30 progetti, 8 opere finali: nuova arte pubblica a Milano

30 progetti d'arte per il futuro Parco d’Arte Contemporanea, tra grattacieli, piazze e un’area “business & shopping”...
4 Dicembre 2015

Ieri e? stata inaugurata a Palazzo Reale la mostra ARTLINE MILANO 30 Progetti per il Parco d’Arte Contemporanea, che raccoglie, come suggerisce il titolo, 30 progetti – tra disegni, bozzetti, maquette, rendering, fotografie e video – di opere di arte pubblica di 15 artisti italiani e 15 artisti stranieri under 40.

Il tutto si inserisce nel programma di riqualificazione del quartiere dell’ex fiera di Milano, destinato a trasformarsi in un’area “business & shopping”, dal nome CityLife. Il distretto urbano che ne uscira? e? frutto della collaborazione degli studi di architettura Zaha Hadid Architects, Studio Mauro Galantino e One Works e vedra? la costruzione di tre nuovi grattacieli – Torre Allianz, Torre Generali e Torre Libeskind -, di due piazze – Piazza Tre Torri e Piazza Alberto Burri -, di un cinema multisala, ecc. In tutto questo – la cui ultimazione e? prevista per il 2017 -, sara? dedicato spazio anche alla realizzazione del Parco d’Arte Contemporanea, un vero e proprio parco pubblico, aperto 24 h su 24 e 7 giorni su 7, in cui il comune di Milano ha deciso di dar voce all’arte contemporanea. Facendo cio?, ha creato il progetto ArtLine Milano, un percorso volto alla ricerca e alla selezione di 8 opere da posizionare, permanentemente, in questo spazio.

ArtLine Milano — BREVE GUIDA ALLA MOSTRA

Sara Dolfi Agostini e Roberto Pinto (Docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Universita? di Bologna) sono stati scelti, dall’assessorato alla cultura di Milano, per curare il progetto ArtLine e per selezionare i 30 artisti – elenco completo in calce al testo – che espongono ora a Palazzo Reale. Tra questi, una giuria composta da 7 membri – Charles Esche (Director of the Van Abbemuseum, Eindhoven, Netherlands; co-founder and co- editor of Afterall Journal and Afterall Books), Mary Jane Jacob (professor at the School of the Art Institute of Chicago; Executive Director of Exhibitions and Exhibition Studies; Chief Curator at the Museum of Contemporary Art, Los Angeles and at the Museum of Contemporary Art, Chicago), James Lingwood (Co-Director of Artangel), Gianfranco Maraniello (Director of Mart, Rovereto), Iolanda Ratti (Conservatrice presso il Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano), Lea Vergine (Critica d’arte e Curatrice italiana), Angela Vettese (Docente allo IUAV di Venezia; Critica e Storia d’Arte) – selezionera? gli 8 lavori che saranno prodotti appositamente per il Parco d’Arte Contemporanea.

Durante la conferenza stampa di ieri mattina, e? emerso un certo senso di responsabilita? e anche una sorta di timore in quest’operazione. Tutti i relatori presenti erano ben consapevoli della difficolta? di un’operazione di scelta e scrematura che, per forza di cose, andra? ad influire, direi massicciamente, nel contesto vivo e vero della vita di tutti i giorni della citta? di Milano, su un piano estetico, culturale, fisico ed emozionale. Questo e? un compito delicatissimo e, proprio a tal ragione, di estrema complessita?. Si richiede ad una rosa strettissima di addetti ai lavori di provvedere alla costruzione di una nuova piattaforma rivolta all’arte contemporanea, capace, pero?, di accogliere il pubblico, che, sicuramente e fisiologicamente, venendo a contatto fisico con essa, esprimera? dei giudizi – competenti o meno, sensati o viceversa. Nel contempo, pero?, non si deve dimenticare il lievito critico ed innovatore nella ricerca dei progetti.

Spesso, si sa, la scelta di un cambiamento, talora radicale, di una fetta dell’urbanistica cittadina e? affidata ad un gruppo ristretto di persone che, anche per paura della cancellazione del proprio lavoro (talvolta durato anni), rendono poco o per niente partecipe il pubblico. Di frequente i progetti urbanistici, prima di essere approvati, sono visionabili presso il comune cittadino, ma altresi? molto raramente questa possibilita? viene palesata.

I curatori di ArtLine, con consentaneita? di giudizio, invece, hanno pensato di rendere pubblicamente consultabili i progetti che prenderanno corpo nella citta?, corredandoli delle motivazioni e delle spiegazioni scritte dagli artisti stessi, in una mostra in centro Milano e ad ingresso libero. Si tratta quasi, come suggerisce Sara Dolfi Agostini, di un “accompagnamento” per mano, preparatorio ed educativo, verso la nuova facciata (anche internazionale) che Milano sta acquistando. Ovvio, non si sa quanto il giudizio del pubblico possa, alla fine, influire sulla scelta che verra? operata dalla giuria, che, in occasione del vernissage della mostra (10 gennaio 2016), ci comunichera? gli 8 nomi degli artisti vincitori.

Mircea Cantor Give more sky to the flags 2015 a project for Milano (3D simulation)

Mircea Cantor Give more sky to the flags 2015 a project for Milano (3D simulation)

Di seguito gli interventi dei relatori alla conferenza stampa.

Angela Vettese

Il lavoro di selezione non e? ancora terminato. Abbiamo lavorato con grande lena, con accordo e grandi discussioni; tutti noi veniamo da un percorso ventennale in cui abbiamo visto arte pubblica nascere e crescere in giro per il mondo. Sono molto felice che si intenda puntare molto sul mantenimento del progetto e non solo sul fuoco d’artificio iniziale. Noi abbiamo cercato di capire quali opere potevano rispondere davvero alle esigenze del pubblico e quali alle esigenze di approfondimento culturale, che stimolassero domande di carattere talvolta generale sul senso della vita e talvolta esplicito su quel territorio. Il nostro criterio e? stato prendere spunto dagli “errori” e dai fallimenti che l’arte pubblica ha avuto in questi ultimi anni e dalle, invece, necessita? emerse come stabili: in primo luogo la permanenza dell’opera e l’assoluta sensatezza della stessa. Alla fine l’opera non e? qualcosa che si contempla, ma entra nell’ottica dell’utilizzo, e uso questo termine a proposito. Da sempre i monumenti sono punti di riferimento della citta?, da sempre l’arte pubblica ha un utilizzo in quanto momento di incontro. Il tutto richiede un dialogo con gli artisti, capendo che cosa, in termini pratici, significa la realizzazione. Non si danno i fondi solo sulla base di un progetto scritto, ma si chiamano i ricercatori migliori e si chiede loro come poterlo fare, eccetera. Abbiamo fatto un primo step necessario: tutta CityLife e? un processo, anche la nostra giuria e? un pezzo di questo processo e speriamo di aver fatto un buon lavoro, ce l’abbiamo messa tutta. Siamo anche tutti felici di vedere come questa citta?, la mia citta?, che ha avuto momenti di crisi e di difficolta?, si stia raddrizzando la schiena.

Roberto Pinto

Questa mostra e? il frutto di una ricerca di due anni. Angela gia? ci aveva mostrato la difficolta? dell’arte pubblica, che le persone trovano per strada e non devono quindi decidere e fare lo sforzo di andare all’interno di un museo per vederla. L’arte pubblica deve avere un senso per il luogo, per la citta?, per il rapporto di quel luogo con le persone che lo vivono. Occorre da una parte cercare di ritrovare il senso di questa esperienza problematica, che puo? creare anche una distanza, e dall’altra trovare il punto di dialogo con le persone stesse, non abbassando il livello dei lavori, ma andando nella direzione di dialogo vero e proprio. Tutto si svolge su due binari: una parte a concorso, con le opere esposte in questa mostra, ed una che prevede la selezione di otto opere da realizzare concretamente. Abbiamo dovuto indirizzarci ad artisti che nella loro esperienza avessero lavorato in maniera piu? interessante ed ad ampio spettro. In piu?, abbiamo voluto valorizzare anche la parte dell’innovazione dei trentenni di oggi. Abbiamo scelto una giuria di persone che si occupasse di queste cose da anni, in modo che ci potesse aiutare nella scelta dei 15 artisti italiani e dei 15 stranieri, che conoscessero il posto e, nel caso non lo conoscessero, li abbiamo accompagnati in sito.

Sara Dolfi Agostini

Purtroppo in Italia vediamo tanti progetti bellissimi che poi non hanno la possibilita? concreta di realizzarsi. Ma questo non e? il nostro caso. La mostra a Palazzo Reale e? per noi fondamentale perche? e? il primo tassello di accompagnamento della citta? al progetto di ArtLine. Dopo la fine della mostra ci sara? anche un doppio progetto: workshop, conferenze e laboratori con tutti gli artisti coinvolti e, poi, la presenza di ArtLine attraverso social media e social network

Agli artisti e? stato garantito un rimborso spese che hanno utilizzato sia per la realizzazione del progetto, sia per fare il sopralluogo; poi li abbiamo lasciati completamente liberi. Questa mostra non e? fatta tanto per noi addetti ai lavori, ma per la citta?: volevamo che i cittadini potessero capire cosa gli artisti hanno fatto per Milano, con tutti il carico processuale, concettuale e materico richiesto. Nella prima sala vedrete una piccola descrizione del paesaggio: un monitor riproduce le foto degli artisti durante il sopralluogo; altri tre monitor mostrano il passato, il presente e il futuro del quartiere CityLife. C’e? quindi il passato (dagli anni 20 al 2005) esibito attraverso immagini donateci dall’archivio della Fondazione Fiere Milano; il presente mostrato con un filmato con le diverse prospettive di oggi del cantiere; il futuro con un rendering in cui si mostra come l’area sara? completamente trasformata. Di seguito ci sono tutti i progetti degli artisti, alcune volte molto piu? attinenti al concept della proposta, quindi dal carattere molto progettuale, e a volte molto piu? liberi, con realizzazioni che sono metafore delle loro idee.

Filippo del Corno, Assessore alla Cultura di Milano
Ci sono tre passaggi importanti nella costruzione dell’identita? del progetto. In primo luogo l’autorevolezza del percorso curatoriale: abbiamo chiamato Roberto Pinto perche? ci sembrava la persona migliore per guidare il percorso di evoluzione del Parco e accanto a lui si e? aggiunta Sara Dolfi Agostini, anche lei da molto tempo impegnata nello studio del riflesso pubblico dell’arte. Il parco quindi nasce con un disegno molto preciso, non vuole essere un luogo che accoglie banalmente gli artisti, ma un riflessione sul significato, sull’immagine, sull’effetto puo? avere un Parco d’Arte Contemporanea. In secondo luogo, c’e? un concorso vero e proprio, che vede 30 progetti tra cui ne verranno selezionati 8. Il terzo punto e? che da adesso parte un percorso di grande visibilita? e pubblicita?, che permettera? di immettere nel dibattito pubblico la piena conoscenza dello sviluppo del progetto.
Tengo a ricordare che questo progetto sta all’interno di una nuova approccio della nostra amministrazione che esprime verso l’arte pubblica e verso l’apporto che gli artisti possono dare allo spazio urbano molto interesse. Non per niente quest’anno abbiamo ripreso qualcosa che appartiene alla tradizione della citta? di Milano, ovvero il Teatro Continuo di Alberto Burri, capace di creare un nuovo rapporto tra spazio urbano, arte pubblica e relazione coi cittadini.

Alessandro Balducci, Assessore all’Urbanistica e all’Agricoltura di Milano
Il Parco sara? un altro elemento di grande attenzione della citta?, che esce dalla cerchia dei Navigli, dove solitamente si sono inserite le qualita? e i pregi di Milano. Questa e? sempre stata una citta? vissuta nelle case, nei cortili e negli interni e ora si stanno riscoprendo gli spazi pubblici e il Parco ci fara? pensare anche a come sviluppare ulteriormente questa energia creativa: credo che con questo interventi riusciremo ad aggiungere qualita? a Milano.

Giorgio Lazzaro, Direttore Marketing CiryLife
Si tratta di un esempio perfetto di come pubblico e privato abbiano gli stessi obiettivi. La curatela ci garantisce una qualita? insieme alla giuria, e questo e? il massimo che potevamo pensare. Ricostruire parchi e? notevole e ricostruire al loro interno una parte di arte e? ancora piu? notevole. Porremo grande interesse anche alla manutenzione del progetto, nel senso di portarlo avanti negli anni con eventi, sottolineature ed investimenti, continuando a renderlo vivo, altrimenti il tutto avrebbe poco senso.

Elenco degli artisti: Alis/Filliol, Giorgio Andreotta Calo?, Francesco Arena, Riccardo Benassi, Rossella Biscotti, Linda Fregni Nagler, Adelita Husni-Bey, Nicola Martini, Margherita Moscardini, Ornaghi e Prestinari, Alice Ronchi, Matteo Rubbi, Elisa Strinna, Nico Vascellari, Serena Vestrucci – e 15 stranieri – Maria Anwander, Mircea Cantor, Shilpa Gupta, Eva Kota?tkova?, Maria Loboda, Armando Lulaj, Marie Lund, Haroon Mirza, Marlie Mul, Amalia Pica, Wilfredo Prieto, Jon Rafman, Timur Si-Qin, Rayyane Tabet, Xu Zhen.

Wilfredo Prieto,   Kiss Model Project,   2015 stones,   scale model Dimensions variable - Image courtesy of the artist

Wilfredo Prieto, Kiss Model Project, 2015 stones, scale model Dimensions variable – Image courtesy of the artist

ArtLine,   Marie Lund - Milano

ArtLine, Marie Lund – Milano

CityLife

CityLife

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