Luca Lo Pinto primo protagonista dei talk dell’Accademia di Belle Arti di Catania

Un ciclo di incontri con alcuni protagonisti del Contemporaneo per misurare lo stato dell’arte in Italia.
14 Aprile 2021
Luca Lo Pinto

L’Accademia di Belle Arti di Catania organizza Sistema dell’arte contemporanea: le professioni, una serie di incontri via Teams per parlare dell’arte contemporanea in Italia. Il primo incontro coinvolgerà Luca Lo Pinto, direttore del Macro di Roma e sarà trasmesso in streaming giovedì 15 aprile 2021, dalle 17:00. Il progetto nasce per favorire un confronto tra gli studenti dell’Accademia e i professionisti dell’arte, in particolare in questo momento storico contrassegnato dalla precarietà e dal cambiamento. I talk, a cura di Ambra Stazzone e Lorenzo Madaro, vedranno protagonisti diversi professionisti del settore – Gino Gianuizzi (Galleria Neon, Bologna), Dario Pappalardo (Robinson, Repubblica), Laura Cherubini (Accademia di Brera), Bettina Della Casa (Archivio Giulio Paolini, Torino), per citarne alcuni – con la speranza di creare un dialogo che possa ribaltare le consuetudini e trovare dei punti fermi da cui partire per ridefinire il sistema dell’arte e il rapporto tra arte e pubblico.  
«Tutto ciò che appariva scontato – ha affermato Ambra Stazzone – è stato stravolto ed è dunque necessario pensare a un nuovo futuro. E noi lo faremo parlando con e delle figure professionali che operano all’interno del sistema dell’arte, per individuare quanto ancora rimane da inventare, in particolare sul rapporto tra i luoghi del Contemporaneo e il pubblico e sulle nuove forme di comunicazione, anche digitale». 

Le parole di Ambra Stazzone introducono i termini chiave e i fili rossi che legano i singoli interventi, introducendo i temi da trattare con Lo Pinto nel corso del primo incontro. Il talk affronterà i modi di ripensare il museo del domani: “Museo per l’Immaginazione Preventiva” o museo come rivista è il nuovo formato che sperimenterà il Macro nel prossimo triennio. Lo Pinto definisce il progetto come una “mostra di mostre” a partire dal coinvolgimento di un team di giovani professionisti, attenti alle nuove forme di comunicazione. Citando anche il museo immaginario di André Malraux, il Macro cercherà di coinvolgere, sperimentando e cambiando il proprio formato, un pubblico sempre più vasto. 

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