Francesco Gennari e il fantasma del Castello in Movimento

24 Luglio 2012

Francesco Gennari, Ma, non so in effetti quali siano realmente i miei sentimenti, (2009)

Francesco Gennari, Autoritratto metafisicamente ambiguo (2003)

Francesco Gennari / Foto Lario Lasagni, courtesy Castello Malaspina di Fosdinovo

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Castello in Movimento / Tue Greenfort e Francesco Gennari

Sotto la direzione artistica di Alberto Salvadori, ogni anno un comitato scientifico propone un artista per la residenza al Castello Malaspina di Fosdinovo. L’artista scelto quest’anno è Tue Greenfort  e avrà  un budget per la produzione del lavoro, un studio privato, vitto e alloggio. Il periodo di residenza è compreso fra maggio e luglio. Alla fine della residenza viene mostrato al pubblico il lavoro dell’artista che entra nella collezione del castello all’interno del percorso museale. Ogni anno, inoltre, viene invitato un artista italiano per una mostra che dura tutto il periodo estivo. Quest’anno è stato invitato Francesco Gennari che ci ha raccontato…

 ATP: Che lavori hai scelto da esporre al  Castello?

Francesco Gennari: Ho scelto cinque nuovi disegni e due sculture già esistenti: “Autoritratto metafisicamente ambiguo” (2003)  e “Ma, non so in effetti quali siano realmente i miei sentimenti” (2009).

ATP: Cosa ti ha più ispirato del luogo dove hai lavorato, il Castello Malaspina di Fasdinovo?

FG: Ciò che del castello mi ha più interessato e determinato nella scelta delle opere da esporre è la presenza di un fantasma di cui mi piacerebbe fare conoscenza.

ATP: Hai avuto la sensazione di vivere fuori dal tempo, in un luogo così fortemente connotato?

FG:  Più che il luogo spero che siano le opere fuori dal tempo, sia l’autoritratto ambiguo che l’opera sui sentimenti sono opere che trattano questioni che esistono da sempre e sempre esisteranno come ad esempio l’evolversi dell’emotività di un individuo (nel caso specifico la mia) e la sostanziale indecifrabilità della personalità degli uomini (compresa la mia).
Poi ho scelto dei disegni il cui titolo è “quando io non sono io”, è la parte ambigua e oscura di me stesso che produce queste opere.
Spero che il tutto sia gradito al fantasma e che io riesca a toccare la sua sensibilità.

Tue Greenfort Mask 2012

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