un busto in legno e una maschera in marmo con gli stessi fori cromati delle Jacuzzi. Questi due sistemi alludono ad interventi meccanici di modifica e controllo del corpo, agenti esterni che aiutano a migliorarne lo stato ma che rappresentano anche una gabbia dentro cui il corpo è costretto ed imprigionato. Come descrive Anna Abbà, assistente presso la Galleria Francesca Minini, le aperture simboleggiano “la volontà di creare aperture interne da cui si deve sprigionare energia, spiragli che possono permettere al corpo di liberarsi e di esprimersi in uno slancio vitale”. Il Pranayama, nello Yoga, è uno degli stadi fondamentali, un insieme di tecniche attraverso cui ci si allena a controllare l’espirazione, l’inspirazione e la ritenzione, acquisendo di conseguenza un maggiore controllo sul proprio respiro e quindi sul corpo. La parola Pranayama è composta da due termini, prana, che significa respiro, forza vitale, e ayama ovvero estensione, espansione, e si riferisce proprio alla capacità di liberare l’energia vitale intrappolata per restituire una consapevolezza mentale e fisica all’individuo. È una delle forme di controllo e modifica del corpo più antiche, una pratica organica, che nasce dal corpo stesso e conduce alla liberazione attraverso il controllo delle parti che lo compongono. Il corpo diventa così un dispositivo organico che mira a raggiungere uno stato di costante auto rigenerazione e auto cambiamento.

Mika Tajima Negative Entropy (Bioweaving Mill, Braiding Brain Aneurysm Stent, Turquoise, Hex), 2018 cotton, wood, acoustic baffling felt 135,9×274,3×5 cm photo by Andrea Rossetti

Mika Tajima Negative Entropy (Bioweaving Mill, Braiding Brain Aneurysm Stent, Turquoise, Hex), 2018 cotton, wood, acoustic baffling felt 135,9×274,3×5 cm photo by Andrea Rossetti

In questa serie, Tajima raggiunge un equilibrio tra dispositivo meccanico e dispositivo corporeo, ribadendo il concetto di flusso di energia con gli arazzi di Negative Entropy. Definiti ritratti acustici, queste opere traducono a livello visivo e materiale le registrazioni acustiche fatte dall’artista in diversi contesti, dalle ventole dei computer dei centri di data-clouding come in Digital Ocean ai macchinari dei laboratori di biotecnologie come in Bioweaving Mill, Braiding Brain Aneurysm Stent. “Queste sono tutte trasposizioni di funzioni meccaniche a cui difficilmente possiamo avere accesso ma che sono tuttavia fattori assai importanti che regolano il nostro mondo e tutto ciò che lo circonda. Tajima poi assegna un colore a queste trascrizioni che riprende dalle palette del design oppure anche dai colori molto accesi che si trovano nei tessuti tecnici degli indumenti sportivi, a cui si lega una grande ricerca per trovare materiali sempre più adatti a potenziare e ampliare le nostre performance fisiche”. La serie Negative Entropy, conferisce matericità al suono che non allude soltanto ai processi meccanici di laboratori e centri di ricerca, ma anche ai flussi energetici racchiusi dentro ogni persona. Il suono è anche un altro fattore molto importante nelle tecniche di respirazione pranayama, in cui l’unione di respiro, voce e suoni prodotti da strumenti musicali si combinano insieme per dar vita a processi di controllo e liberazione del corpo, grazie ad azioni e movimenti che si estrinsecano dall’individuo stesso.

MIKA TAJIMA ULTERIOR Installation view at Francesca Minini, Milan

MIKA TAJIMA ULTERIOR Installation view at Francesca Minini, Milan

La mostra si chiude con due dipinti ambientali della serie Art d’Ameublement, in cui teche di acrilico trasparente mostrano gradienti di vernice aerografata. Le opere diventano quasi oggetti specchianti, che oltre a riflettere gli astanti insieme all’ambiente circostante, permettono di ampliare la visione oltre la superficie stessa e scrutare attentamente il pigmento che vi si è depositato, come se fosse un accumulo di energia che non aspetta altro di essere sprigionato. I due dipinti sottolineano ulteriormente il binomio uomo-macchina, fulcro di Ulterior, in cui processi meccanici per la raccolta di dati ed informazioni e strumenti protesici di cambiamento del corpo si associano a meccanismi di natura organica che permettono all’individuo di accedere ed accrescere alla propria energia vitale manipolando autonomamente l’organismo.
Il lavoro di Tajima non vuole rivolgere un’aspra critica alla presenza sempre più preponderante della tecnologia nella nostra vita, ma compie una operazione di ricerca per trovare un linguaggio comune. Con Ulterior ha sviluppato un equilibrio tra forze dirompenti che hanno una natura completamente diversa ma un aspetto fondamentale in comune, il corpo, che diventa uno spazio altro in cui ricercare la propria indipendenza psicofisica.

Mika Tajima Pranayama (Monolith, B), 2018 CNC milled walnut wood, gold chromed jacuzzi jet and steel 180×67,5×7,5 cm photo by Andrea Rossetti (detail)

Mika Tajima Pranayama (Monolith, B), 2018 CNC milled walnut wood, gold chromed jacuzzi jet and steel 180×67,5×7,5 cm photo by Andrea Rossetti (detail)

Mika Tajima Negative Entropy (Digital Ocean, NYC2 4U NAS Unit, Pink, Double), 2018 cotton, wood, acoustic baffling felt 139,5×110×6 cm photo by Gilberti&Petrò

Mika Tajima Negative Entropy (Digital Ocean, NYC2 4U NAS Unit, Pink, Double), 2018 cotton, wood, acoustic baffling felt 139,5×110×6 cm photo by Gilberti&Petrò

Mika Tajima Art d'Ameublement (Aurora Holmen), 2018 spray enamel, thermoformed acrylic 133,5×102,6×5 cm photo by Gilberti&Petrò

Mika Tajima Art d’Ameublement (Aurora Holmen), 2018 spray enamel, thermoformed acrylic 133,5×102,6×5 cm photo by Gilberti&Petrò

ika Tajima Pranayama E, 2017 CNC milled walnut wood, stainless steel spa jet nozzles, powder coated steel 60×30,5×30,5 cm photo by Andrea Rossetti

ika Tajima Pranayama E, 2017 CNC milled walnut wood, stainless steel spa jet nozzles, powder coated steel 60×30,5×30,5 cm photo by Andrea Rossetti

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