GLASS-NOST – social reality digital club | Castello di Rivoli & Libreria Luxemburg

Una serie di interviste in “vetrina” riflette sulla condizione di prossimità e distanza dei corpi e nelle relazioni umane.
13 Maggio 2020
Radio GLASS-nost LUXEMBURG – Maurizio Cilli

La vetrina della libreria Luxemburg, da sempre cornice di performance artistiche, si apre alla nuova iniziativa di Cosmo Digitale, progetto del Castello di Rivoli curato da Giulia Colletti. Due persone, fisicamente presenti a Torino, comunicano attraverso la vetrina della libreria e dialogano con un ospite in collegamento da remoto.
GLASS-NOST – social reality digital club nasce da un’idea di Gianluigi Ricuperati, scrittore e saggista, che prevede una serie di interviste ogni mercoledì, in diretta, sulla pagina Instagram del Castello fino al 17 giugno 2020. Il progetto, curato dalla direttrice del Castello di Rivoli Carolyn Christov- Bakargiev, in collaborazione con Faust, riflette sulla trasparenza: il neologismo Glass-Nost è infatti ispirato al russo “glasnost”, termine coniato alla fine del Settecento per richiedere “trasparenza” nei processi legali. Se da un lato la trasparenza richiama il vetro della vetrina, che al contempo divide e unisce, dall’altro riflette la necessità di discutere e riflettere in maniera “trasparente”, da parte dell’arte e della cultura in genere, sulla situazione attuale in continuo mutamento.

“GLASS-NOST si potrà vedere da casa e segnerà un passo in avanti nella definizione di una nuova normalità perché avverrà in una condizione di compresenza tra reale e digitale, spazio fisico, embodied, e spazio virtuale” Carolyn Christov-Bakargiev

La prima diretta ha visto come ospite da remoto l’artista William Kentridge, in collegamento dal suo studio di Johannesburg. Dopo una riflessione sulla situazione globale attuale, contraddistinta da regole e misure di contenimento che variano a seconda del paese, dal proliferare di informazioni e fake news, Gianluigi Ricuperati legge alcune righe estrapolate dalla corrispondenza tra Benjamin e Scholem raccolte nel testo Archivio e camera oscura, righe assolutamente profetiche sulla necessità di distanziamento sociale e sulla possibilità di abbracciarsi di nuovo in futuro. Kentridge riflette sul contatto e sull’attuale paura del contatto, mettendo in evidenza come sia possibile proporre iniziative online ma, nello stesso tempo, come l’arte presupponga una dimensione di prossimità, di unione e di comunità. Inoltre, riflette sulla relazione tra i popoli in ambito culturale: se da dieci anni sono state imposte, dal punto di vista politico, sociale ed economico, delle barriere nelle relazioni, al contrario i musei uniscono i popoli, esponendo lavori di artisti da ogni parte del mondo. Il ruolo dell’arte è infatti quello di riflettere e di cercare di capire il mondo ponendosi dei dubbi: “nell’emergenza pandemica l’arte svolge un ruolo fondamentale essendo la natura dell’arte fondata sull’incertezza”.

I prossimi incontri saranno visibili sulla pagina Instagram @castellodirivoli e pubblicati il giorno successivo nella sede virtuale del Museo. Tra gli ospiti si ricordano Adrián Villar- Rojas (13 maggio), Anne Imhof (20 maggio), Agnieszka Kurant (27 maggio), Emanuele Coccia (3 giugno), Hans-Ulrich Obrist (10 giugno) e Matteo Codignola (17 giugno).

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