#miart2016 | Novità e continuità della prossima edizione del Miart

Da quest’anno è stato necessario fare un minimo di restyling, nello staff e nella fiera in generale. Nel 2016 le fiere non possono pensare di stare troppo simili a se stesse.
26 Gennaio 2016

miart2016

Tra poche settimane avra? inizio l’edizione 2016 di miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Milano, che si terra? negli spazi di fieramilanocity dall’8 al 10 aprile, con preview il 7 aprile. Sara? il quarto anno della direzione artistica di Vincenzo de Bellis, affiancato per la prima volta da Alessandro Rabottini, in qualita? di vice direttore.

L’edizione di quest’anno, presentata a Palazzo Marino di Milano a fine gennaio, coinvolgera? 154 gallerie provenienti da 16 paesi — Austria, Belgio, Corea, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Norvegia, Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Uruguay ­; 60 curatori, sia coinvolti nelle sezione fieristiche che nelle giurie; oltre 40 personalita? chiamate a partecipare ai talk; un’intera settimana di eventi d’arte e design in tutta Milano. Si ricorda che i punti cardine di miart, come sottolinea de Bellis, sono “Il dialogo tra artisti di generazioni diverse e l’internazionalita? e internazionalizzazione dell’arte italiana, sia moderna che contemporanea”.

Alla conferenza stampa ha preso parola Corrado Peraboni (Amministratore Delegato Fiera Milano): “Noi facciamo tante fiere, ma non sono tutte uguali. Alcune hanno una dimensione piu? grande ed un impatto economico piu? forte, ma nascono e muoiono nei padiglioni stessi, con scarsa connessione con la citta?. Invece altre, come mairt, senza un link con la citta? muoiono. Mai come quest’anno questa manifestazione avra? radici solide nella citta?. E’ la garanzia che il percorso che abbiamo iniziato con de Bellis ha compiuto una prima grande tappa: soprattutto che la fiera avesse una vera vocazione internazionale, non solo con gallerie straniere, ma anche italiane con sguardo internazionale”.

Ma ecco le parole di Vincenzo de Bellis.
Nel primo triennio abbiamo voluto rilanciare e riposizionare la fiera, perche? Milano e? una piazza fondamentale per l’arte, sia in Italia che all’estero. Il percorso di rafforzamento e? stato compiuto appieno, anche con qualche margine in piu?. Ora si apre una nuova fase. Nei primi tre anni la manifestazione era simile a se stessa, per dare anche l’idea di una certa continuita?. Da quest’anno e? stato necessario fare un minimo di restyling, nello staff e nella fiera in generale. Nel 2016 le fiere non possono pensare di stare troppo simili a se stesse. Abbiamo pensato di aggiungere una sezione (la piu? importante novita? dell’anno) e rinfrescarne una gia? presente negli anni precedenti. La sezione nuova s’intitola Decades. miart e? la fiera dell’arte moderna e contemporanea, bisogna sottolinearlo: il continuo rimando tra passato e presente e? uno dei suoi aspetti piu? importanti. Decades e? una sezione dedicata a 9 stand, ognuno legato ad una decade del Novecento, secolo straordinario per quello che e? stato il suo significato nel mondo dell’arte. L’arte contemporanea si e? configurata a partire dalle Avanguardie Storiche sino ai giorni nostri. Bisogna sottolineare questo aspetto in una citta? che, dal Futurismo ad oggi, e? stata il cuore pulsante dell’arte in Italia e nella sua evoluzione internazionale. Abbiamo invitato delle gallerie a presentare progetti personali o di gruppo, che fossero un punto chiave per la produzione della galleria stessa e la rappresentazione di un momento particolare per l’evoluzione dell’arte nel secolo scorso. I protagonisti della fiera sono le gallerie e con questa sezione vogliamo raccontare il ruolo che la galleria ha avuto nel mondo dell’arte, come centro di produzione di significati. La sezione e? curata da Alberto Salvadori, Direttore del Museo Marino Marini di Firenze. Non e? solo una sezione per addetti ai lavori, ma anche per un pubblico meno abituato all’arte contemporanea, con l’idea che la fiera non sia soltanto luogo di mercato, ma anche luogo che puo? fare, a modo suo, educazione d’arte. Abbiamo poi rinfrescato object, la sezione legata al design di edizione limitata, inteso come opera d’arte. Quest’anno ci siamo concentrati anche su nuove produzioni, grazie alla curatela di Domitilla Dardi, Curatrice per il Design del MAXXI Architettura. Continuano ad esserci, poi, le solite sezioni di miart e ricordo, in particolare, THENnow, che, con otto coppie di artisti di generazione diversa tra loro, si concentra anche su quelli che non sono stati ancora del tutto valorizzati, come Giuseppe Chiari o Giovanni Anselmo. Un’ultima caratteristica di continuita?, ma anche d’innovazione, e? la sezione miartalks, che per questi tre anni e? stata centro di discussione per i professionisti del mondo dell’arte e del design.Abbiamo deciso di focalizzarci sul mondo della performativita?, dell’immagine in movimento, del teatro.

A parlarne in modo piu? approfondito e? Alessandro Rabottini.

Questa sezione ha caratterizzato, nelle ultime tre edizioni, miart in modo profondo, facendo della fiera un momento solido di confronto sul mercato e sui contenuti dell’arte. Abbiamo avuto sempre voci leader della cultura internazionale, tra artisti, curatori, direttori di musei, designer, … Quest’anno abbiamo voluto fare un passo avanti, grazie anche all’aiuto di Beatrice Bulgari — fondatrice della casa di produzione per film d’artista e video sperimentali In Between Art Film —, in modo da concentrarsi sui film d’artista, territorio di confine in cui l’arte si confronta col cinema o col teatro. Andremo ad esplorare tutte le possibilita? di dilago tra arti visive, teatro, cinema, video, danza, … Abbiamo sempre voluto che miart fosse anche un ritratto di Milano, in cui tutti questi linguaggi sono molto vivi. Ci saranno oltre 40 speaker d’eccellenza, tra curatori di dipartimenti legati al film e al video dei migliori musei internazionali: Pompidou, MOMA, Tate Modern, Documenta, Museo di Chicago e Los Angeles, Serpentine Gallery, Virgilio Sieni, direttore della sezione danza della Biennale di Venezia, oltre a tanti italiani attivamente coinvolti nella creazione di questo dialogo, tra arti visive e performative.

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Dunque, riassumendo, quest’anno ci saranno cinque diverse sezioni: Decades, una rilettura del XX secolo fatta per decenni, ciascuno riletto da una galleria — 9 in totale —; Established, con 99 espositori suddivisi in Master — gallerie che espongono artisti storicizzati — e Contemporary — gallerie che espongono artisti contemporanei —; Emergent, con 16 gallerie focalizzate sulle giovani generazioni; THENnow, con 8 coppie di gallerie che confrontano un artista storicizzato con uno attuale; Object, con 14 gallerie attive nella promozione di design contemporaneo in edizione limitata.

Da ricordare, poi, e? che l’intera settimana sara? coinvolta in una serie di eventi ed inaugurazioni sparsi per la citta? di Milano. Oltre alle singole gallerie, si ricordano: l’apertura della XXI Triennale di Milano — 21st Century. Design after Design; l’opening della retrospettiva dedicata a Studio Azzurro a Palazzo Reale; il vernissage della personale di Carsten Ho?ller all’Hangar Bicocca; l’inaugurazione della seconda mostra alla Fondazione Carrero e del nuovo FM Centro per l’Arte Contemporanea dei Frigoriferi Milanesi; l’apertura straordinaria della Fondazione Prada — Goshka Macuga e L’image vole?e — e di Palazzo Reale — 2050. Breve storia del futuro, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle E?poque alla Grande Guerra e Umberto Boccioni (1882-1916). Genio e Memoria —; del PAC; della GAM; del MUDEC — Joan Miro?: la forza della materia e Italiani sull’Oceano. Storie di artisti nel Brasile moderno e indigeno alla meta? del ‘900 —; di Palazzo della Ragione — Herb Ritts. In equilibrio: fotografie 1980-2002 —; l’esposizione dell’ artista vincitore del Premio Acacia al Museo del Novecento e la personale Bora di Yuri Ancarani.

Per i premi, si ricordano il Fondo di Acquisizione Giampiero Cantoni di Fondazione Fiera Milano; il Premio Emergent, per la migliore galleria emergente; il Premio Rotary Club Milano Brera, per i giovani artisti; il Premio Herno, per lo stand col migliore progetto espositivo.

Per ulteriori informazioni: miart.it/miart-2016

Per approfondimenti:

Le gallerie e sezioni miart 2016

miartalks – miart 2016

Premi e acquisizioni – miart 2016

Carnet de miart – miart 2016

La settimana dell’arte contemporanea – miart 2016

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