Giovedì 22 febbraio a Villa Pallavicini – Via Privata Meucci 3, Milano – si svolge Luce. Pratiche che rivelano luoghi e relazioni, un’iniziativa di Non riservato curata e moderata da Gabi Scardi, co-curata da Nicola Ciancio all’interno di Lacittàintorno, programma triennale di rigenerazione urbana di Fondazione Cariplo. La tavola rotonda ‘ruota’ attorno a una domanda: “Possono le pratiche artistiche portare in evidenza ciò che gravita fuori dal fuoco dell’attenzione, svelare luoghi e relazioni sociali prima invisibili, creare visioni alternative del presente e del futuro metropolitano? ”.
La tavola rotonda ospita gli interventi di Nicholas Anastasopoulos (architetto e ricercatore, docente presso la National Technical University di Atene, Grecia), Bianco-Valente (duo artistico, Italia), Borderlight (collettivo artistico, Italia), The Brick Box (collettivo artistico, Regno Unito), Pietro Gaglianò (critico e curatore, Italia), Jacopo Lareno Faccini (collaboratore alla ricerca presso DAStU – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano), Rossella Moratto (critica e curatrice indipendente, Italia) e Maria Papadimitriou (artista, Grecia).
Il progetto Souzy Tros Art Canteen sviluppato da Maria Papadimitriou, una “mensa”, un forum comunitario. Attivando il vuoto di un edificio industriale abbandonato, Souzy Tros è una ri-creazione dello spazio comune nelle vecchie case con cortile greco, dove i vicini condividevano le loro vite quotidiane. O ancora Victoria Square Project il progetto sociale creato dall’artista americano Rick Lowe in collaborazione sempre con Maria Papadimitriou su invito di documenta 14., la piazza è ora divenuta catalizzatore ed evidenziatore dell’importanza della cultura, dell’arte e della creatività nella costruzione di una società più umana.
Vicotoria Square sarà anche parte dell’intervento di Nicholas Anastasopoulos che presenterà inoltre la Plato’s Academy, l’area in cui Platone fondò la sua scuola filosofica oggi parco archeologico e giardino pubblico aperto a tutti, è sotto la minaccia della privatizzazione e dell’economia neoliberista, si agita infatti lo spettro di un progetto di un centro commerciale, che non solo distruggerà l’identità, il benessere e l’economia della comunità cresciuta intorno alla scuola platonica, ma plagerà la storia del luogo prendendo in prestito Platone nominando l’impresa privata Platone’s Gardens.
Da Atene all’Italia con Bianco e Valente con il progetto Art in transit, che comprendeva quattro installazioni di arte pubblica nella città di Potenza e A cielo Aperto, un progetto che riunisce circa 50 membri che, volutamente portato avanti senza finanziamenti pubblici, ospita in residenza artisti i quali volta per volta coinvolgono attivamente gli abitanti della città basilisca di Latronico.
Il progetto Borderlight dell’omonimo collettivo milanese, nasce desiderio di “scolpire luci notturne”, crea installazioni luminose site-specific che si mimetizzano nell’ambiante, esse valorizzano la notte e la trasformano in un palcoscenico sul quale illuminare visioni nascoste, storie e azioni resilienti
L’ossessione del visibile sarà il “core” dell’intervento di Pietro Gaglianò, che focalizzerà su come le grandi potenze adottano mezzi e strategie per affermare verità incontestabili attraverso visioni e presenze visibili; e come l’elaborazione della resistenza sociale e creativa possa avvenire oltre la linea d’ombra, all’interno delle “zone franche”, ignorate o trascurate dal sistema.
Ed ancora gli interventi di Jacopo Lareno Faccini (collaboratore alla ricerca presso DAStU – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano), Rossella Moratto (critica e curatrice indipendene).
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