
Yan Pei-Ming – Berinini – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma
Report di Ruggero Barberi —
Al termine di un’annosa e contorta vicenda che vedeva implicato anche il Circolo Ufficiale delle forze armate, riapre per la prima volta a un pubblico più ampio l’ala sud di Palazzo Barberini, “l’appartamento d’inverno” dei cardinali della famiglia, con annessi elementi architettonici e pittorici di massimo interesse come la scala elicoidale di Francesco Borromini, la sala ovale progettata da Gian Lorenzo Bernini e il grande Trionfo della divina provvidenza di Pietro da Cortona – una volta affrescata di più di 500 metri quadri, realizzata tra il 1632 e il 1639. Per l’occasione la Galleria Nazionale d’Arte Antica e il MAXXI hanno organizzato in stretta collaborazione la mostra Eco e Narciso, con 37 opere di 25 artisti delle due collezioni, comprese tre nuove committenze.
Intervengono Flaminia Gennari Santori – presidente della Galleria Nazionale e curatrice della mostra – Giovanna Melandri – presidente del MAXXI – e Bartolomeo Pietromarchi – direttore del MAXXI arte e curatore della mostra. Presenti gli artisti Stefano Arienti, Luigi Ontani, Giulio Paolini e il direttore artistico del MAXXI Hou Hanru.
Esordisce la Santori con i ringraziamenti istituzionali: “Bisogna ringraziare il ministero della difesa, in particolare il ministro Roberta Pinotti che assieme a Dario Franceschini hanno firmato il protocollo all’inizio del 2015 che ha reso possibile il trasferimento di queste sale.”
Il messaggio di Franceschini, il quale non è potuto essere presente: “L’inaugurazione delle nuove sale di palazzo Barberini, finora mai aperte al pubblico, con la mostra ‘Eco e Narciso’ ha permesso di compiere un altro importante passo verso la piena restituzione della fruizione culturale degli spazi della Galleria Nazionale, questo museo straordinario, capace di raccontare al mondo, con le sue architetture e le sue collezioni, la gloria e la munificenza del barocco e del manierismo.

Yinka Shonibare MBE – MBenefial – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma,
Ecco un estratto delle parole della Santori: “Siamo partiti da un filone della nostra collezione, quella dei ritratti e degli autoritratti, in particolare il celebre Narciso, attribuito a Caravaggio, che racconta proprio il mito fondativo della pittura, ma siamo anche partiti dagli spazi delle sale e il lavoro che abbiamo fatto in primo luogo con Bartolomeo, ma anche con gli artisti (cita i presenti Luigi Ontani e Giulio Paolini n.d.r.), sul pensare come calibrare le loro opere all’interno di queste sale monumentali, è un elemento di pregio della mostra.”
Dedica qualche parola alla missione della Galleria in quanto istituzione museale: “La mostra è un ripensamento non solo sulle nostre collezioni, ma anche su che tipo di museo vogliamo essere, poiché la nostra istituzione desidera anche dialogare con gli altri musei.” Continua: “Capire quali sono i nostri pubblici, capire come ingaggiarli secondo modalità attuali che non sono necessariamente immediate o ‘facili'”
La presidentessa e curatrice rende noto che alcune opere sono state realizzate per l’occasione, come quella di Monica Bonvicini, di Giulio Paolini, di Ynka Shonibare – quest’ultimo ha esplicitamente scelto l’opera con cui entrare in dialogo. Ma vanno anche menzionate le opere di Stefano Arienti, Maria Lai, Shirin Neshat, Yan Pei Ming, Markus Schinwald, Richard Serra, Kiki Smith, oltre al già citato Luigi Ontani, tra i lavori contemporanei.

Stefano Arienti – P. Subleyras – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma
Giovanna Melandri si è espressa in merito alla collaborazione tra i due enti museali: “A partire da Alberto Ronchey, tutti i ministri dei beni e delle attività culturali, me compresa, hanno lavorato per conseguire un tale risultato storico. (…) Un ringraziamento ‘non formale’ va a te Flaminia; è partito tutto da una tua idea, è stato grazie a te abbiamo intrapreso questa ricerca comune, incentrata sulle nostre collezioni. Il progetto è stato frutto di una appassionata convergenza tra queste due istituzioni nazionali. (…) Tutto il percorso si snoda attraverso accostamenti, dialoghi intorno al tema importantissimo per il nostro tempo dell’identità individuale, maschile, femminile, anche sotto la lente del potere, come pure la relazione tra identità individuale e collettiva.
Nell’epoca degli autoscatti, nell’ossessione del ritratto e dell’autoritratto, qui si pongono degli interrogativi molto profondi su questo processo di costruzione dell’identità.
La ricerca prosegue anche al MAXXI con un dialogo tra ‘La Velata’, opera di Antonio Corradini, e VB74 di Vanessa Beecroft (immagine della performance del 2014 al MAXXI, per la prima volta visibile al pubblico), una delle prime artiste che entrò nella collezione del museo.”
“Vedere queste gallerie riaperte è il coronamento di un sogno”, e cita un esempio di accostamento a suo dire molto riuscito quello nella sala del trono e cappella, tra un intenso video di Shirin Neshat – la cui protagonista, impersonata da Natalie Portman, si lancia all’inseguimento dei suoi fantasmi – e il ritratto di Beatrice Cenci, dipinto – secondo tradizione – da Guido Reni la sera prima del patibolo; si tratta, come scrive Pietromarchi di “figure speculari […], figure universali di un’ansia irrisolta”.

Richard Serra – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma
Di seguito l’estratto dell’intervento di Pietromarchi: ” Il titolo si riallaccia naturalmente al celebre dipinto presente in collezione, una rappresentazione del mito descritto da Ovidio nelle Metamorfosi, e che Leon Battista Alberti considerava – come accennava prima Flaminia – l’inizio stesso della pittura, il quale si concentra su Narciso e sul suo riflesso specchiato nella fonte. Per riflettere su questo tema del ritratto e dell’autoritratto, abbiamo ripreso dunque la prospettiva del doppio, del riflesso.
Il rapporto con lo spazio all’interno di questo tema allargato del ritratto è risultato ovviamente fondamentale, le due sale dove hanno operato ad esempio Ontani e Paolini – la sala dell’affresco e la sala ovale – sono due capolavori dello spazio barocco. La spazialità barocca ha di per sé il principio che vede nell’esperienza fisica dello spazio stesso una differenza di prospettive; con Ontani abbiamo immaginato su come rendere spaziale un’opera così chiaramente intrisa di temporalità come “le Ore”, assegnandole la figura la più possibile circolare dell’orologio, e che esprimesse la necessità della fruizione stessa del tempo, non diretta, ma la quale ha sempre bisogno di una sua percorrenza spaziale. Paolini si concentra invece sull’assenza di Eco nel ritratto di Narciso, basti il titolo “Eco nel vuoto”, presenza-assenza dunque, orchestrando un’installazione che anche qui ci fa percepire sotto un’ottica totalmente nuova l’ovale di questa straordinaria sala.
Nella guida cartacea, così come nel catalogo – edito da Electa e che uscirà tra la fine di maggio e l’inizio di giugno – in forma di conversazione tra me e Flaminia, sono esibiti sul nascere i confronti degli artisti con gli spazi e con le opere della collezione antica.

Maria Lai – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma
Pietromarchi aggiunge, sul catalogo, che le riproduzioni fotografiche sono state commissionate ad Agostino Osio, e poi anche qualche parola sul modus operativo del MAXXI: “Il modo in cui realizziamo collaborazioni di questo tipo, aspira ad arricchire le collezioni, sia in termini di riflessione, sia in quelli più reali di acquisizioni (oppure tramite comodati, prestiti, attraverso collaborazioni dirette con gli artisti). Ad esempio Maria Lai ancora non fa parte della nostra collezione, ma l’anno prossimo realizzeremo al MAXXI una grande mostra sull’artista sarda e quella sarà l’occasione per arricchirla.
I ringraziamenti finali dei due curatori, oltre i già citati ministri, agli staff, ma soprattutto a: Eleonora Farina del MAXXI, che ha seguito nel particolare i rapporti con gli artisti. Michela Ulivi e Michele di Monte che hanno realizzato tutti gli allestimenti della mostra, la documentazione e lavorato moltissimo al catalogo; Enrico Quell cha ha progettato gli allestimenti e Alberto Berengo Gardin, che ha realizzato la grafica per la mostra e per il catalogo.
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Eco e Narciso. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini
A cura di Flaminia Gennari Santori e Bartolomeo Pietromarchi
Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13
Dal 18 maggio – 28 ottobre 2018

Monica Bonvicini – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma

Giulio Paolini – Caravaggio – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma

B. Luti – Rosalba Carriera – Kiki Smith – Foto Alberto Novelli – Installation view at Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma