ATP DIARY

Intervista con Francesco Pantaleone | Palermo 2018

Questo 2018 ha visto Palermo (capitale italiana della cultura 2018) come la protagonista di uno degli eventi legati all’arte contemporanea più attesi, quello di Manifesta, giunta alla sua 12esima edizione. Palermo è la città dove vive da sempre un gallerista, Francesco...

Installation view "Anatomias y Anatemas" , Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery - Foto Fausto Brigantino
Installation view “Anatomias y Anatemas” , Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery – Foto Fausto Brigantino

Questo 2018 ha visto Palermo (capitale italiana della cultura 2018) come la protagonista di uno degli eventi legati all’arte contemporanea più attesi, quello di Manifesta, giunta alla sua 12esima edizione. Palermo è la città dove vive da sempre un gallerista, Francesco Pantaleone, che da anni si impegna ad offrire in un contesto per certi versi difficile e periferico, scenari di alto livello legati all’arte, cercando sempre di creare e favorire relazioni con le bellezze e le doti che caratterizzano la città.

ATPdiary ha posto alcune domande al gallerista, per capire come e quanto Manifesta abbia influito sulla città, nonché per scoprire il suo diretto apporto a questa biennale.

ATP: Palermo sembra essere diventata, per alcuni mesi, uno dei centri più importanti dell’arte contemporanea. Avrai sicuramente vissuto da molto vicino tutto l’iter preparatorio. Quale idea ti sei fatto di questa edizione di Manifesta?

Francesco Pantaleone: Palermo è una città che da tempo si preparava all’incontro con il “contemporaneo”, l’attenzione per lo spirito che questi luoghi sono capaci di evocare è oggetto di una attenzione che in Manifesta 12 ha trovato il suo apice. E questo mi rende particolarmente felice.
La mia presenza militante in questo ambito mi ha dato opportunità di essere stato abbastanza coinvolto in più ambiti della Biennale, dunque posso affermare che la mia partecipazione a Manifesta 12 è stata davvero immersiva, nel doppio ruolo di siciliano ma anche addetto ai lavori. E certamente in entrambi i casi sono testimone della forza che solo una città tanto potente e affascinante come Palermo poteva apportare alla Biennale, in uno scambio in cui si mescolano energie incredibili.

ATP:  Che valore ha secondo te il fatto che si svolga a Palermo? Come ha arricchito la città questa importante manifestazione? 

FP: In questo preciso momento storico e politico Palermo ha rafforzato il suo naturale ruolo di “custode” di una cultura Mediterranea preziosa e complessa, fatta di molteplici culture e di sguardi aperti e condivisi, Manifesta 12 ha colto questa caratteristica e ne ha fatto il suo punto di forza, incalanando la potenza della Città e del suo genius loci. Manifesta ha dato a Palermo visibilità internazionale e un sistema di riferimento fatto di professionalità assolute, dal suo Palermo ha donato la propria essenza, l’incredibile nobiltà, la propria bellezza contraddittoria e seducente. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, è una scoperta continua, è un risultato unico, chi ha assistito alla precedente edizione di Manifesta, comprende bene cosa intendo.

Garden by Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery - Foto Fausto Brigantino
Garden by Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery – Foto Fausto Brigantino
Installation view Anatomies y Anathemas , Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery - Foto Fausto Brigantino Pantaleone
Installation view Anatomies y Anathemas , Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery – Foto Fausto Brigantino Pantaleone

 

ATP: Secondo te ci sarà una eredità data da Manifesta? Cosa resterà dopo questi mesi di apertura?

FP: La città ha dimostrato di essere pronta al cambiamento, è protesa verso una direzione che guarda lontano. Palermo ha dimostrato soprattutto di essere all’altezza del suo ruolo di capitale internazionale, pur con le sue fragilità ha saputo mostrare l’anima bella e la sua vera natura. Manifesta 12 lascia la grande responsabilità di non disperdere attenzione e per mantenere costante la cura per una città che è essa stessa un continuo motore creativo.

ATP: Che ruolo ha avuto la tua galleria in relazione alla manifestazione? Ti avranno sicuramente contatto per suggerimenti ecc.

FP: Edwig Fijen, direttore di Manifesta, mi ha contattato sin dai primi momenti del progetto su Palermo, è stato per me un onore poter essere in qualche modo l’avamposto della cultura contemporanea, ruolo che da anni con impegno e passione cerco di consolidare nella mia quotidianità.
Ricordo giorni trascorsi nel mio studio a parlare della storia e degli artisti siciliani, a confrontarci su possibili idee fantasticando su quello che oggi è diventata realtà. Ringrazio Edwig per la sua fiducia, per la sua visione, per la sua tenacia.
Poi lentamente ho continuato a restare molto coinvolto, anche con un ruolo ufficiale nelle attività di Manifesta 12, e questo è stato per me un privilegio ed anche una enorme e bellissima responsabilità.

Installation view Anatomies y Anathemas , Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery - Foto Fausto Brigantino Pantaleone
Installation view Anatomies y Anathemas , Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery – Foto Fausto Brigantino Pantaleone
And after, what will we do? by Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery - Foto Fausto Brigantino (detail)
And after, what will we do? by Carlos Garaicoa courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery – Foto Fausto Brigantino (detail)

ATP: Quali progetti – dentro, ma soprattutto fuori dalla tua galleria – hai presentato in occasione di Manifesta? 

FP: In occasione di Manifesta 12 abbiamo proposto due progetti che hanno registrato, con nostra enorme gioia, molti consensi, il primo è “Cavallerizza Palazzo Mazzarino” di Per Barclay, un lavoro visionario e incredibilmente bello che insieme alla curatrice Agata Polizzi abbiamo potuto realizzare grazie al sostegno del Marchesi Berlingeri e al loro amore per l’arte . Si tratta di una camera d’olio realizzata all’interno della Cavallerizza dello storico Palazzo Mazzarino, residenza palermitana dei Marchesi. L’installazione che è onirica e coinvolgente, ha attratto moltissimi visitatori e ha registrato un’attenzione mediatica internazionale.
Allo stesso modo la personale in galleria di Carlos Garaiocoa – Anatomías y Anatemas / Anatomy and Anathemas, ha segnato la partecipazione di un artista incredibile, che ha proposto una selezione di lavori storici più una installazione site specific per Palermo.
Infine, la rassegna di video arte voluta da SISAL a palazzo Drago, presenta una selezione di opere video di artisti italiani curata da me insieme a Mario Gorni, con attività di approfondimento, talk e incontri che vedranno coinvolti gli artisti presenti. Palazzo Drago invece si propone come luogo di arte e cultura contemporanea e come incubatore creativo per la Città grazie alla generosità di Sisal, Main sponsor di Manifesta 12, e alla lungimiranza di Emilio Petrone, AD di Sisal e appassionato di arte contemporanea.

Per Barclay - Cavallerizza Palazzo Mazzarino courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery
Per Barclay – Cavallerizza Palazzo Mazzarino courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery
Per Barclay - Cavallerizza Palazzo Mazzarino courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery
Per Barclay – Cavallerizza Palazzo Mazzarino courtesy the Artist and Francesco Pantaleone gallery