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Una decima edizione al femminile per The Others 2021

L’edizione 2020 si è chiusa in fretta e furia a causa delle restrizioni Covid. Finalmente ritorna The Others, progetto rivoluzionario dedicato all’arte emergente – ideato da Roberto Casiraghi e Paola Rampini – che da dieci anni accompagna Torino Contemporary ArtWeek....

Colonia – Mouches Volantes – Havin Al Sindy – Foto Dirk Rose

L’edizione 2020 si è chiusa in fretta e furia a causa delle restrizioni Covid. Finalmente ritorna The Others, progetto rivoluzionario dedicato all’arte emergente – ideato da Roberto Casiraghi e Paola Rampini – che da dieci anni accompagna Torino Contemporary ArtWeek. Una sorta di Salon indipendente, parallelo ad Artissima, ma accolto negli spazi fieristici – dal 4 al 7 novembre 2021 al Padiglione 3 di Torino Esposizioni – che vuole sovvertire i meccanismi tradizionali del mercato dell’arte attraverso un progetto che esca dall’autoreferenzialità del sistema per creare momenti di incontro e dialogo tra una comunità di giovani creativi dal respiro sempre più internazionale. La disposizione a raggiera degli stand – gli espositori provengono da Germania, Belgio, Cuba, Svezia, Danimarca, per citare alcuni tra i paesi rappresentati – favorisce la riflessione sui temi di attualità, con particolare attenzione all’identità femminile e al recupero degli spazi urbani abbandonati, attraverso l’arte, linguaggio comune e universale. 
Si pensi ad esempio al progetto presentato da Mouches Volantes che riflette sul ruolo della donna nella cultura curda o alle gallerie SheBam! (Lipsia) e Crumb Gallery (Firenze) che accolgono esclusivamente artiste donne, rispettivamente con i progetti Vice Versa e Contingency | Confini. 
Anche a livello curatoriale ampio spazio è riservato al femminile, sia per quanto riguarda la scelta di artiste e curatrici che per le tematiche affrontate nei singoli progetti. 5 giovani curatori under 30 sono stati selezionati per esporre negli spazi del Padiglione durante la fiera: l’obiettivo è quello di costruire un dialogo sempre più fitto tra curatore ed espositore, nonché tra curatore e collezionisti, essendo il board curatoriale supportato nella scelta dai collezionisti Alain Servais e Lorenzo Perini Natali. 

Ai miz yu è il titolo del progetto presentato dalla curatrice peruviana Gisselle Girón Casas (Persona Curada – Parigi, Francia) che ha coinvolto tre giovani artiste latinoamericane Marisabel Arias, Sofía Salazar Rosales e Ingrid Pumayalla. Attraverso installazioni, ceramiche e ready-made, l’oggetto assume un valore simbolico: indice di affetto e al contempo veicolo di un linguaggio, per la precisione di un linguaggio rituale, indaga lo spostamento. 

Havin Al-Sindy – Personae -Mask -Courtesy Mouches Volantes
Havin Al-Sindy – Personae 2-channel-Video Still 2-Courtesy Mouches Volantes

La dinamica dello spostamento, e nello specifico la migrazione e il passaggio di frontiera in frontiera, è al centro di Drawing Borders. A mosaic with three characters. Nel progetto curato da Carlotta Assalto (Dr Fake Cabinet – Torino, Italia), l’artista Halima Hanafi si serve della tecnica del mosaico arabescato per riflettere sulla frontiere, sulle sue opportunità e minacce. I tre “characters” menzionati nel titolo si riferiscono ai tre strati – The Pangea, The World e The City – che compongono l’opera: originati dalla stessa forma, la stella a otto punte, si connettono e si rigenerano all’infinito, in un dialogo inevitabile e senza fine. 

Le condizioni sociali, economiche e politiche in cui versano le città contemporanee industrializzate sono al centro di The Coketown Effect. Richiamando nel titolo la celeberrima Coketown di Dickens e riflettendo sulle città rumene e, più in generale, dell’est Europa, Liviu Bulea e Oana Maria Pop – presentati dal collettivo ACME ART LAB(IAGA Contemporary Art – Cluj-Napoca, Romania) – denunciano una città che elimina l’individualità del singolo e favorisce le disuguaglianze.

L’ambiente notturno e lo spazio domestico, luoghi popolati da figure misteriose e fantastiche, sono raccontati in Seance in the night e Making Room for the Inappropriate/d Other. Il primo, progetto dei giovani artisti russi Greht, Stasia Grishina e Daniil Vasiliev curato da Tatiana Chernomordova (YOUNG ADULT BASTARD ARTISTS – San Pietroburgo, Russia), esplora il mondo della notte e le sue creature, in un ambiente crepuscolare in cui l’arte diviene qualcosa di mistico. Il secondo progetto, curato da Angela La Rosa e Deborah Maggiolo(Candy Snake Gallery – Milano, Italia), presenta un’installazione del duo composto da Matteo Gatti e Naomi Gilon: ricreando un ambiente domestico, i due artisti riflettono sul concetto di “normalità” e “mostruosità”, in cui l’altro, il differente, il mostro diventa parte integrante di relazioni e identità. 

The Others | X Edizione (2021)
Padiglione 3 di Torino Esposizioni
Via Francesco Petrarca 39b, 10126 Torino
Dal 4 al 7 novembre 2021 

Il catalogo completo degli espositori è disponibile nel sito di The Others

Havin Al-Sindy – Personae Drawing 1 -Courtesy Mouches Volantes
CARLOTTA ASSALTO HANAFI