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Espressioni con frazioni: le tante narrazioni del contemporaneo al Castello di Rivoli

Testo di Barbara Ruperti — Dal 24 aprile 2022 al Castello di Rivoli apre Espressioni con frazioni, la mostra che prosegue il programma pluriennale di mostre e ricerche che ha avuto inizio nel 2020 e proseguirà fino all’inizio del 2023....

Panneau des Chevaux, Salle Hillaire, détail des chevaux et des rhinoeéros affrontés (Pannello di cavalli, Salle Hillaire, dettaglio di cavalli e rinoceronti uno di fronte all’altro) Grotte Chauvet-Pont-d’Arc (Ardèche, France) © J. Clottes / MC
Uýra Sodoma Florestas que dormem sob o asfalto (Foreste che dormono sotto l’asfalto) (Forests That Sleep Under the Asphalt), 2021 6 fotografie della performance realizzata presso il Castello di Rivoli il 17 luglio 2021 Ciascuna 100 x 70 cm Courtesy l’artista . Foto / Photo Sebastiano Pellion di Persano

Testo di Barbara Ruperti

Dal 24 aprile 2022 al Castello di Rivoli apre Espressioni con frazioni, la mostra che prosegue il programma pluriennale di mostre e ricerche che ha avuto inizio nel 2020 e proseguirà fino all’inizio del 2023. Espressioni con frazioni si riferisce all’aspetto fratturato e parcellizzato della vita contemporanea, in un momento in cui l’arte viene vissuta sullo sfondo di eventi estremamente diversi quali la rivoluzione digitale, le pandemie e la guerra.
Le opere di più di sessantacinque artisti di epoche storiche e provenienze geografiche diverse sono ospitate negli spazi del Castello di Rivoli, Villa Cerruti e della Casa del Conte Verde. Un percorso fluido e diffuso che raccoglie la molteplicità di narrazioni legate all’umanità e alle pressanti urgenze che definiscono il nostro mondo. 
L’obsolescenza del soggetto umano “individuale” dovuta alle esigenze di una complessa co-evoluzione multispecie capace di incidere sull’Antropocene per giungere a forme di giustizia climatica e sociale, da un lato, e la moltiplicazione dei sé “dividuali” e delle forme di vanità di massa nei social media nella nostra epoca dei ‘selfie’ e dell’iper-rappresentazione del sé uniti alla celebrazione della tecnologia, dall’altro, sono tra gli spunti all’origine di questa mostra, il cui arco temporale si espande dagli albori della civiltà, con le prime pitture rupestri, fino al presente attraverso una prospettiva globale che include uno studio della Street art e incursioni nel mondo online.
Espressioni con frazioni resterà aperta al pubblico negli spazi della Manica Lunga e della Casa del Conte Verde fino al 17 luglio 2022, mentre fino al 25 settembre 2022 al Castello di Rivoli e Villa Cerruti. 

A 400 km di distanza dalla Biennale d’Arte -la manifestazione artistica più attesa dell’anno – apre a Rivoli Espressioni con Frazioni, una collettiva che sviluppa in maniera totalmente inedita alcune delle tematiche cardine della kermesse veneziana per tracciare le coordinate dell’umano e di un presente ancora difficili da decifrare.
Dalla Proposizione linguistica alla formula matematica, il capitolo Espressioni con frazioni ci apre ad una riflessione che coinvolge trasversalmente ogni forma di conoscenza per cogliere gli effetti dei profondi cambiamenti sociali e ambientali che stiamo vivendo.
Una connessione diretta quella tra gli sviluppi espressionistici dell’arte e il mondo delle scienze, in cui lettere e numeri compongono un sistema astratto, in cui variabili ed esperimenti dominano sui significati prestabiliti. 

Beeple (Mike Winkelmann) HUMAN ONE, 2021 0xa4c38796C35Dca618FE22a4e77F4210D0b0350d6 Veduta dell’allestimento nell’ambito della mostra ESPRESSIONI CON FRAZIONI al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Foto © Andrea Guermani Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Irene Dionisio Mondo Nuovo (New World), 2022 Veduta dell’allestimento nell’ambito della mostra ESPRESSIONI CON FRAZIONI al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Foto © Andrea Guermani Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

Sono passati ormai trent’anni da Posthuman (1992), la mostra leggendaria che ha spostato le lancette dell’arte revisionando il concetto di umano. A tre decenni di distanza il Castello di Rivoli decide di riaprire quel celebre capitolo della sua storia affacciandosi ad un tema che ancora oggi ci appare irrisolto. 
Ora che ci siamo scoperti inquilini indesiderati di un pianeta a noi sempre più ostile, quali sono le forme di evoluzione che intendiamo intraprendere? Le risposte, come potevamo immaginarci, non si possono più ricercare in un sistema antropocentrico; al vecchio modello messo a punto dalla tradizione umanistica occidentale si è sostituito un uomo nuovo, di genere fluido, di etnia indefinita e identità mutevole, compenetrato dalla tecnologia, intimamente connesso con il regno animale e vegetale, con il quale sa di condividere lo stesso destino. 
Oggi più che mai le risposte sembrano collocarsi in un sistema più ampio, antispecista, in cui la convivenza e la coevoluzione tra gli esseri viventi è necessaria per risolvere ogni genere di crisi, sia essa umanitaria o ambientale
In risposta a queste riflessioni tutta la struttura del Castello risponde diffondendosi nell’ambiente circostante, su per le strade di Rivoli, fino alla soglia di Villa Cerruti e giù per le vie del paese fino alle porte della Casa del Conte Verde. Un corpo che si contrae e distende le proprie membra oltre i limiti fisici del museo, adattandosi alle contingenze espositive ed inglobando al suo interno progetti preesistenti e ricomponendoli entro nuovi orizzonti interpretativi.
Una costellazione di opere si snoda attraverso un approccio trans-storico e trasversale che traccia somiglianze ed eredità tra metodologie e pratiche artistiche simili, anche a distanza di generazioni, creando nuove stratificazioni di senso e cortocircuiti tra presente e passato.
Il giardino esterno ospita un’installazione tratta dall’opera Sun and Sea, presentata a Venezia nel 2019, e Bulldozer Scene No Tin Shack, videoinstallazione di Richard Bell commissionata appositamente per la mostra a Rivoli. Il percorso  prosegue nella loggia d’ingresso con la registrazione audio della poesia Ecco. Sei qui di Mariangela Gualtieri e poi su, nei piani nobili del museo e nella Manica Lunga, fino a spingersi fuori dagli spazi espositivi, nella sala conferenze, nel teatro e persino nei bagni del museo. 
All’ingresso troviamo la documentazione della performance di Emerson Uýra Florestas que dormem sob o asfalto, realizzata per il Castello nel luglio 2021. L’artista veste i panni di Uýra Sodoma, un essere ibrido che abbraccia la diversità di generi e specie per diventare un tutt’uno con la natura. Il suo lavoro intreccia la saggezza ancestrale dei popoli del Brasile alle canoniche conoscenze scientifiche e biologiche della modernità, evocando le memorie perdute relative alla vegetazione e agli esseri che la abitano.

Richard Bell No Tin Shack (Senza baracca di lamiera), 2022 Veduta dell’allestimento nell’ambito della mostra ESPRESSIONI CON FRAZIONI al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Foto © Andrea Guermani Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Main négative rouge et contour noir partiel de mammouth, Panneau des Mains négatives, Galerie des Panneaux rouges (Mano negativa rossa e contorno nero parziale di mammut, pannello delle mani negative, galleria dei pannelli rossi) Grotte Chauvet-Pont-d’Arc (Ardèche, France) © J. Monney / MC

Al primo piano incontriamo Mondo Nuovo di Irene Dionisio, installazione video creata dall’intelligenza artificiale. Una composizione di tutti i risultati di ricerca di termini come “eden” e “altrove”: scenari fantastici che ci trasportano in una miscela incantevole di paradisi tropicali e atmosfere da sogno digitali ed effimeri che l’algoritmo sottopone ad una continua  trasformazione. Le immagini sfuggenti del mondo digitale si mescolano al ritmo de Il grande mistero, opera audio prodotta attraverso la sonificazione del bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio”.
La struttura semicircolare che ospita l’opera di Dioniso non può essere violata: allo spettatore non è permesso accedere all’eden digitale ma solo percorrerlo di sfuggita con lo sguardo, accontentandosi di un frammento per volta. 
Impenetrabile anche il protagonista di Human One, ultima invenzione di Michael Joseph Winkelmann, in arte Beeple, presentata in anteprima mondiale all’interno della mostra di Rivoli. Una scultura video cinetica che ritrae il primo essere “umano” del Metaverso, un’entità dinamica con le sembianze di un astronauta che attraversa un paesaggio in continua evoluzione. L’opera, venduta sotto forma di NFT si trova fisicamente esposta al Castello per la prima volta. Il video digitale, così come le videocamere che circondano l’opera sono controllati dall’artista, il quale può modificarla a distanza in qualsiasi momento. Ogni singola visione sarà quindi unica e irripetibile poiché mentre lo guardiamo l’Umano Uno è diretto verso nuovi orizzonti.
Dietro l’opera di Beeple e in diretto dialogo con essa troviamo Study for Portrait IX (1956-1957), dipinto di Francis Bacon appartenente alla Collezione Cerruti. La fluidità e il dinamismo di Human One contrasta con la staticità dell’uomo ritratto da Bacon, che riflette le ansie esistenziali dell’era moderna del secondo dopoguerra, quando fu creato. Privato delle mani e costretto entro mura invisibili l’uomo moderno si contrappone all’argonauta digitale, segnando il passaggio a una nuova era.

Espressioni con frazioni ci invita ad un viaggio enciclopedico in cui soste, deviazioni e ripensamenti sono consigliati per approdare ad esiti e riflessioni sempre differenti.

Una narrazione da scoprire, a cui rapportarci con l’attitudine di chi è disposto ad aspettare, correggere e aggiornare le proprie convinzioni. Da visitare più di una volta, magari una al mese fino alla chiusura di settembre, per sperimentare connessioni inedite e interpretazioni sempre differenti. Non aspettiamoci di giungere a conclusioni stabili o rassicuranti, ma solo ad approdi temporanei, utili di volta in volta per sostare e prendere fiato prima di lanciarsi nel tuffo successivo.

Beeple HUMAN ONE, 2021 (0xa4c38796C35Dca618FE22a4e77F4210D0b0350d6) Scultura video cinetica, quattro schermi video (risoluzione 16k), metallo alluminio lucidato, struttura in legno di mogano, doppio media server video senza fine con dinamica corrispondente NFT 220,1 x 121,9 x 121,9 cm Collezione Ryan Zurrer Courtesy l’artista e il collezionista
Grada Kilomba 18 Verses (18 versi), 2022 Veduta dell’allestimento nell’ambito della mostra ESPRESSIONI CON FRAZIONI al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Foto © Andrea Guermani Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Silvia Calderoni e Ilenia Caleo Pick Pocket Paradise (Il paradiso dei borseggiatori), 2022 Veduta dell’allestimento nell’ambito della mostra ESPRESSIONI CON FRAZIONI al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Foto © Andrea Guermani Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Rugilė Barzdžiukaitė, Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė Sun and Sea listening edition (Edizione da ascolto di Sole & Mare), 2022 installazione a tecnica mista tratta dall‘opera-performance Sun and Sea (Marina) Venezia, 2019 Courtesy le artiste Foto Evgenia Levin