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La Quadriennale di Roma presenta il programma 2022-24

Nuova vita per La Quadriennale di Roma che quest’anno festeggia 95 anni di attività. Un nuovo percorso che inizia dall’aspetto con un restyling grafico e comunicativo caratterizzato da sobrietà e rigore, un nuovo modo di porsi affidato allo studio milanese...

Nuova vita per La Quadriennale di Roma che quest’anno festeggia 95 anni di attività. Un nuovo percorso che inizia dall’aspetto con un restyling grafico e comunicativo caratterizzato da sobrietà e rigore, un nuovo modo di porsi affidato allo studio milanese Studio FM Milano per tradurre in immagini e grafica lo scopo della Fondazione di confermarsi come Istituzione consapevole della sua importante storia, di cui l’Archivio Biblioteca è memoria vivente, proiettata a dare ancora più incisività al proprio ruolo.

Per la nuova programmazione 2022 – 2024 c’è anche la nomina del nuovo direttore artistico Gian Maria Tosatti, figura con la quale la Fondazione riporta gli artisti alla Quadriennale, manifestazione fondata proprio da un’artista. Missione di Tosatti quella di “evolvere l’istituzione e tramite questo evolvere il sistema”.
Considerata da molti una mostra, la Quadriennale si pone per il nuovo direttore artistico “come una sorta di ente di ricerca e l’esposizione è il prodotto di un cervello all’interno del sistema che riflette su quanto accade nell’arte contemporanea italiana”. La Quadriennale diventa allora un organismo del quale i progetti fanno parte in modo armonico sviluppandosi su due filoni: aiutare l’arte italiana a pensarsi (ricerca) e renderla fruibile (promozione). 

Sono ventidue in totale i curatori, le curatrici e storici e storiche dell’arte coinvolti nei progetti che guardano all’arte italiana contemporanea come campo di indagine. Professionisti del settore coinvolti in iniziative come “Panorama”, il programma di studio visit (circa 30 ogni mese) che indagherà la scena artistica italiana dal Nord al Sud della penisola – con per il nord Italia: Giacinto Di Pietrantonio, Francesca Guerisoli, Paola Nicolin, Roberta Tenconi, Riccardo Venturi; per il centro Italia: Lara Demori, Nicolas Martino, Angel Moya Garcia, Marco Scotti, Marco Trulli; per il sud Italia: Daniela Bigi, Marcello Francolini, Lorenzo Madaro, Chiara Pirozzi, Alessandra Troncone – e che verrà raccontato sui canali digitali di comunicazione de La Quadriennale, ma anche in progetti come “Quaderni d’arte italiana”, la rivista cartacea trimestrale di indagine edita da Treccani che vedrà la luce nel mese di marzo per mano del comitato editoriale composto da Nicolas Ballario, Francesca Guerisoli, Nicolas Martino, Attilio Scarpellini e Andrea Viliani.
Pubblicata in italiano e in inglese, e dedicata ad un tema per ogni numero, avrà un approccio analitico che cerca di esaminare la creazione contemporanea concependola come strumento privilegiato di lettura del presente. I suoi contenuti saranno poi progressivamente pubblicati anche online secondo un approccio open access condiviso sia dalla Fondazione che da Treccani.

GianMaria Tosatti – Foto Andrea Veneri

Ed è proprio al presente, e alle più recenti tendenze artistiche, che guarda il progetto “Arte digitale” una serie di attività di studio e produzione, con la consulenza di Valentino Catricalà, relative all’arte digitale come strumento di approfondimento e articolazione di linguaggi specifici e contemporanei applicati alla grande tradizione delle arti visive. Lo sguardo sul panorama contemporaneo nazionale si amplia con “Arte italiana a 375°” con il quale Quadriennale realizzerà ogni anno un volume che si pone l’obiettivo di rappresentare la discussione critica sull’arte prodotta in Italia durante gli ultimi 12 mesi.

In quanto ente di ricerca, grande attenzione è rivolta ai progetti formativi come il “Network interuniversitario” concepito come uno strumento di incentivazione della ricerca sull’arte italiana del XXI secolo in ambito accademico per promuovere, attraverso un lavoro di networking tra i dipartimenti universitari e la messa in rete degli studenti per la condivisione delle bibliografie tra ricerche affini, la scrittura di tesi di dottorato o di specializzazione su tematiche relative all’arte contemporanea del nostro Paese. 

Spazio poi alle mostre con un programma mensile di esposizioni il cui obiettivo è creare l’occasione per approfondimenti critici sulla ricerca degli artisti italiani. Per ogni appuntamento sarà esposto un numero di opere che andrà da una a tre e ogni mostra sarà costruita a partire dalla scrittura di un saggio commissionato a curatori italiani e stranieri che cerchi di definire aspetti specifici del lavoro di un determinato artista o che proponga analisi di contesto. Alla parola e al pensiero è dedicato anche il Festival che sarà organizzato ogni anno (la prima edizione è prevista per settembre) come momento di confronto tra l’Istituzione e la scena dell’arte italiana e internazionale, con l’obiettivo di trovare percorsi e azioni per sviluppare un sistema di relazioni. 

Per tutte le attività Quadriennale prevede una “Porta Aperta”, cioè uno strumento di interazione diretta tra gli addetti ai lavori e la programmazione. Con l’obiettivo di aprirsi e continuare la propria ricerca al di là del proprio gruppo di lavoro, la Quadriennale rende infatti disponibile per ogni pagina di progetto sul suo sito una possibilità di interazione basata sulla candidatura di progetti o sulla condivisione di informazioni. È possibile candidarsi per aggiungersi al team curatoriale o candidare un progetto di mostra, ma anche sottoporre al team che realizza l’annuario critico la propria rassegna stampa o proporre un progetto di promozione internazionale. Porte aperte dunque per La Quadriennale non solo verso la città, ma anche in tutta Italia.