The Armory Show 2017 | New York

L'edizione 2017 si focalizza maggiormente sui rapporti tra arte e politica, memoria e marginalità: linguaggi indipendenti, rivelatori, che dimostrano come l’arte non sia orientata solo all’estetica ma che veicoli altri messaggi, sociali e politici.
4 Marzo 2017

Testo di Giulia Ponzano

Dal 2 al 5 marzo, gli spazi Pier 92 e 94 di Manhattan ospitano la 23a edizione dell’The Armory Show, la principale fiera internazionale d’arte di New York City. Con 207 gallerie partecipanti (204 nel 2016), un nuovo premio di $10,000 e due sezioni curate in più, la fiera continua la sua espansione. Arte moderna e contemporanea saranno presenti in entrambe le locations, a differenza delle edizioni precedenti, in cui il Pier 92 metteva in luce capolavori del XX secolo e il Pier 94, raccoglieva le opere degli artisti emergenti più richiesti.
Quest’anno oltre alla sezione principale Galleries, ci saranno ‘Insight’, dove prevalgono opere di grandi maestri modernisti, Presents, con presentazioni di gallerie con meno di dieci anni di attività, Focus, che ogni anno evidenzia le opere di una diversa regione del mondo – infine, Platform, una nuova iniziativa, curata da Eric Shiner e intitolata ‘An Incident’, che include installazioni di grande scala e commissioni site-specific.
In questa 23esima edizione sono presenti 71 nuove gallerie, tra cui: Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Havana), Jeffrey Deitch (New York), kaufmann repetto (Milan, New York), Kayne Griffin Corcoran (Los Angeles), Galerie Peter Kilchmann (Zurich), Galerie Krinzinger (Vienna), Dominique Lévy (New York, London, Geneva), Fergus McCaffrey (New York), kamel mennour (Paris), MIER GALLERY (Los Angeles), Moran Bondaroff (Los Angeles), Pace Gallery (New York, London, Beijing, Hong Kong, Paris, Palo Alto), Plan B (Cluj, Berlin), PROYECTOSMONCLOVA (Mexico City), Sultana (Paris), Various Small Fires (Los Angeles), Waldburger Wouters (Brussels), Galerie Fons Welters (Amsterdam), White Cube (London, Hong Kong) e Thomas Zander (Cologne).

Nel padiglione 94 il pubblico ha modo di avvicinarsi ai lavori di artisti sia emergenti sia affermati e di sperimentare la loro arte; un percorso, dalla pittura alla scultura, dalle installazioni ai video, che ci dà l’opportunità di esplorare le varie dimensioni dell’arte e ci fornisce un’ eterogenea rappresentazione del panorama artistico mondiale. Tra le gallerie italiane, P420 (Bologna, stand 720) ha creato dei dialoghi sul gesto e sulla linea tra artisti storici, come Irma Blank e ed emergenti, come Riccardo Baruzzi e Rodrigo Hernández. Composizioni visive brevi, delicate e sperimentali anche quelle di Stelios Karamanolis, presentate da The Breeder (Atene, stand 816). Sempre nella stessa sezione, sono da scoprire i lavori di due giovani artisti tedeschi Florian Meisenberg e Louisa Clement presentati da Wentrup, galleria di Berlino, stand 704. Nello stand l’accostamento tra i gioiosi colori delle tele astratte del primo agli ‘Avatars’ della fotografa: colori e forme sono i veri attori e interpreti di queste rappresentazioni surreali. Geometrie insolite, prospettive architettoniche e di oggetti sono presentate nello stand di Sean Kelly (New York), che mette espone artisti del calibro di Marina Abramovic, LOS CARPINTEROS e Robert Mapplethorpe.

Konig Galerie, Berlin, installation view  - The Armory Show, New York

Konig Galerie, Berlin, installation view – The Armory Show, New York

Nella sezione giovane ‘Presents’, una serie di proposte particolarmente interessanti e ben modulate. I quadri di Matthias Dornfeld, esposti dalla galleria Waldburger Wouters (Bruxelles, stand P34), caratterizzati da pennellate spesse e da colori cupi e vividi, presentano un linguaggio estetico ‘infantile’, capace di inquietarci e divertirci allo stesso tempo. Creature astratte e un’inedita dialettica tra identità ed alterità che ritroviamo nelle ceramiche di Caroline Achaintre (Arcade, Londra, stand P24) e nelle sculture di pietra di Ana Roldán (Instituto De Vision, stand P8), dove si mescolano un gusto modernista, il primitivo, l’esotico ed il simbolico rituale. Oggetti che, tramite una stratificazione di spunti e linguaggi, attivano la nostra memoria e immaginazione.  Ritroviamo elementi neo espressionistici anche nello stand P5 di Arratia Beer (Berlino) con i dipinti di Matthew Metzger, che risaltano su una carta da parati cosparsa dalle lettere AB cancellate da una X e che esplorano il tema della non-comunicazione.

Nel padiglione 92, nella sezione ‘Insight’ spicca Richard Saltoun Gallery (Londra), con una presentazione curata dalla critica Italiana Paola Ugolini: il corpo femminile e la sua fisicità vengono utilizzate da artiste internazionali degli anni 70’ per esprimere problematiche politiche ed estetiche. Dalle performance e fotografie di Jo Spence, Marina Abramović e Carolee Schneemann all’uso di materiali e tecniche inediti, alla rivoluzione della danza tramite le coreografie di Trisha Brown e Yvonne Rainer, nuovi limiti sono stati esplorati, giungendo all’elaborazione di nuove forme espressive. Zucker Art Books, nella stessa sezione, propone una selezione di lavori su carta e libri d’artista che enfatizzano il ruolo dell’osservatore come parte attiva. Composizioni geometriche che, come in Marcel Duchamp’s ‘Rotoreliefs’ (1953), vogliono provocare un’illusione ottica di spazialità e movimento.

Infine, la sezione ‘Focus’, curata da Jarrett Gregory e dal titolo ‘What Is To Be Done?’ include artisti che affrontano tematiche politico-sociali attuali e urgenti; una domanda che risale all’opera dell’autore russo Nikolai Chernyshevsky del 1863 e che cerca delle risposte nelle potenzialità dell’arte. Spicca sicuramente KOW, Berlino in collaborazione con Fons Welters, Amsterdam (stand F9), presentando due sculture di cioccolato create da due lavoratori nelle piantagioni di cacao congolesi – Djong Bismar and Jérémie Mabiala. I profitti derivati dalla vendita verranno reinvestititi direttamente nella comunità ‘Cercle d’Art des Trvailleurs de Plantation Congolaise’, permettendo ai membri di comprare terreni e di sperimentare, così, nuovi progetti.

Un’edizione, quindi, questa del 2017, che si focalizza maggiormente sui rapporti tra arte e politica, memoria e marginalità: linguaggi indipendenti, rivelatori, che dimostrano come l’arte non sia orientata solo all’estetica ma che veicoli altri messaggi, sociali e politici.

Zucker Art Books - The Armory Show 2017, New York

Zucker Art Books – The Armory Show 2017, New York

Sean Kelly at The Armory Show 2017 March 1 - 5, 2017, Pier 94, Booth 501 Photography: Sebastiano Pellion di Persano Courtesy: Sean Kelly, New York

Sean Kelly at The Armory Show 2017 March 1 – 5, 2017, Pier 94, Booth 501 Photography: Sebastiano Pellion di Persano Courtesy: Sean Kelly, New York

Photograph by Teddy Wolff | Courtesy of The Armory Show, New York copia

Photograph by Teddy Wolff | Courtesy of The Armory Show, New York

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