
Inside ArtVerona 2017_i8 spazi indipendenti Courtesy @ Radioarte @Anita @Tile Project Space @Polisonum
Dal 12 al 15 ottobre 2018 ci sarà la 14esima edizione di ArtVerona, fiera dedicata all’arte moderna e contemporanea di Verona, capitanata per il secondo anno da Adriana Polveroni.
Le parole d’ordine sono: Utopia, che è anche il tema o l’orizzonte teorico della fiera, e #backtoitaly, come linea di tendenza che sposta l’attenzione al nostro paese, cercando di fornirne uno spaccato di gallerie, musei, artisti, collezionisti.
“Il mercato è il vero protagonista della fiera ma l’obiettivo è quello di indirizzarlo su altri percorsi in modo da mantenerne sempre alto il livello culturale – spiega Adriana Polveroni – Anche per questo il team di ArtVerona si arricchisce di nuovi curatori come Adrian Paci, artista internazionale che ha seguito il progetto Free Stage o Julia Reklaitè, addetta culturale della Repubblica di Lituania a cui per la prima volta per un paese estero è dedicato un Focus, e Geraldine Blais, a cui è affidato il progetto di residenze d’artista in azienda”.
Per quest’anno si contano 145 adesioni di gallerie, suddivise in quattro sezioni: Main Section, Grand Tour (per gallerie che favoriscono lo scambio tra Italia e estero), Raw Zone e Scouting che sono maggiormente dedicate alla sperimentazione.
Ma c’è anche una nuova sezione, o quasi una propaggine, della fiera: Focus on, che intende porre l’attenzione su un paese estero. Quest’anno sarà la Lituania a prendere posto nella fiera di Verona, in collaborazione con Julija Reklaitė, addetto culturale della Repubblica Lituana in Italia, con la partecipazione di 5 gallerie tra le più attive della giovane scena artistica del paese. Julija, durante la presentazione stampa di martedì 29 maggio, ha aggiunto: “Per la prima volta c’è un focus lituano in Italia. Prima di tutto sono molto grata di essere qui, perché per noi questo back to Italy significa anche back to Europe in generale. Mi piacciono anche le due parole chiave della fiera, ricerca e sperimentazione, perché se penso all’arte contemporanea lituana penso a queste due parole, con cui cerchiamo la nostra identità. Ma per fare questo credo che abbiamo bisogno di un dialogo, per questo credo che con un focus lituano possiamo intraprendere un dialogo con l’Italia, per capire anche come siamo simili e come siamo diversi, per scoprire qualcosa di nuovo sia da parte nostra che vostra”.
Free Stage, invece, è un progetto che ha lo scopo di presentare al pubblico tre giovani artisti italiani non ancora rappresentati da una galleria. La selezione è stata affidata ad Adrian Paci, che spiega: “È la prima volta che assisto ad una presentazione di una fiera…è interessante anche il linguaggio che si usa, a volte un po’ di verso di quello che noi usiamo tra artisti o tra professori e studenti. Sono in questa veste anche perché da molti anni insegno e incontro quindi molti giovani artisti, alcuni dei quali sono davvero molto bravi. Il mondo dell’arte, con le sue difficoltà e le sue resistenze, non consente poi a tanti di riuscire continuare come artisti. Però sono stato molto contento quando Adriana mi ha chiamato per darmi questo ruolo, che ho visto come una possibilità per alcuni giovani artisti di essere presentati in fiera. Mi sembra un ottimo atteggiamento da parte di una fiera, di una realtà molto legata al sistema dell’arte e del mercato, di aprirsi a qualcosa che succede fuori da questo sistema. Credo che il sistema dell’arte vada spesso messo in discussione, perciò problematizzato, nutrito, a volte attaccato…quando invece crea già delle aperture è utile sfruttarle. Qua siamo di fronte a questo invito che mi sembra molto intelligente, secondo me ci sarà la presenza di tre bravissimi artisti, di cui vedrete le opere in fiera”. I tre artisti sono: Chiaralice Rizzi (1982) e Alessandro Laita (1979) e Leonardo Pellicanò (1994).
Ci sarà ancora una sezione dedicata agli spazi indipendenti, curata da Cristiano Seganfreddo: è ancora in corso l’open call per le 14 realtà protagoniste, che entreranno anche a far parte della piattaforma THE INDEPENDENT del MAXXI, partner del progetto.
Per questa 14esima edizione nasce anche una una collaborazione con NUOVE // Residency, progetto di residenze d’artista in azienda fondato e diretto da Geraldine Blais. La fiera entra nel progetto promuovendo nuove residenze sostenute da gallerie e collezionisti del territorio per la realizzazione di opere che mettano a disposizione degli artisti le potenzialità produttive e il know-how manifatturiero del Veneto.
L’attenzione che ArtVerona rivolte al collezionismo è manifestata dalla collaborazione con il Consorzio Collezionismo delle Pianure, guidato da Antonio Grulli, che dice: “Siamo riusciti a creare un gruppo di collezionisti che segue in modo particolare la fiera, e questo è un unicum a livello nazionale. Tengo anche a ribadire come sci sia un mix interessante di collezionisti già istituzionalizzati e altri giovanissimi, di trent’anni, e non necessariamente con disponibilità economiche enormi. Teniamo molto a dimostrare come sia possibile riuscire a creare una collezione interessante senza disporre di possibilità illimitate. Il collezionismo è un feedback continuo, è come se anche loro involontariamente lavorassero per la fiera, non solo nel momento del potenziale acquisto, ma anche quando continuamente ci suggeriscono e ci fanno capire quali sono i nostri punti forti o deboli. L’anno scorso tutti i collezionisti hanno sottolineato che a livello di mercato un prodotto deve proporre qualcosa di diverso, e in un mondo come oggi in cui ci sono tantissime fiere bisogna essere in grado di trovare una propria traccia e una propria collocazione. Se si veniva ad ArtVerona l’anno scorso, si era in grado di avere per esempio uno spaccato enorme su quella che era la nuova scena degli artisti italiani, riuscendo davvero a farsi un’idea di quello che stava accadendo dal Trentino e dalla Lombardia fino alla Sicilia, vedendo gli artisti più interessanti, che già hanno fatto mostre in istituzioni, personali nelle gallerie e sono già entrati nelle collezioni. Questa è una cosa che le altre fiere italiane, men che meno quelle all’estero, non fanno. Questo è uno dei nostri grandi punti di forza ed è l’unico momento in cui questi artisti, visto vengono in fiera, possono anche incontrarsi con i collezionisti. Ripeteremo per il terzo anno il Critical Collecting, in cui accostiamo ogni anno dieci collezionisti a dieci giovani critici d’arte che scrivono sulle loro collezioni e in alcuni casi si tratta anche delle prime occasioni in cui viene narrata la collezione stessa”.
La sezione ArtVeronaTalk è invece curata da Paola Tognon, anch’essa presente in sede di conferenza stampa: “Il tema Utopia, di questa edizione di ArtVerona, mi ha spinto a ragionare sul fatto che l’arte rende possibile l’impossibile. E quale grande chance ci offre l’arte in questa operazione? Una chance immensa che ci permette di provare la vita ogni giorno affianco agli artisti, ma insieme agli artisti io penso che ci siano due figure fondamentali che aiutano nel rendere possibile l’impossibile. I primi sono i galleristi, che sono presenti in fiera, a cui molto dobbiamo per la quotidianità e per il ruolo anche istituzionale che stanno acquisendo in questi ultimi anni. In secondo luogo ci sono i collezionisti. Mi piaceva immaginare a dei talk in cui i giovani collezionisti possono intervistare collezionisti più consolidati, ma prima ancora raccontare cosa significhi oggi essere collezionista e se quindi partecipare al farsi possibile dell’impossibile sia una missione intima o pubblica, e che cosa significhi oggi essere collezionisti di opere, di spazi, di artisti. Noi abbiamo una grandissima eredità.: le collezioni italiane nella storia dell’arte sono le più pregevoli e le più ricercate, in tutti i sensi, anche in senso economico. L’America per prima ha aperto questa strada acquisendo delle grandi collezioni italiane. I papi sono stati dei grandi collezionisti, i cavalieri, i sovrani… tutto questo va avanti e noi siamo certi che all’Italia corrisponda anche un collezionismo speciale perché partecipa alla vita dell’arte e crede ogni giorno, con competenze, dispendio di tempo ed energie, oltre che di denaro, nel gioco del fare possibile l’impossibile”.
Tra le novità dell’edizione 2018 c’è anche la prima edizione del premio WiDiCollect (Wise Dialog Collecting) dedicato all’arte multimediale, ideato da un collezionista, il consulente finanziario Fabio Agovino, e promosso da Banca Widiba. Anche A disposizione è una novità: un nuovo fondo di acquisizione di Veronafiere per l’arte, del valore di 10.000 euro.
Confermati gli altri premi e riconoscimenti: si annunciano nuove adesioni per Level 0, progetto sostenuto da AGSM attraverso il quale i direttori dei principali musei italiani scelgono un artista in fiera da esporre nei propri spazi. Si confermano il Premio Icona, il Premio Fotografia Under 35, sostenuto dall’imprenditore e fotografo Riccardo Aichner, il Sustainable Art Prize, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Display, il premio i9 – spazi indipendenti sostenuto da AMIA. Confermato anche il Gruppo Privato di Acquisizioni.
Ci sarà anche un programma di iniziative – Art & the City – in sinergia con il Comune di Verona. Il programma vedrà anche un omaggio a Hidetoshi Nagasawa, artista giapponese scomparso di recente che viveva e lavorava in Italia.
Per ulteriori informazioni e precisazioni vai QUI.

Inside ArtVerona 2017_Pad12_Courtesy Frutta Gallery @ Gabriele de Santis @ Alek O @ Santo Tolone @Bedwyr Williams