Pista 500, Sylvie Fleury, Picasso e Dora Maar: a Torino la Pinacoteca Agnelli collauda la sua stagione espositiva

Dal 27 maggio 2022 la Pinacoteca Agnelli, sotto la guida della nuova direttrice Sarah Cosulich, si trasforma in un centro dinamico aperto ai linguaggi multidisciplinari del presente in dialogo con la storica collezione dell’istituzione.
13 Giugno 2022
SYLVIE FLEURY – Pista 500 – Pinacoteca gnelli, Tlorino – Photo Credit: Sebastiano Pellion di Persano
Photo Credit: Sebastiano Pellion di Persano

Testo di Barbara Ruperti —

La città pulsante ai nostri piedi, la catena delle Alpi che corre all’orizzonte e le nuvole veloci sopra di noi. Ci troviamo in un luogo profondamente suggestivo che non può che suscitare un forte senso di ebbrezza, mosso dalla verticalità e dalla velocità che dominano il paesaggio.
La Pinacoteca Agnelli ha alle spalle vent’anni di mostre ed eventi, oltre ad una varia offerta di attività didattiche rivolte ai giovani. E poi c’è un passato più remoto, quello dell’azienda che ha reso Torino la città industriale protagonista del Novecento. Un luogo storico carico della memoria che per più di un secolo si è stratificata tra le mura dell’ex sede FIAT e che oggi riverbera di una nuova energia.  
Oggi, sotto la direzione di Sarah Cosulich e un team tutto al femminile, la nuova Pinacoteca Agnelli mette in moto un ambizioso progetto mirato ad accrescere il suo ruolo attivo nella produzione contemporanea.

La riforma Cosulich si svilupperà su tre fronti: il primo è quello della Pista 500, storica pista di collaudo delle automobili convertita in spazio espositivo per ospitare progetti site-specific e installazioni ambientali; il secondo riguarda la riattivazione della collezione permanente con Beyond the Collection, progetto a cadenza annuale che si occuperà di riflettere sulle presenze e le assenze della collezione in relazione con importanti istituzioni internazionali; e infine un nuovo programma di mostre temporanee focalizzate su percorsi trans-storici e multigenerazionali che consolidano il ruolo dell’istituzione nel panorama internazionale dell’arte contemporanea.
La Pinacoteca Agnelli si trasforma in un centro dinamico aperto ai linguaggi multidisciplinari del presente in dialogo con la storica collezione dell’istituzione e collauda la sua nuova stagione espositiva con tre mostre, risultato di importanti collaborazioni internazionali.

Pista 500 – Pinacoteca gnelli, Tlorino – Photo Credit: Sebastiano Pellion di Persano

Sul tetto del Lingotto scorre l’anello d’asfalto di Pista 500, il nuovo polo espositivo dedicato alle installazioni artistiche e ambientali. Attraversando la vecchia pista di collaudo dove a partire dal 1919 Fiat testava i suoi prototipi di automobili, si riesce ancora a immaginare il fischio degli pneumatici sul tracciato, ora occupato da una fila di fioriere che si rincorrono lungo le curve. Un polmone verde a 28 metri di altezza, il nuovo giardino pensile della Pinacoteca accoglie quasi 40 mila piante di oltre 300 specie autoctone diverse e 8 opere ambientali trasformando il tetto del Lingotto in un grande parco d’arte a cielo aperto. È qui che apre Pista 500, ambizioso progetto di arte pubblica. Un viaggio tra installazioni audio o ambientali, opere luminose o sonore, interventi video o di cinema espanso, sculture che entrano in dialogo con il paesaggio naturale e urbano che circonda l’edificio.
Opere interattive e coinvolgenti, invitano il pubblico della Pista 500 a riflettere su quale sia il significato di spazio pubblico oggi, e quali le storie e i monumenti con cui vogliamo abitarlo. Iconici progetti contemporanei e nuove commissioni site-specific si confrontano con l’eredità della fabbrica per esplorare le implicazioni sociali, culturali e politiche della sua trasformazione.
La prima edizione ospita le opere di sette artiste e artisti contemporanei: Nina Beier, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Shilpa Gupta, Louise Lawler, Mark Leckey e Cally Spooner. 

Spostandoci all’interno dello Scrigno incontriamo Pablo Picasso e Dora Maar, mostra ospitata nelle sale che da vent’anni custodiscono la collezione permanente, sarà visitabile fino al 25 settembre 2022.
Primo capitolo di Beyond the Collection, la mostra prende forma grazie alla prestigiosa collaborazione con la Fondation Beyeler di Basilea per porre in dialogo le opere di Picasso e quelle dell’artista e sua amante Dora Maar. 
Pablo Picasso e Dora Maar indaga le reciproche suggestioni e gli intensi scambi tra i due artisti e riporta alla luce Maar non solo come oggetto della rappresentazione di Picasso ma come artista poliedrica, fotografa all’apice della sua carriera e importante punto di riferimento intellettuale per l’artista andaluso. 

Beyound the Collection. Pablo picasso e Dora Maar – Pinacoteca Agnelli, Torino – Photo Credit: Sebastiano Pellion di Persano
Sylvie Fleury Turn Me On, Pinacoteca Agnelli, Torino – Photo Credit: Sebastiano Pellion di Persano

Al terzo piano ci troviamo catapultati in un’altra dimensione, quella ideata dall’artista Sylvie Fleury. SYLVIE FLEURY. TURN ME ON, a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, è una monografia progettata per gli spazi della Pinacoteca che attraversa i nuclei tematici fondamentali della ricerca dell’artista svizzera.
Si tratta della più completa mostra italiana dedicata a Fleury fino a oggi. “Femminista punk sotto mentite spoglie”, come lei stessa si definisce, Fleury si confronta con i meccanismi di produzione del desiderio e di costruzione del valore contemporanei, e di come interagiscono con le politiche di genere. Oggetti, simboli e immaginari provenienti dall’ambito della moda, del cinema, delle sottoculture pop, delle corse di Formula 1, della fantascienza e dell’arte contemporanea vengono assorbiti nel vocabolario visivo di Fleury e utilizzati per costruire narrazioni impreviste. 

Le opere di Sylvie Fleury mischiano estetica da showroom, elementi pop e simboli delle rivendicazioni femministe per riscrivere l’immagine della donna fuori dai canoni maschili. Carrozzerie fiammanti, motori e cavalli rampanti vengono provocatoriamente associati al corpo femminile per scardinare gli stereotipi di genere che vorrebbero la donna come essere naturalmente sottomesso e servile. “Turn me on”, da slogan pubblicitario si trasforma in invito minaccioso. Una sfida lanciata contro le forme di potere patriarcale e l’immaginario del consumismo contemporaneo: “accendimi pure, ma stai attento a non bruciarti!”

Sylvie Fleury Turn Me On, Pinacoteca Agnelli, Torino – Photo Credit: Sebastiano Pellion di Persano
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