Tiepolo e Agnelli alla Galleria Franco Noero | Simon Starling, A-A’, B-B’

30 Novembre 2019
Simon Starling EUR 140,000 A-A’, B-B’ (plus taxes if applicable) 2019 Giovanni Battista Tiepolo, The Finding of Moses, 1736–38 (Formerly the left-hand portion of A Halberdier in a Landscape) Collection Scottish National Galleries, Edinburgh, 1:1 scale archival pigment print, Fiat 125 Special, 1968 / Cutaway View (Back Section) – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019

Testo di Chiara Fusetti —

Si intitola A-A’, B-B’ la personale che la Galleria Franco Noero dedica a Simon Starling, nato ad Epsom nel 1967 e attivo in ambito artistico a partire dagli anni ’90. La mostra si rivela come parte inseparabile di un progetto che, oltre a comprendere le opere esposte nella galleria di Piazza Carignano, include anche quelle ospitate nel Modern Institute di Glasgow. Le due esposizioni risultano infatti assolutamente complementari, a tratti inseparabili. Starling si rivela autore in grado di ricostruire una storia attorno alle sue opere, lo dimostra la vicenda che riesce ad unire due personaggi, apparentemente incompatibili, quali Giovanni Battista Tiepolo e Giovanni Agnelli. Il primo fu pittore e incisore veneziano, tra i più importanti del ‘700, il secondo, senza che risultino necessarie troppe spiegazioni, è stato il famoso imprenditore torinese, nonché presidente della Fiat per un lungo periodo. Come possono però due figure così distanti nel tempo e apparentemente discordanti essere legate fra loro? È la mostra a rivelarlo. Le opere portanti dell’esposizione torinese sono: una riproduzione fotografica, stampata in scala 1:1, del dipinto Mosè salvato dalle acque del Tiepolo, e parte di una Fiat 125 Special. Il Mosè salvato dalle acque è un dipinto, realizzato tra il 1736 e il 1738, che narra la vicenda biblica rivisitata in chiave moderna: quella gaudente delle corti del XVII secolo. Agli inizi dell’ottocento la tela venne tagliata in due parti: la sezione più grande dove sono raffigurati i personaggi principali della storia, abbigliati in modo così tipicamente cortese, si trova ora presso la Scottish National Gallery di Edimburgo, l’altra parte, più contenuta, raffigura un Alabardiere con il suo levriero.

Simon Starling In collaboration with NORM and Lézard Graphique A-A’, B-B’ (Posters) 2019 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019
Simon Starling – A-A’, B-B’ – Installation view at Galleria Franco Noero, Torino 2019 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019
Simon Starling Pedigree English Greyhound, Valldemossa dell’Attimo Fuggente (Vera) photographed at Four Studios, Mirafiori Car Plant, Turin 2019 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019

Tale sezione, intitolata Alabardiere in un paesaggio, fu acquistata da Giovanni Agnelli ed è oggi conservata nella Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino. È proprio questa cesura, questo taglio violento recato al dipinto che invoca la creatività di Starling, il quale non solo connette l’artista settecentesco con l’imprenditore piemontese, ma anche Glasgow con la capitale sabauda. Infatti, così come esibisce, in galleria Noero, la fotografia della sezione più grande del dipinto di Tiepolo, in maniera totalmente paritaria, l’artista espone, nella galleria scozzese, la riproduzione fotografica della parte tagliata, ossia dell’Alabardiere in un paesaggio. Il taglio viene riprodotto, per mano di Starling,  anche sulla meravigliosa Fiat 125 Special. Gianni Agnelli possedeva, oltre a vari modelli fuori serie, anche automobili di normale produzione, sulle quali era solito viaggiare, forse per mantenere l’anonimato. Tra queste spicca la berlina modello 125 di colore blu, in produzione dal 1967 al 1972. Starling la sceglie per portare avanti la questione del “taglio” che precedentemente aveva interessato il dipinto del Tiepolo. L’artista di origine inglese studia le proporzioni di uno dei modelli preferiti dall’avvocato, dividendolo poi in due parti, le quali rispecchiano, nelle misure, le due sezioni del Mosè salvato dalle acque. Quindi continua il legame tra Tiepolo ed Agnelli, così come continua la relazione tra Glasgow e il capoluogo piemontese: Starling espone infatti insieme all’Alabardiere in un paesaggio, nella galleria scozzese, la parte più ampia dell’auto, mentre quella posteriore, più contenuta, si trova con la riproduzione fotografica del Mosè, nella galleria torinese. Ecco quindi spiegata la connessione tra due opere distanti circa duecento anni, che riescono a completarsi solo grazie al genio di Starling.

Simon Starling – A-A’, B-B’ – Installation view at Galleria Franco Noero, Torino 2019 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019
Simon Starling – A-A’, B-B’ – Installation view at Galleria Franco Noero, Torino 2019 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019
Simon Starling, As he buffs the black lacquered table top to a mirror finish with the powdered palm of his hand, the artist catches a glimpse of the mask of the urushi master Masahiko Sakamoto that he is wearing and remembers how, when they first met, he had suggested to the craftsman, that he might be mistaken for the actor Yul Brynner playing King Siam in the film adaptation of the Rogers and Hammerstein hit musical The King and I. 2018 – 19 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019

La mostra prosegue con due sculture, ciascuna delle quali è costituita da un corpo in ferro e una maschera che raffigura il volto. Le maschere sono un prodotto creato dall’artista con la collaborazione di Yasuo Miichi, esperto mascheraio del teatro Noh. Tali realizzazioni non sono altro che autoritratti: in una Starling assume le sembianze di Agnelli, nell’altra quelle dell’Alabardiere. In particolare, nelle vesti dell’avvocato, l’artista è occupato a leggere Trumptes and Raspberries (1974), opera teatrale di Dario Fo , che narra, non a caso, lo scambio di identità tra Agnelli e un operaio della Fiat. Costanti, nel percorso espositivo, sono infine le immagini di levrieri. Anche qui nulla è lasciato al caso, tutto parte, ancora una volta, dalla tela del Tiepolo, specificatamente la sezione con l’alabardiere, che sta in posa col suo segugio, un levriero per l’appunto. Questo animale, decisamente elegante, è stato anche oggetto di un percorso fotografico, svolto nella fabbrica torinese. I levrieri di razza hanno, infatti, posato sui fondali bianchi degli studi di Mirafiori, usurpando il posto alle auto e ai camion, che solitamente vengono fotografati proprio in questi luoghi. E le fotografie di questi esemplari raffinatissimi, si incontrano in vari spazi della galleria di piazza Carignano.  Ancora una volta Simon Starling si dimostra perfettamente in grado di fondere la storia, passato e presente convivono. Tutto appare possibile eccetto che Giovan Battista Tiepolo e Gianni Agnelli possano conoscersi, eppure, grazie a Starling, è nato, fra i due, un legame inscindibile.

SIMON STARLING, A-A’, B-B’
Galleria Franco Noero, Torino
Fino al 11 Gennaio 2020

Simon Starling The artist, wearing a mask of the former Fiat supremo Giovanni Agnelli, reads an aside from Dario Fo’s political satire Trumpets and Raspberries (1974) in which a disfigured Agnelli has his face reconstructed in the Image of a Fiat worker in whose jacket he is found, following a near-fatal kidnapping attempt 2019 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019
Simon Starling The artist, wearing a mask of the former Fiat supremo Giovanni Agnelli, reads an aside from Dario Fo’s political satire Trumpets and Raspberries (1974) in which a disfigured Agnelli has his face reconstructed in the Image of a Fiat worker in whose jacket he is found, following a near-fatal kidnapping attempt 2019 (detail) – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino 2019
Simon Starling Fiat 125 Special, Engine: Longitudinal Cutaway View 2019 – Courtesy Galleria Franco Noero, Torino
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